Che si tenda a ricordare o meno i sogni, tutti possono ricordare quell'incubo così terrificante.
Forse eri inseguito da qualcuno o qualcosa. O eri in ritardo per un esame importante. O tutti i tuoi denti sono caduti.
Qualunque cosa fosse, probabilmente ti sei svegliato in preda al panico, solo per renderti conto (con enorme sollievo) che era solo un sogno.
Ma se tendi ad avere sogni spaventosi spesso - e, ancor più se lo esprimi, gridando, tirando calci o agitandoti nel sonno - il tuo cervello potrebbe essere a rischio.
Gli incubi frequenti possono essere causati dal disturbo del comportamento del sonno REM (RBD, da REM sleep behavior disorder), una condizione che induce i pazienti a esprimere fisicamente sogni violenti. I ricercatori hanno scoperto che oltre l'80% dei pazienti affetti da RBD alla fine sviluppano una malattia neurologica, come il Parkinson o la demenza.
John Peever PhD, il neuroscienziato dell'Università di Toronto che ha guidato questa nuova ricerca, ha dichiarato:
"Per qualche ragione, le cellule nella zona del sonno REM sono le prime a deteriorarsi, e poi la malattia neurodegenerativa si diffonde nel cervello e colpisce le altre aree, causando disturbi come il Parkinson. In effetti, il disturbo del comportamento REM è il predittore più noto dell'insorgenza del Parkinson".
Anche due studi del 2013 hanno scoperto che più dell'80% dei pazienti affetti da RBD sviluppava un disturbo neurodegenerativo entro un decennio, ma quegli studi erano solo in grado di mostrare una correlazione. Lo studio più recente, presentato al Canadian Neuroscience Meeting nel 2017, dimostra la causalità.
E mentre l'RBD è terrificante per coloro che ne soffrono, la condizione potrebbe aiutare i medici a identificare chi è più a rischio per altri disturbi neurodegenerativi. Peever dice che il prossimo passo nella sua ricerca sarà lo sviluppo di una terapia farmacologica che possa trattare i pazienti a cui è stato diagnosticato il RBD e ha aggiunto:
"Una tale terapia probabilmente non curerebbe il paziente di RBD, dal momento che le cellule cerebrali che causano tale disturbo sono già danneggiate, ma potrebbe impedire alla malattia di diffondersi nel resto del cervello".
Gli scienziati hanno ancora una lunga strada da percorrere prima di eliminare i disturbi neurodegenerativi. Ma ci sono alcune cose che sappiamo che possono aiutare a prevenire queste condizioni.
Fonte: Juliana LaBianca in Reader's Digest (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.