Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Meno anni riproduttivi nelle donne legati a rischio più alto di demenza

Le donne che iniziano ad avere il ciclo tardi, arrivano alla menopausa prima o hanno avuto un'isterectomia possono avere un rischio più alto di demenza, secondo un nuovo studio pubblicato il 27 marzo 2019 su Neurology®.


Lo studio ha trovato un legame tra aumento del rischio di demenza e un minor numero di anni riproduttivi, che espongono le donne a livelli più alti di ormoni estrogeni.


"Dal momento che le donne hanno il 50% di probabilità in più degli uomini di sviluppare una demenza durante la vita, è importante studiare tutti i fattori di rischio specifici per le donne che potrebbero portarci a potenziali punti di intervento", ha detto l'autrice dello studio Paola Gilsanz ScD, della Kaiser Permanente di Oakland in California.


Lo studio ha coinvolto 6.137 donne assistite dalla Kaiser Permanente Northern California. Le partecipanti hanno completato sondaggi sulla salute e hanno sostenuto esami medici. A loro è stato chiesto quando hanno avuto il primo ciclo mestruale, quando sono arrivate alla menopausa e se avevano avuto un'isterectomia.


I ricercatori hanno quindi calcolato il numero di anni riproduttivi per ciascuna partecipante e hanno anche usato le loro cartelle cliniche per determinare quali di loro hanno ricevuto una diagnosi di demenza più tardi nella vita.


L'età media al primo ciclo delle partecipanti era di 13 anni, l'età media alla menopausa era di 45 anni, il numero totale medio di anni riproduttivi era di 32, e il 34% di esse ha riferito un'isterectomia.


Guardando solo le donne che non hanno avuto l'isterectomia, l'età media alla menopausa era di 47 anni e il numero totale medio di anni riproduttivi era di 34. Di tutte le partecipanti, il 42% in seguito ha sviluppato una demenza.


I ricercatori hanno scoperto che le donne che avevano avuto il primo ciclo mestruale a 16 anni avevano un rischio di demenza del 23% più alto delle donne che lo avevano avuto a 13 anni. Delle 258 donne che avevano avuto il primo ciclo mestruale a 16 anni o oltre, 120 hanno sviluppato la demenza in seguito, rispetto a 511 delle 1.188 donne che hanno avuto il loro primo ciclo mestruale a 13 anni.


Hanno anche scoperto che le donne che sono arrivate alla menopausa naturale prima dei 47 anni hanno avuto un rischio di demenza superiore del 19% rispetto alle donne che sono arrivate a 47 anni o oltre. Delle 1.645 donne che sono entrate in menopausa a 47 anni o prima, 700 hanno sviluppato demenza, rispetto alle 1.052 delle 2.402 donne che sono entrate in menopausa a 47 anni o oltre.


Guardando gli anni riproduttivi totali, dall'età del primo ciclo fino all'età della menopausa, le donne con meno di 34 anni [riproduttivi] avevano un rischio di demenza maggiore del 20% rispetto alle donne con 34 o più anni riproduttivi. Delle 1.702 donne che avevano avuto meno di 34 anni riproduttivi totali, 728 hanno successivamente sviluppato una demenza, rispetto alle 1.024 delle 2.345 donne entrate in menopausa a 47 anni o oltre.


Le donne che avevano subito l'isterectomia hanno avuto un rischio maggiore dell'8% di demenza rispetto a chi non l'ha avuta. Tutti i risultati sono stati aggiustati per altri fattori che potrebbero influenzare il rischio di demenza delle donne, come fumo, diabete e ipertensione.


"I livelli di estrogeni possono andare su e giù durante la vita di una donna", ha detto la Gilsanz. "I nostri risultati mostrano che una minore esposizione agli estrogeni nel corso della vita è legata ad un aumento del rischio di demenza. Tuttavia, sebbene il nostro studio fosse ampio, non disponevamo di dati sufficienti per tenere conto di altri fattori che potrebbero influenzare i livelli di estrogeni, come le gravidanze, la terapia ormonale sostitutiva o il controllo delle nascite, quindi sono necessarie ulteriori ricerche".

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: n/d

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.