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‘Camminate che ispirano stupore' migliorano il benessere emotivo

Una dose regolare di stupore è un modo semplice per aumentare le emozioni sane 'prosociali', come la compassione e la gratitudine, secondo un nuovo studio condotto da ricercatori della University of California di San Francisco e del Trinity College di Dublino.


Nello studio, pubblicato il 21 settembre sulla rivista Emotion, gli anziani che hanno fatto ogni settimana 15 minuti di 'passeggiate che ispirano stupore' (awe walks), per otto settimane, hanno registrato un incremento di emozioni positive e meno stress nella loro vita quotidiana.


Questo cambiamento si è riflesso nei 'selfie' che i partecipanti si sono fatti durante le passeggiate settimanali, nei quali una crescente attenzione all'ambiente, piuttosto che a se stessi, è stata accompagnata da sorrisi più ampi misurabili, per la fine dello studio.


“Le emozioni negative, in particolare la solitudine, hanno esiti negativi ben documentati sulla salute degli anziani, in particolare quelli oltre i 75 anni”, ha detto Virginia Sturm PhD, professoressa associata di Neurologia, Psichiatria e Scienze Comportamentali della UCSF e professoressa del Weill Institute for Neurosciences. “Quello che mostriamo qui è che un semplice intervento - essenzialmente un promemoria per spostare di tanto in tanto energia e attenzione verso l'esterno invece che verso l'interno - può portare a miglioramenti significativi nel ​​benessere emotivo”.


La Sturm dirige il laboratorio Clinical Affective Neuroscience della UCSF, dove la sua squadra studia come la malattia neurodegenerativa colpisce i sistemi emotivi del cervello. La Sturm e il suo gruppo avevano documentato in precedenza una maggiore empatia e contagio emotivo - che significa una tendenza a rispecchiare le emozioni degli altri - come una caratteristica precoce dell'Alzheimer.


Il nuovo studio è stato ispirato da una richiesta del Global Brain Health Institute di presentare proposte di ricerca per identificare interventi semplici, a basso costo, che migliorano la salute del cervello. La Sturm dice che ha cominciato subito a pensare come migliorare il benessere emotivo degli anziani, e ha collaborato con l'esperto di emozione Dacher Keltner PhD, psicologo della UC Berkeley, per sviluppare un intervento semplice.


“Lo stupore è un'emozione positiva innescata dalla consapevolezza di qualcosa di enormemente più grande di noi e non immediatamente comprensibile - come la natura, l'arte, la musica, o l'essere coinvolti in un atto collettivo, come una cerimonia, un concerto o una marcia politica”, ha detto Keltner. “Provare stupore può contribuire a una serie di benefici, tra cui un senso esteso di tempo e migliori sentimenti di generosità, di benessere e di umiltà”.


I ricercatori hanno reclutato 52 anziani sani appartenenti allo studio di lungo periodo Hilblom Healthy Aging Study, guidato dal coautore Joel Kramer PsyD, professore di neurologia e direttore del programma di neuropsicologia del Memory and Aging Center della UCSF. Hanno chiesto a ciascuno di questi partecipanti di fare semplicemente almeno 15 minuti di cammino ogni settimana per 8 settimane. Per la metà dei partecipanti, i ricercatori hanno anche descritto l'emozione dello stupore e hanno suggerito di cercare di sperimentare l'emozione durante le loro passeggiate.


I partecipanti hanno compilato brevi questionari dopo ogni passeggiata, specificando le caratteristiche del cammino e le emozioni che avevano sperimentato, comprese domande atte a valutare la loro esperienza di stupore. Queste indagini hanno mostrato che le persone nel 'gruppo awe' hanno riferito una esperienza crescente di stupore nelle loro passeggiate, mentre lo studio proseguiva, suggerendo qualche beneficio dalla pratica.


Le risposte alle domande aperte del sondaggio riflettono il senso crescente di meraviglia dei partecipanti e l'apprezzamento per i dettagli del mondo che li circonda. Ad esempio, uno dei partecipanti ha riflettuto su “i bei colori dell'autunno e la loro assenza in mezzo alle foreste sempreverdi ... che le foglie calpestate non erano più croccanti a causa della pioggia, e che la passeggiata era più spugnosa ora ... la meraviglia che un bambino sente mentre esplora il suo mondo in espansione”.


