Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cos'è il sundowning, la sindrome del tramonto?

La sindrome del sundowning è stata descritta per la prima volta più di 75 anni fa dal medico inglese Ewen Cameron, che l'aveva chiamata 'delirio notturno'. È uno stato di agitazione, confusione e ansia più forti che di solito prende fino al 66% delle persone con Alzheimer o altra demenza nel tardo pomeriggio o a sera.


Il sundowning, o sindrome del tramonto, produce irrequietezza e insicurezza e la persona colpita diventa più sospettosa, esigente, sconvolta e disorientata. Di solito durante questo periodo iniziano i modelli di wandering (uscire di casa e perdersi).


I casi di sundowning variano per intensità e durata. Molte persone con Alzheimer si sentono come se il loro orologio biologico fosse stato resettato, ed è comune la confusione tra giorno e notte.

I fattori di rischio della sindrome del tramonto includono età, affaticamento, farmaci, fattori ambientali e danni alla parte del cervello chiamata 'nucleo soprachiasmatico', dove sono stati persi la fisiologia e il metabolismo cellulare.


Anche se i comportamenti del sundowning sono difficili da gestire, ci sono alcuni suggerimenti e strategie per aiutare la persona a sentirsi più sicura e confortevole.


Il caregiver dovrebbe esaminare com'era strutturata la giornata di quella persona prima dell'inizio della malattia. Ad esempio, la maggior parte delle persone finisce il lavoro intorno alle 17/18 e va a casa. Quindi, l'individuo interessato sembra richiamare quella routine e agire di conseguenza. Alla fine della giornata, è ora di "andare a casa", e sta "cercando" di soddisfare quell'obbligo.


Inoltre, il caregiver dovrebbe identificare l'ora del giorno in cui l'individuo inizia il comportamento del sundowning e del wandering e pianificare in quel momento le attività specifiche che gradisce. Fare passeggiate, ascoltare musica soft, usare aromaterapia rilassante e/o anche ballare, sono tutte buone misure di distrazione per il sundowning. Potrebbe godersi una corsa in macchina e un po' di rassicurazione sul fatto che sta "tornando a casa".


Tenere tutte le luci accese può mascherare il tempo della sera e può aiutare a regolare l'orologio interno dell'individuo. Assicurati che la persona interessata faccia esercizio o altre attività piacevoli durante il giorno. Cerca di limitare i sonnellini diurni, in modo che possa godere di un sonno ristoratore.


Assicurati che sia fisicamente confortevole. Ha bisogno di andare in bagno? Ha fame o sete? Limita l'assunzione di caffeina e snack zuccherati e monitora sempre le reazioni ai farmaci.


I sintomi del sundowning sono diversi per ogni individuo e i comportamenti possono verificarsi in altri momenti della giornata. Potrebbe servire una combinazione di strategie fino a quando si arriva a una soluzione che funziona. La cosa più importante è creare un'atmosfera con molta luce, con routine strutturate e le cose che l'individuo gradisce di più e garantire che la casa sia sicura e protetta.


Poiché i modelli del wandering sono associati al sundowning, il caregiver dovrebbe verificare che tutte le porte siano sicure e anche assicurarsi che i passaggi e i corridoi siano liberi per prevenire incidenti e cadute.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.