Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Direttiva anticipata 'aggressiva' consente di togliere cibo e acqua nella demenza grave

Camminando in un territorio eticamente e legalmente incerto, un'agenzia di fine vita di New York ha approvato un nuovo documento che consente alle persone di decidere in anticipo che non desiderano cibo o acqua se sviluppano una grave forma di demenza.


La direttiva, finalizzata questo mese dal consiglio di amministrazione della End Of Life Choices New York, mira a fornire ai pazienti che lo desiderano un modo per accelerare la morte nella demenza in stadio avanzato.


La demenza è una malattia terminale, ma anche nelle sette giurisdizioni degli Stati Uniti che consentono l'aiuto medico per morire, non è una condizione coperta dalle leggi. Sempre più spesso, i pazienti stanno cercando altre opzioni, afferma il dottor Timothy Quill, specialista in cure palliative dell'Università di Rochester e propugnatore da lunga data degli aiuti medici alla morte.


"Lo sviluppo di una demenza invalidante è sicuramente il peggior incubo mio e di molte persone", dice. "Questo è un documento aggressivo, un modo per affrontare un problema reale: la prospettiva della demenza avanzata".


Il documento offre due opzioni. L'opzione A impedisce del tutto il mangiare e il bere assistiti, anche se un paziente sembra disposto ad accettarli. L'alternativa B è la richiesta di 'alimentazione confortevole', fornire cibo e acqua per via orale se un paziente sembra goderne o lo consente durante le fasi finali della malattia.


Quelli a favore dicono che è il più grande sforzo fatto fino ad oggi per permettere alle persone che vogliono evitare le devastazioni della demenza avanzata di far conoscere i propri desideri finali - quando hanno ancora la possibilità di farlo. "Non vogliono che la loro morte si prolunghi", dice Judith Schwarz, che ha redatto il documento come direttrice clinica del gruppo favorevole. "Questa è una scelta informata e ragionata che richiede molta riflessione e discussione".


Ma i critici dicono che è uno sforzo inquietante che consente di ritirare il sostentamento di base ai più vulnerabili della società. "Penso che l'alimentazione orale sia un'assistenza di base", afferma Richard Doerflinger, studioso associato dell'Istituto Charlotte Lozier, che si oppone all'aborto e all'eutanasia. "È quello che vogliono qui e ora che importa; finché prendono cibo, gli dai cibo".


Le direttive anticipate sono documenti legalmente riconosciuti che specificano la cura quando una persona non è più capace. Possono confermare che un paziente non vuole essere rianimato o tenuto in vita con supporto meccanico, come la ventilazione o una sonda di alimentazione, se ha una condizione terminale da cui non è probabile che si riprenda.


Tuttavia, i documenti in genere non dicono nulla del ritirare l'alimentazione manuale di cibo o liquidi. La direttiva di New York, al contrario, offre l'opzione A, che consente il rifiuto di tutta l'alimentazione assistita orale. L'opzione B consente un'alimentazione mirata al comfort.


Le opzioni sarebbero invocate solo quando a un paziente viene diagnosticata una demenza di grado moderato o grave, definita come fase 6 o 7 di un test ampiamente utilizzato chiamato 'Strumento di Valutazione Funzionale della Fase' (Functional Assessment Staging Tool - FAST). In quelle fasi, i pazienti non sarebbero in grado di alimentarsi o prendere decisioni sanitarie.


La nuova forma va oltre una simile direttiva sulla demenza introdotta lo scorso anno da un altro gruppo che sostiene gli aiuti nel fine-vita, End of Life Washington. Quel documento dice che una persona con demenza che accetta cibo o bevanda dovrebbe ricevere nutrimento orale fino a che lui o lei è riluttante o incapace di farlo.


Il documento di New York dice: "Le mie istruzioni sono che NON voglio essere nutrito a mano, anche se mi sembra di collaborare per essere alimentato aprendo la bocca". Non è chiaro se la nuova direttiva avrà possibilità di essere onorata a New York o altrove. Studiosi di legge ed esperti di etica dicono che le direttive per ritirare l'alimentazione assistita orale sono proibite in diversi stati.


È improbabile che molte strutture di assistenza cooperino, afferma Thaddeus Pope, direttore dell'Health Law Institute della Hamline University di St. Paul nel Minnesota, esperto di diritto del fine-vita. I medici hanno il dovere di onorare i desideri dei pazienti, ma possono rifiutare, se hanno riserve mediche o morali. "Anche le direttive anticipate 'solide' non fanno e non possono garantire che i desideri siano rispettati", scrive Pope in una e-mail. "Possono solo 'aiutare ad assicurare' che avvenga".


I direttori di End of Life Choices New York considerano il documento "legalmente solido", scrive la Schwarz, aggiungendo: "È naturale che finirà in tribunale".


Il fatto che l'alimentazione assistita possa essere ritirata è stata al centro di recenti casi di alto profilo in cui i pazienti con demenza venivano imboccati contro i loro desideri documentati perché continuavano ad aprire la bocca. In un caso in Canada, un tribunale ha stabilito che tale alimentazione è un'assistenza di base che non può essere ritirata.


Le persone che compilano le direttive potrebbero avere più probabilità di essere ascoltate se rimangono a casa, dice la Schwarz. Lei sottolinea che i pazienti devono far conoscere i loro desideri con largo anticipo e scegliere gli operatori sanitari che saranno loro forti sostenitori. I favorevoli dicono che i documenti dovrebbero essere aggiornati regolarmente.


Doerflinger, tuttavia, dice che la creazione della direttiva e la sua messa a disposizione manca di un punto cruciale: le persone che non hanno la demenza ora non possono sapere come si sentiranno dopo, ma stanno decidendo in anticipo di rinunciare all'alimentazione. "La domanda è: noi, i normodotati, abbiamo il diritto di discriminare le persone disabili che diventeremo in seguito?" dice Doerflinger.


Però la Schwarz ha già sentito persone decise a mettere in atto la nuova direttiva. Janet Dwyer, 59 anni, di New York, dice che la sua famiglia era inorridita dalla morte lenta del padre dopo un infarto quattro anni fa; la sua famiglia ha una forte storia di demenza, quindi quando ha appreso che c'era una direttiva per affrontare la malattia terminale e la demenza, ha firmato.

Come pure suo marito, John Harney, anch'egli di 59 anni. "Judith mi ha informato degli scenari dell'opzione A o dell'opzione B", afferma la Dwyer, che ha optato per l'opzione più aggressiva: il rifiuto di ogni somministrazione orale assistita. "Ho detto, «Beh, è semplicemente perfetto»".

 

 

 


Fonte: JoNel Aleccia in NPR-National Public Radio (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.