Probabili più notti insonni con la progressione dell'Alzheimer del paziente

16 Mag 2024 | Esperienze & Opinioni

 L'Alzheimer distrugge gli schemi del sonno?

 

Sì, il ciclo sonno/ve...

Farmaco anti rigetto può rallentare la progressione dell'Alzheimer con convulsioni

16 Mag 2024 | Ricerche

Inibendo l'eccitabilità dei neuroni si rallentano gli effetti cognitivi dell'Alzheimer nei...

I giovani sono più intelligenti degli anziani? Le differenze cognitive tra le generazioni …

16 Mag 2024 | Ricerche

Spesso assumiamo che i giovani siano più intelligenti, o almeno pensino più velocemente...

Una ricerca sui nutrienti rivela il percorso per trattare i disturbi cerebrali

15 Mag 2024 | Ricerche

Una ricercatrice dell'Università del Queensland di Brisbane /Australia ha trovato degli...

Aziende trattano dati genetici dei consumatori nonostante il loro modesto potere predittiv…

15 Mag 2024 | Denuncia & advocacy

La genetica può essere associata al comportamento e alla salute: dalla volontà di corre...

Nanomateriale che imita le proteine possibile base per trattamenti delle neurodegenerazion…

15 Mag 2024 | Ricerche

Un nanomateriale di recente sviluppo, che imita il comportamento delle proteine, potreb...

Nuovo strumento della Mayo Clinic collega i vari tipi di Alzheimer al tasso di declino cog…

14 Mag 2024 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno scoperto una serie di cambiamenti cerebrali caratte...

Bicicletta: il potenziale non sfruttato per migliorare la salute (e il clima)

14 Mag 2024 | Ricerche

Quando il governo francese di recente ha annunciato un piano per tagliare la spesa stat...

Diabete in gioventù può aumentare il rischio di Alzheimer e di altre malattie

14 Mag 2024 | Ricerche

Uno studio ha trovato biomarcatori nel sangue, le proteine amiloidi della malattia, in gio...

Prossimi eventi

Gio, 16 Mag '24  17:00 > 18:30   Caffe' Alzheimer
[CA Pedemontano] «Ti SOStengo. Un salvagente legale in un mare di dubbi»
Il Caffè Alzheimer è un servizio che la Casa di Soggiorno ...
Casa delle Associazioni, Via Campagna 46, Loria (TV)
Mer, 22 Mag '24  14:30 > 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago
Mer, 29 Mag '24  14:30 > 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago
Mer, 5 Giu '24  14:30 > 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago
Ven, 7 Giu '24  10:00 > 11:30   Auto Mutuo Aiuto
Gruppo Auto-Mutuo-Aiuto Valdobbiadene
Riscoprirsi risorsa tra persone unite dallo stesso problema, partecipando ai Gruppi ...
Biblioteca di Valdobbiadene - sala Candiani, Via Piva 53, Valdobbiadene (TV)
Mer, 12 Giu '24  14:30 > 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago
Gio, 13 Giu '24  17:00 > 18:30   Caffe' Alzheimer
[CA Pedemontano] «Dialogo con il medico di famiglia sulla patologia»
Il Caffè Alzheimer è un servizio che la Casa di Soggiorno ...
Associazione ANTEAS/Amici di Godego, Piazza XI Febbraio 8, Castello di Godego (TV)
Ven, 14 Giu '24  20:30 > 22:00   Auto Mutuo Aiuto
Gruppo Auto-Mutuo-Aiuto Altivole
Riscoprirsi risorsa tra persone unite dallo stesso problema, partecipando ai Gruppi ...
Centro Sociale, Via Roma 21, Altivole

Sostegno Psicologico Ottobre 2023

Da non perdere

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pe...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno sc...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheim...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheime...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbi...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flu...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in ef...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e f...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune re...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una ca...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo ch...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto contr...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunz...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno ...

brain scans for iron accumulation

Una tecnica di risonanza magnetica (MRI) di avanguardia, che rileva i depositi di ferro in diverse regioni del cervello, è in grado di monitorare il declino del pensiero, della memoria e del movimento delle persone con morbo di Parkinson (MP), secondo un nuovo studio guidato dalla University College London.


I risultati, pubblicati nel Journal of Neurology, Neurosurgery, and Psychiatry, suggeriscono che i valori del ferro cerebrale potrebbero infine aiutare a prevedere quali persone con MP svilupperanno la demenza.


