Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Impatto dell'osteoporosi sul rischio di demenza in quasi 60 mila pazienti

Si stima che l'osteoporosi colpisca 200 milioni di donne in tutto il mondo. In Germania, la prevalenza di questa malattia cronica nelle persone over-50 è di circa il 15%.


Negli ultimi decenni, diversi autori hanno analizzato l'impatto dell'osteoporosi sul rischio di declino cognitivo, ma la maggior parte di questi studi è stata condotta al di fuori dell'Europa.


L'obiettivo del presente studio era di studiare l'impatto dell'osteoporosi sul rischio di sviluppare demenza in quasi 60.000 pazienti, seguiti fino a 20 anni da oltre 1.200 medici in Germania.


"C'è un grande interesse nella relazione tra osteoporosi e demenza", ha spiegato il ricercatore capo Prof. Karel Kostev Dr MS, del team di Epidemiologia della IQVIA di Francoforte in Germania. "Questo studio è il primo a rispondere a questa domanda con una base molto ampia di dati che consente il confronto caso-controllo tra pazienti con e senza osteoporosi".


Questo studio di coorte retrospettivo ha utilizzato i dati del database Disease Analyzer della IQVIA, che raccoglie informazioni su prescrizioni di farmaci, diagnosi e dati demografici ottenuti direttamente e in formato anonimo da sistemi informatici usati da medici generici e specialisti. Questo database è già stato usato da numerosi studi incentrati sull'osteoporosi e la demenza negli ultimi anni.


Lo studio ha incluso pazienti con diagnosi di osteoporosi tra gennaio 1993 e dicembre 2012 (data indice) e sono stati seguiti fino a 20 anni. Dopo aver applicato criteri di inclusione simili, i controlli sono stati abbinati (1:1) a pazienti affetti da osteoporosi con punteggi di propensione in base all'età, al sesso, all'anno indice, a diverse comorbilità e alle co-terapie. L'esito principale dello studio era determinare la proporzione di pazienti con diagnosi di demenza di qualsiasi causa entro 20 anni dalla data indice.


Il presente studio ha incluso 29.983 pazienti con osteoporosi e 29.983 controlli senza osteoporosi. Dopo averli seguiti per 20 anni, il 20,5% delle donne con osteoporosi e il 16,4% dei controlli aveva ricevuto una diagnosi di demenza (valore p <0,001). Alla fine del periodo di studio, la demenza è stata riscontrata nel 22,0% degli uomini precedentemente diagnosticati con osteoporosi e nel 14,9% degli uomini senza questa condizione cronica (valore p <0,001). L'osteoporosi è stata associata ad un aumento di 1,2 volte del rischio di diagnosi di demenza nelle donne e un aumento di 1,3 volte del rischio di diagnosi di demenza negli uomini.


"La principale ipotesi per spiegare l'associazione tra osteoporosi e demenza è che queste due condizioni hanno fattori di rischio simili" ha notato il coautore Louis Jacob MD, della clinica universitaria di Parigi 5. "Questi fattori includono l'APOE4 (allele 4 dell'apolipoproteina E, un trasportatore importante del colesterolo), bassi livelli di vitamina K, carenza di vitamina D, ma anche androgeni ed estrogeni".


I limiti principali dello studio sono la mancanza di dati sulla densità minerale ossea e sui fattori di rischio legati allo stile di vita (ad es. fumo, alcol e attività fisica). I punti di forza di questo lavoro sono il numero di pazienti disponibili per l'analisi, la durata dell'analisi e l'uso di dati reali relativi alle diagnosi nelle pratiche di assistenza primaria dove le diagnosi sono continuamente documentate, consentendo una valutazione dell'esposizione senza alterazioni.

 

 

 


Fonte: IOS Press via Science Daily (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Karel Kostev, Peyman Hadji, Louis Jacob. Impact of Osteoporosis on the Risk of Dementia in Almost 60,000 Patients Followed in General Practices in Germany. Journal of Alzheimer's Disease, 2018; 1 DOI: 10.3233/JAD-180569

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

ta: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.