Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'esercizio aerobico può essere un allenamento intelligente per il tuo cervello a ogni età

Non è mai troppo tardi per allacciarsi le scarpe da ginnastica e allenarsi, per migliorare la salute del cervello, secondo uno studio pubblicato il 13 maggio 2020 su Neurology®. La ricerca suggerisce che gli anziani, anche teledipendenti, possono avere prestazioni migliori su alcuni test di pensiero e di memoria dopo soli sei mesi di esercizio aerobico.


“Come tutti infine scoprono, mentre invecchiamo abbiamo un certo declino mentale e fisico. Ma anche se inizi un programma di esercizi più tardi nella vita, il beneficio per il tuo cervello può essere immenso“, ha detto l'autore senior dello studio Marc J. Poulin PhD/DPhil, dell'Università di Calgary (Alberta / Canada). “Certo, l'esercizio aerobico porta il sangue a muoversi nel tuo corpo. Come il nostro studio ha rilevato, può anche indurre il sangue a muoversi nel cervello, in particolare nelle aree responsabili della fluenza verbale e delle funzioni esecutive. La nostra scoperta può essere importante, in particolare per gli anziani a rischio di Alzheimer e di altre forme di demenza e di malattie del cervello”.


Lo studio ha coinvolto 206 adulti che prima di iniziare l'intervento di esercizio di sei mesi si allenavano per non più di 4 giorni alla settimana ad un'intensità moderata per 30 minuti o meno, o non più di 2 giorni alla settimana ad alta intensità per massimo 20 minuti al giorno. Avevano un'età media di 66 anni e nessuna storia di problemi cardiaci o di memoria.


I partecipanti si sono sottoposti a test di pensiero e di memoria all'inizio dello studio, così come agli ultrasuoni per misurare il flusso di sangue nel cervello. I test fisici sono stati ripetuti dopo tre mesi, e i test fisici e di pensiero ripetuti al termine dei sei mesi.


I partecipanti sono stati arruolati in un programma di esercizio aerobico supervisionato per 3 giorni alla settimana. Mentre progredivano nel programma, hanno aumentato il loro allenamento da una media di 20 minuti al giorno ad almeno 40 minuti. Inoltre, le persone dovevano allenarsi da sole una volta alla settimana.


I ricercatori hanno scoperto che, dopo sei mesi di esercizio, i partecipanti hanno migliorato del 5,7% i risultati dei test della funzione esecutiva, che include la flessibilità mentale e l'auto-correzione. La fluenza verbale, che misura la velocità di recupero delle informazioni, è aumentata del 2,4%.


“Questo cambiamento della fluenza verbale è quello che ci si aspetta di vedere in una persona cinque anni più giovane”, ha detto Poulin.


Il flusso di sangue medio di picco al cervello dei partecipanti è stato misurato prima e dopo i sei mesi di attività aerobica,  mediante ultrasuoni. Il flusso sanguigno è aumentato da una media di 51,3 centimetri al secondo (cm/sec) a 52,7 cm/sec, un aumento del 2,8%. Poulin ha detto che l'aumento del flusso sanguigno con l'esercizio fisico si è associato ad una serie di miglioramenti modesti, ma significativi, in aspetti del pensiero che di solito declinano con l'avanzare dell'età.


“Il nostro studio ha dimostrato che 6 mesi di esercizio fisico vigoroso possono pompare il sangue alle regioni del cervello che migliorano specificamente le tue abilità verbali, così come la memoria e la nitidezza mentale”, ha detto Poulin. “In un momento in cui è facile prevedere un calo di questi risultati, a causa dell'invecchiamento normale, è entusiasmante vedere questo tipo di incrementi”.


Un limite dello studio è che le persone impegnate negli esercizi non sono state confrontate con un gruppo simile di persone che non li facevano, quindi i risultati possono dipendere da altri fattori, anche se i ricercatori hanno cercato di controllare questo problema testando i partecipanti due volte, sei mesi prima dell'inizio del programma. Inoltre, alcuni esercizi erano senza sorveglianza, quindi le quantità indicate possono essere inaffidabili.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Veronica Guadagni, Lauren Drogos, Amanda Tyndall, Margie Davenport, Todd Anderson, Gail Eskes, Stewart Longman, Michael Hill, David Hogan, Marc Poulin. Aerobic exercise improves cognition and cerebrovascular regulation in older adults. Neurology, 13 May 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)