“Il ferro nel cervello è di crescente interesse per la ricerca sulle malattie neurodegenerative, come il MP e le demenze. Quando invecchi, il ferro si accumula nel cervello, ma è legato anche all'accumulo di proteine ​​cerebrali dannose, quindi stiamo iniziando a trovare prove che potrebbero essere utili per monitorare la progressione della malattia, e potenzialmente anche nei programmi di diagnostica”, ha detto l'autrice senior dello studio, la dott.ssa Rimona Weil (UCL Queen Square Institute of Neurology).


Lo studio ha coinvolto 97 persone con MP, che avevano ricevuto la diagnosi negli ultimi 10 anni, insieme a 37 persone senza la condizione, come gruppo di controllo (confronto). Hanno avuto dei test per il pensiero e la memoria, oltre che per la loro funzione motoria.


Il MP è una malattia progressiva di degenerazione del cervello che provoca tremori, rigidità e lentezza dei movimenti. Circa il 50% delle persone con la condizione finiscono per sviluppare la demenza, ma i tempi e la gravità variano notevolmente.


Attualmente non ci sono misure affidabili per monitorare la progressione del MP nel cervello, così i medici si basano sul monitoraggio dei sintomi. Le scansioni cerebrali convenzionali non riescono a tracciare la progressione fino a che non raggiunge una fase molto avanzata, quando può essere rilevata una perdita di volume cerebrale su larga scala.


Il ferro si accumula nel cervello delle persone nell'ambito del normale processo di invecchiamento, anche per un aumento della permeabilità della barriera emato-encefalica. Il ferro in eccesso può avere effetti tossici che portano alla ​​modifica irreversibile delle proteine. Studi recenti hanno scoperto che quando si accumulano le proteine legate all'Alzheimer (amiloide e tau, che sono legate anche alla demenza del MP), anche il ferro si accumula nelle aree cerebrali colpite.


Nello studio attuale, i ricercatori hanno usato una nuova tecnica, chiamata 'mappatura a suscettibilità quantitativa', per mappare i livelli di ferro nel cervello in base alle scansioni MRI. Essi hanno scoperto che l'accumulo di ferro nelle regioni del cervello dell'ippocampo e del talamo, è associato a punteggi scadenti di memoria e di pensiero. Il ferro nella regione del cervello chiamata putamen è associato a punteggi scadenti nel movimento, il che suggerisce una fase più avanzata della malattia.


Nel MP, l'ippocampo e il talamo sono noti per essere associati con il pensiero e la memoria, e il putamen con il movimento, per cui i ricercatori dicono che è molto promettente che la deposizione di ferro si possa rilevare espressamente in quelle zone.


I risultati suggeriscono che il deposito di ferro potrebbe essere utile per seguire se un trattamento sta funzionando in uno studio clinico, e potrebbe eventualmente essere utile per la diagnosi precoce di MP o di altre malattie neurodegenerative.


La dott.ssa Weil aveva scoperto nel 2019 che una suite di test di visione può essere utile per predire il declino cognitivo nel MP. Lei e i suoi colleghi sperano che ulteriori ricerche riescano a determinare se i test di visione e i valori del ferro possono essere utili per prevedere quali persone con MP hanno probabilità di sviluppare la demenza.


Il primo autore, il dottorando George Thomas, ha dichiarato: “È davvero promettente vedere valori di questo tipo, che possono potenzialmente monitorare la progressione variabile del MP, in quanto potrebbe aiutare i medici ad elaborare piani migliori di trattamento per le persone, in base a come si manifesta la loro condizione“.


Il co-autore Dott. Julio Acosta-Cabronero ha aggiunto: "Siamo stati sorpresi di come il ferro misurato in diverse regioni del cervello con la MRI si correla con le abilità cognitive e motorie. Ci auguriamo che la misurazione del ferro nel cervello possa diventare utile per una vasta gamma di condizioni, come calibrare la gravità della demenza o per vedere quali regioni del cervello sono influenzate da altri disturbi motori, neuromuscolari e neuroinfiammatori, da ictus, da lesioni cerebrali traumatiche e dall'abuso di droghe”.


I ricercatori stanno seguendo gli stessi partecipanti allo studio per vedere come sta progredendo la loro malattia, se sviluppano la demenza, e come tali misure si correlano con i cambiamenti nei livelli di ferro nel corso del tempo.

 

 

 


Fonte: University College London (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: George Calver Thomas, Louise Leyland, Anette-Eleonore Schrag, Andrew Lees, Julio Acosta-Cabronero, Rimona Sharon Weil. Brain iron deposition is linked with cognitive severity in Parkinson’s disease. Journal of neurology, neurosurgery and psychiatry, Feb 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.