Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Comunicato FDA sull'approvazione del farmaco aducanumab per Alzheimer

FDA

7 giugno 2021 - Oggi, la U.S. Food and Drug Administration ha approvato l'Aduhelm (aducanumab) per il trattamento del morbo di Alzheimer (MA), una malattia debilitante che colpisce 6,2 milioni di americani. L'Aduhelm è stato approvato attraverso il percorso di approvazione accelerato, che può essere usato per un farmaco per una malattia seria o pericolosa per la vita che fornisce un vantaggio terapeutico significativo rispetto ai trattamenti esistenti.


L'approvazione accelerata può essere basata sull'effetto del farmaco su un obiettivo surrogato che ha una ragionevole probabilità di prevedere un vantaggio clinico per i pazienti, con un esperimento post-approvazione richiesto per verificare che il farmaco fornisca il beneficio clinico previsto.


"Il MA è una malattia devastante che può avere un impatto profondo sulla vita delle persone diagnosticate con la malattia e i loro cari", ha dichiarato Patrizia Cavazzoni MD, direttrice del Centro Valutazione e Ricerca Farmaci della FDA. "Le terapie attualmente disponibili trattano solo i sintomi della malattia; questa opzione di trattamento è la prima terapia a puntare e incidere sul processo di malattia sottostante il MA. Come abbiamo imparato dalla lotta contro il cancro, il percorso di approvazione accelerato può portare più velocemente delle terapie ai pazienti stimolando più ricerca e innovazione".


L'Alzheimer è un disturbo cerebrale irreversibile e progressivo che distrugge lentamente le capacità di memoria e di pensiero, e alla fine, la capacità di effettuare compiti semplici. Anche se le cause specifiche della malattia non sono del tutto note, è caratterizzata da cambiamenti nel cervello, che includono le placche di amiloide e i grovigli neurofibrillari di tau, che causano la perdita di neuroni e i loro collegamenti. Queste modifiche influenzano la capacità di una persona di ricordare e pensare.


L'Aduhelm rappresenta un trattamento primo nel suo genere approvato per il MA, il primo approvato dal 2003 e la prima terapia che punta la fisiopatologia fondamentale della malattia.


I ricercatori hanno valutato l'efficacia dell'Aduhelm in tre studi separati con un totale di 3.482 pazienti. Questi studi erano in doppio ceco randomizzato, a controllo di placebo, a varie dosi, in pazienti con MA. I pazienti che hanno ricevuto il trattamento hanno avuto una riduzione significativa, e dipendente dalla dose e dal tempo, della placca amiloide-beta, mentre i pazienti nel braccio di controllo degli studi non hanno avuto una riduzione della placca.


Questi risultati supportano l'approvazione accelerata dell'Aduhelm, che si basa sull'obiettivo surrogato di riduzione della placca amiloide-beta nel cervello, un segno distintivo della malattia. La placca amiloide-beta è stata quantificata con la tomografia di emissioni di positroni (PET) per stimare i livelli di placca nel cervello in un composito di regioni cerebrali che dovrebbero essere ampiamente influenzate dalla patologia del MA rispetto a una regione del cervello che dovrebbe essere risparmiata da tale patologia.


Le informazioni prescrittive dell'Aduhelm includono un avvertimento per le anomalie di scansione legate all'amiloide (ARIA, amyloid-related imaging abnormalities), che molto spesso presentano gonfiore temporaneo in alcune aree del cervello, che di solito si risolve nel tempo e non causa sintomi, anche se alcune persone possono avere sintomi come mal di testa, confusione, vertigini, cambiamenti di vista o nausea.


Un altro avvertimento per l'Aduhelm è il rischio di reazioni di ipersensibilità, incluso l'angioedema e l'orticaria. Gli effetti collaterali più comuni dell'Aduhelm erano ARIA, mal di testa, cadute, diarrea e confusione/delirium/stato mentale alterato/disorientamento.


Ai sensi delle disposizioni accelerate di approvazione, che forniscono ai pazienti della malattia un accesso più veloce al trattamento, la FDA richiede all'azienda Biogen di condurre una nuova sperimentazione clinica randomizzata e controllata per verificare il beneficio clinico del farmaco. Se l'esperimento non riuscirà a confermare il beneficio clinico, la FDA potrà avviare procedimenti per ritirare l'approvazione del farmaco.


L'Aduhelm ha avuto una procedura di Fast Track (corsia veloce), che cerca di accelerare lo sviluppo e la revisione dei farmaci destinati a trattare condizioni gravi, in ​​cui le evidenze iniziali hanno mostrato il potenziale di affrontare una necessità medica non soddisfatta.


L'Aduhelm è prodotto dalla Biogen di Cambridge, nel Massachusetts.

 

 

 


Fonte: Food and Drug Administration (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.