Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovi campi di ricerca sono un raggio di speranza per la demenza

Nuovi campi di ricerca sono un raggio di speranza per la demenzaIl potere della musica per 'risvegliare' i pazienti di demenza.

Ultrasuoni, musicoterapia e trattamento dei traumi infantili sono alcune delle strategie promettenti nella battaglia nazionale per curare il crescente numero di australiani diagnosticati con demenza.


I primi risultati di un gruppo di progetti di ricerca finanziati dal governo volti a contrastare la demenza saranno diffusi oggi in un rapporto sui progressi, che descrive la ricerca di nuove strategie di trattamento e prevenzione, come l'uso di scansioni oculari per rivelare i primi segni del morbo di Alzheimer (MA).


Un progetto di ricerca ha scoperto che la terapia a ultrasuoni può migliorare il trattamento della demenza aumentando l'efficacia di un farmaco a frammenti di anticorpi che consente a più farmaci di entrare nel cervello.


John Quinn, di 67 anni, a cui è stata diagnosticata la demenza a 59 anni, e la sua partner Glenys Petrie, di 65 anni, sono stati coinvolti in più di 10 progetti di ricerca e sostengono che il finanziamento continuo è vitale: "A me che convivo con la demenza, la ricerca dà la speranza che ad un certo punto nel tempo si possa trovare una terapia modificante la malattia. Tuttavia, le persone con demenza vogliono sapere come vivere bene ora, quindi sono coinvolto in 10 progetti di ricerca e abbiamo selezionato proprio quelli che esaminano gli interventi che le persone possono usare per vivere bene con la demenza".


Il professor Jurgen Gotz, del Clem Jones Centre for Ageing Dementia Research, che ha sede al Queensland Brain Institute, lavora da anni sull'uso di ultrasuoni non invasivi per il trattamento della demenza. Egli ha detto che i finanziamenti devono continuare per progetti come i suoi, che aprono una "strada completamente nuova per il futuro trattamento terapeutico".


L'ultrasuonoterapia, che è stata finora sperimentata su topi geneticamente modificati e sarà presto testata su pecore, potrebbe essere usata per rallentare il declino cognitivo e ripristinare la memoria di chi ha la demenza. Può anche essere usata in futuro per trattare altre malattie correlate al cervello, come la sclerosi multipla e la malattia dei motoneuroni.


"Non esiste una cura per il morbo di Alzheimer: puoi fare esercizio, o seguire una dieta, ma non puoi correggere la malattia"
, ha detto il professor Gotz. "Quindi è assolutamente importante finanziare la ricerca di base perché abbiamo bisogno di una svolta medica".


Il rapporto del National Institute for Dementia Research, che dettaglia i primi risultati dei progetti di ricerca finanziati dal governo con 200 milioni di dollari, sarà reso pubblico oggi dal ministro per l'assistenza agli anziani Ken Wyatt. Annuncerà altri $ 5,3 milioni per sviluppare tecnologie che aiutano ad assistere la condizione, con particolare attenzione all'innovazione e alle soluzioni tecnologiche.


"La tecnologia per la cura incentrata sulla demenza è agli inizi e c'è molto potenziale inutilizzato da sviluppare per aiutare le persone con la condizione a vivere a casa più a lungo", ha detto. La demenza colpisce ora oltre 425.000 australiani, un numero che dovrebbe aumentare fino a 1,1 milioni di persone entro il 2056.


Altri progetti di ricerca presentati nella relazione sullo stato di avanzamento dei lavori includono uno studio condotto dalla neuro-psicologa clinica Dott.ssa Kylie Radford sui legami tra demenza e stress infantile, in particolare tra gli indigeni australiani: "Gli effetti continui dello stress infantile devono essere riconosciuti e presi in considerazione nella prevenzione e cura della demenza, specialmente per i gruppi ad alto rischio di avversità nell'infanzia", ​​ha detto.


La sua ricerca sulla demenza tra gli indigeni australiani dimostra che passare un'infanzia traumatica aumenta il rischio di sviluppare la demenza alla fine della vita. La dott.ssa Radford ha affermato che la ricerca ha evidenziato la necessità di concentrare le risorse sull'intervento nella prima infanzia.


In futuro, si potrebbero usare le scansioni oculari per diagnosticare i primi segni di demenza e, dopo alcuni risultati promettenti negli studi, la musicoterapia potrebbe essere usata per aiutare le persone a conservare i propri ricordi.


Un altro gruppo di ricerca dell'Università di Melbourne ha trovato che livelli alti di ferro lavorano insieme all'amiloide (la proteina associata all'Alzheimer) per accelerare la progressione della demenza e sta lavorando sul potenziale di un nuovo obiettivo di farmaci.


Il ministro Wyatt, che parlerà oggi alla Conferenza internazionale sulla demenza a Sydney, ha affermato che è fondamentale finanziare la ricerca per trovare prevenzione e cure efficaci: "Altrimenti possiamo aspettarci che 1,1 milioni di australiani abbiano la demenza entro la metà di questo secolo, il che significa che più di 600 persone al giorno svilupperanno la malattia", ha detto.


L'iniziativa quinquennale del governo è ora al 3° anno, sostiene 127 progetti che coinvolgono 285 ricercatori, in 24 università e istituti di ricerca.

 

 

 


Fonte: Simone Fox Koob in Sydney Morning Herald (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.