Al contrario, i camminatori del gruppo di controllo tendevano ad essere più concentrati interiormente. Per esempio: “Ho pensato alla nostra vacanza alle Hawaii di giovedì prossimo. Ho pensato a tutte le cose che dovevo fare prima di partire”. Un altro ha riflettuto su “che bella giornata era e che più tardi andavo a trovare il mio pronipote”. [Nota: lo studio è stato condotto prima del COVID-19].


I ricercatori hanno anche chiesto ai partecipanti di fare dei selfie a inizio, metà e fine di ogni camminata. L'analisi di queste foto ha rivelato un cambiamento parallelo e visibile nel modo in cui i partecipanti si sono ritratti: le persone del gruppo stupore si sono fotografati sempre più piccoli nelle loro foto nel corso dello studio, preferendo caratterizzare i paesaggi che li circondavano. Allo stesso tempo, i sorrisi sui volti dei partecipanti sono diventati misurabilmente più intensi.


“Una delle caratteristiche chiave dello stupore è che promuove ciò che noi chiamiamo ‘piccolo sé’, un sano senso di proporzione tra il proprio sé e il più grande quadro del mondo intorno a te”, ha detto la Sturm. “Per dirla tutta, avevamo deciso di fare questa particolare analisi dei selfie dei partecipanti per scherzo, mai mi sarei aspettata che saremmo riusciti a documentare la capacità dello stupore di creare, letteralmente sulla macchina fotografica, un 'piccolo sé' emotivamente sano”.


I ricercatori hanno anche inviato ai partecipanti un questionario giornaliero durante le 8 settimane dello studio, per valutare il loro stato emotivo giorno per giorno. Le risposte hanno rivelato che quelli del gruppo stupore hanno sperimentato un aumento significativo della loro esperienza quotidiana di emozioni prosociali positive, come la compassione e la gratitudine, nel corso dello studio.


I partecipanti al gruppo di controllo in realtà hanno fatto passeggiate più frequenti nel corso dello studio, dicono i ricercatori, forse perché alcuni di loro sospettavano che lo studio fosse concentrato sull'esercizio. Tuttavia, questo non ha portato a cambiamenti significativi nel benessere emotivo, o nella composizione dei loro selfie. Questo suggerisce che i risultati del gruppo stupore erano davvero dovuti alla loro esperienza di stupore, e non solo al tempo trascorso a fare esercizio all'esterno.


Gli effetti che i ricercatori hanno osservato erano relativamente moderati ma erano facili da evocare e sono diventati più forti nel tempo, suggerendo che i benefici potrebbero continuare a crescere con più pratica.


La Sturm ha concluso:

“Trovo straordinario che l'intervento più semplice del mondo (una mera conversazione di tre minuti all'inizio dello studio per suggerire ai partecipanti di praticare la sensazione di stupore nelle loro passeggiate settimanali) sia riuscito a guidare cambiamenti significativi nella loro esperienza emotiva quotidiana.

“Questo suggerisce che promuovere l'esperienza di stupore potrebbe essere uno strumento estremamente economico per migliorare la salute emotiva degli anziani attraverso un semplice cambiamento di mentalità.

“Vivere lo stupore è una pratica così semplice (anche solo prendersi un momento per guardare fuori dalla finestra o fermarsi a considerare le meraviglie tecnologiche che ci circondano) e ora dimostriamo che può avere effetti misurabili sul nostro benessere emotivo. Un po' di più gioia e un po' più di connessione con il mondo intorno a noi è qualcosa che tutti noi potremmo usare di questi tempi”.

 

 

 


Fonte: University of California San Francisco (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Virginia Sturm, Samir Datta, Ashlin Roy, Isabel Sible, Eena Kosik, Christina Veziris, Tiffany Chow, Nathaniel Morris, John Neuhaus, Joel Kramer, Bruce Miller, Sarah Holley, Dacher Keltner. Big smile, small self: Awe walks promote prosocial positive emotions in older adults. Emotion, 2020, DOI

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Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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