Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ricercatrice scopre un potenziale nuovo trattamento per l'Alzheimer

Fernanda De Felice, ricercatrice della Queen's University in Canada, insieme ai coautori dell'Università Federale di Rio de Janeiro, ha identificato un ormone legato all'attività fisica che potrebbe rallentare la progressione del morbo di Alzheimer (MA). Questa ricerca è stata recentemente pubblicata su Nature Medicine.


Le loro scoperte mostrano che l'irisina, un ormone potenziato dall'esercizio fisico, ha un ruolo importante nel cervello e che i malati di MA hanno quantità inferiori dell'ormone. Questa scoperta avvicina gli scienziati allo sviluppo di un farmaco che riproduce nel cervello gli effetti della produzione di irisina indotta dall'esercizio.


La dott.ssa De Felice, ricercatrice del Center for Neuroscience Studies della Queen's, afferma:

"Negli ultimi anni, i ricercatori di molti paesi del mondo hanno dimostrato che l'esercizio fisico è uno strumento efficace per prevenire diverse forme di demenza come il MA. Questo ha portato ad un'intensa ricerca di molecole specifiche che sono responsabili delle azioni protettive dell'esercizio nel cervello.

"Poiché l'irisina sembra essere potente nel salvataggio delle sinapsi interrotte che consentono la comunicazione tra le cellule cerebrali e la formazione della memoria, può diventare un farmaco per combattere la perdita di memoria nel MA".


La nuova ricerca è importante, spiega la dott.ssa De Felice, perché curare la demenza è una delle maggiori sfide attuali e future dell'assistenza sanitaria. Sfortunatamente, nonostante 30 anni di ricerca di farmaci per il trattamento, non esiste un farmaco efficace per il MA.


Lei aggiunge che è anche importante ricordare che la stragrande maggioranza dei pazienti con demenza può avere disabilità per altre malattie legate all'età (ad esempio artrite, malattie cardiache, obesità, problemi visivi e depressione). Inoltre, può essere difficile coinvolgere un paziente in un'attività fisica regolare.


Un farmaco che aumenta l'irisina nel cervello potrebbe essere la chiave:

"È importante tenere a mente che il MA è una malattia molto complessa ed è veramente difficile trattare i malati prima che si verifichino danni irreversibili nel loro cervello. Questo perché quando a un paziente viene diagnosticata la malattia, il suo cervello è già danneggiato.

"Trovare nuove vie protettive, come identificare un componente legato all'esercizio fisico, può essere una strategia ottimale per guarire il cervello prima che le cellule cerebrali muoiano e la demenza diventi irreversibile".


Il prossimo passo nella ricerca della dott.ssa De Felice è studiare il modo più efficace di portare l'irisina al cervello.

 

 

 


Fonte: Queen's University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Mychael V. Lourenco, Rudimar L. Frozza, Guilherme B. de Freitas, Hong Zhang, Grasielle C. Kincheski, Felipe C. Ribeiro, Rafaella A. Gonçalves, Julia R. Clarke, Danielle Beckman, Agnieszka Staniszewski, Hanna Berman, Lorena A. Guerra, Letícia Forny-Germano, Shelby Meier, Donna M. Wilcock, Jorge M. de Souza, Soniza Alves-Leon, Vania F. Prado, Marco A. M. Prado, Jose F. Abisambra, Fernanda Tovar-Moll, Paulo Mattos, Ottavio Arancio, Sergio T. Ferreira & Fernanda G. De Felice. Exercise-linked FNDC5/irisin rescues synaptic plasticity and memory defects in Alzheimer’s models. Nature Medicine, 7 Jan 2019, DOI: 10.1038/s41591-018-0275-4

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.