Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Stress lieve diurno collegato a sonno REM e a vita/morte delle cellule cerebrali

La prima e più netta conseguenza dello stress leggero giornaliero è un aumento del sonno REM, secondo un nuovo studio pubblicato su PNAS, che ha anche dimostrato che questo aumento è associato ai geni coinvolti nella morte e sopravvivenza cellulare.


Il sonno REM (da Rapid Eye Movement, movimento oculare rapido) è lo stato di sonno durante il quale facciamo la maggior parte dei nostri sogni ed è coinvolto nella regolazione delle emozioni e nel consolidamento della memoria.


I disturbi del sonno REM sono comuni nei disturbi dell'umore, come la depressione. Tuttavia, si sapeva poco sul collegamento tra i cambiamenti del sonno e quelli molecolari nel cervello.


Durante questo studio di 9 settimane, condotto da ricercatori del Surrey Sleep Research Center all'Università del Surrey in collaborazione con la Eli Lilly, dei topi sono stati esposti in modo intermittente a vari stressanti lievi, come l'odore di un predatore.


I topi esposti a stress lieve hanno sviluppato segni di depressione: erano meno impegnati in attività di auto-cura, erano meno propensi a partecipare ad attività piacevoli come mangiare cibo appetitoso, e diventavano meno socievoli e interessati ai topi che non avevano mai incontrato prima.


Monitorando i loro schemi di sonno, i ricercatori hanno identificato un aumento della durata e della continuità del sonno REM e oscillazioni cerebrali specifiche caratteristiche del sonno REM, mentre il sonno 'profondo', o sonno non-REM, non è cambiato.


I cambiamenti nel sonno REM erano strettamente legati alla carenza nella regolazione del corticosterone, l'ormone dello stress. Lo stress lieve ha anche causato cambiamenti nell'espressione genica nel cervello.


Per comprendere meglio il legame tra stress, ormone dello stress, sonno REM ed espressione genica, i ricercatori hanno seguito un nuovo approccio di apprendimento automatico, che identifica gruppi di geni che possono predire il sonno e le caratteristiche comportamentali e ormonali osservate.


Ciò ha rivelato che il sonno REM, la regolazione dell'ormone dello stress e un segno comportamentale di depressione erano strettamente associati alle vie molecolari coinvolte nella morte e sopravvivenza delle cellule nel cervello, principalmente nell'ippocampo.


Questi dati suggeriscono che un aumento del sonno REM può attivare percorsi di segnalazione nel cervello che gli permettono di cambiare in risposta a esperienze di veglia 'lievemente stressanti'. I risultati possono fornire una migliore comprensione di come lo stress porta a disturbi dell'umore e di come i cambiamenti nel sonno possono contribuire a questo.


Il primo autore, il dott. Mathieu Nollet, ha dichiarato: "L'analisi completa dei cambi comportamentali, combinati con l'analisi del sonno e dell'espressione genica, costituisce un valido argomento del ruolo importante del sonno REM nella risposta cerebrale allo stress".


L'autrice senior Dott.ssa Raphaelle Winsky-Sommerer, docente di Sonno e Ritmi Circadiani  all'Università del Surrey, ha dichiarato: "I cambiamenti comportamentali e del sonno sono molto simili a quelli osservati nella depressione e crediamo pertanto che i cambiamenti molecolari osservati nei topi possano essere importanti anche per la risposta allo stress e ai disturbi dell'umore negli esseri umani".


Il professor Derk-Jan Dijk, che guida il Surrey Sleep Research Center all'Università del Surrey, ha dichiarato: "Ancora una volta vediamo che il sonno è un indicatore molto sensibile e precoce della risposta cerebrale alle sfide affrontate durante la veglia. Ora sarà importante vedere come il sonno è coinvolto nel recupero dallo stress".

 

 

 


Fonte: University of Surrey (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Mathieu Nollet, Harriet Hicks, Andrew P. McCarthy, Huihai Wu, Carla S. Möller-Levet, Emma E. Laing, Karim Malki, Nathan Lawless, Keith A. Wafford, Derk-Jan Dijk, Raphaelle Winsky-Sommerer. REM sleep’s unique associations with corticosterone regulation, apoptotic pathways, and behavior in chronic stress in mice. Proceedings of the National Academy of Sciences, 25 Jan 2019 doi: 10.1073/pnas.1816456116

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.