Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Astrociti aiutano le microglia a rimuovere i detriti cellulari dal cervello

microglia ablationL'ablazione (disfunzione) delle microglia aziona l'attività fagocitaria degli astrociti. Questi possiedono macchinari fagocitici e hanno il potenziale per compensare le microglia con attività fagocitica disfunzionale. (Fonte: Hiroyuki Konishi)

Le microglia - le cellule immunitarie del cervello - hanno un ruolo primario nella rimozione dei detriti cellulari dal cervello. Secondo un recente studio condotto da un gruppo di ricerca guidato dall'Università di Nagoya in Giappone, c'è un altro tipo di cellule del cervello (astrociti) coinvolto nella rimozione di detriti, come riserva delle microglia.


La scoperta, pubblicata di recente in The EMBO Journal, potrebbe portare a nuove terapie che accelerano la rimozione dei detriti cellulari dal cervello e quindi ridurre gli effetti negativi dei detriti sulle cellule circostanti.


Anche in un cervello sano, i neuroni muoiono con una certa frequenza, che aumenta con l'età. Le cellule morte e l'accumulo di detriti cellulari danneggiano le cellule circostanti, fatto che a sua volta accelera la morte dei neuroni e causa malattie neurodegenerative come l'Alzheimer.


Le microglia - i 'fagociti' del cervello (un tipo di cellule che avvolge e assorbe batteri e detriti cellulari) - si attivano per eliminare il pericolo, ma i detriti a volte sono troppi per le microglia. Ciò ha portato a suggerire che ci sia anche un altro meccanismo che aiuta a rimuovere i detriti cellulari.


Per chiarire la natura del meccanismo alternativo di eliminazione dei detriti, un gruppo di ricerca guidato dai dott. Hiroshi Kiyama e Hiroyuki Konishi dell'Università di Nagoya, ha iniziato indagando su cosa accade ai detriti microgliali nel cervello di topi modello ai quali era stata indotta la morte delle microglia. Come previsto, il team ha osservato che le microglia morte sono state eliminate, indicando che in effetti c'era un altro fagocita al lavoro.


I ricercatori hanno quindi analizzato l'espressione di molecole nel cervello dei topi modello e hanno scoperto che gli astrociti hanno un ruolo nella rimozione dei detriti di microglia. Poi, usando topi mutanti con microglia a fagocitosi ridotta, hanno esaminato come agiscono gli astrociti quando le microglia non funzionano correttamente.


I risultati hanno mostrato che quasi la metà dei detriti cellulari è stato inghiottita dagli astrociti, non dalle microglia. Questo indica che gli astrociti hanno il potenziale per compensare le disfunzioni delle microglia. Il team ha concluso che gli astrociti non solo riescono a inghiottire i detriti cellulari, ma che essi possono anche farlo realmente quando le microglia non funzionano correttamente.


Per il seguito il team intende chiarire come gli astrociti riconoscono la disfunzione delle microglia e dispiegano la loro funzione fagocitaria. I dott. Kiyama e Konishi dicono:

"Ulteriori indagini su come controllare la fagocitosi degli astrociti potrebbe portare a nuove terapie che accelerano l'eliminazione efficace dei detriti dal cervello invecchiato o ferito".

 

 

 


Fonte: Nagoya University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Hiroyuki Konishi, Takayuki Okamoto, Yuichiro Hara, Okiru Komine, Hiromi Tamada, Mitsuyo Maeda, Fumika Osako, Masaaki Kobayashi, Akira Nishiyama, Yosky Kataoka, Toshiyuki Takai, Nobuyuki Udagawa, Steffen Jung, Keiko Ozato, Tomohiko Tamura, Makoto Tsuda, Koji Yamanaka, Tomoo Ogi, Katsuaki Sato, Hiroshi Kiyama. Astrocytic phagocytosis is a compensatory mechanism for microglial dysfunction. The EMBO Journal, 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)