Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le onde sonore migliorano la memoria e il sonno degli anziani

Una stimolazione sonora dolce (come ad esempio lo scroscio di una cascata), sincronizzata con il ritmo delle onde cerebrali, migliora significativamente il sonno profondo degli anziani e la loro capacità di ricordare le parole, secondo un nuovo studio eseguito alla Northwestern University.


Il sonno profondo è fondamentale per il consolidamento della memoria. Ma a partire dalla mezza età, il sonno profondo diminuisce progressivamente, fatto che gli scienziati ritengono possa contribuire alla perdita di memoria nell'invecchiamento.


La stimolazione sonora ha migliorato in modo significativo il sonno profondo dei partecipanti allo studio, reclutati al Cognitive Neurology and Alzheimer's Disease Center della Northwestern, e i loro punteggi su un test di memoria.


"Questo è un approccio innovativo, semplice, sicuro e non farmacologico che può aiutare a migliorare la salute del cervello", ha detto l'autore senior Dr. Phyllis Zee, professore di neurologia della Northwestern University e specialista del sonno. "E' uno strumento potenziale per migliorare la memoria nella popolazione di anziani e per attenuare il normale declino della memoria legato all'età".


Nello studio, pubblicato ieri 8 marzo in Frontiers in Human Neuroscience, 13 partecipanti over-60 hanno ricevuto una notte di stimolazione acustica e una notte di stimolazione simulata. La procedura della stimolazione simulata era identica a quella acustica, ma i partecipanti non sentivano alcun rumore durante il sonno. Sia per le sessioni di stimolazione simulata che per quelle con i suoni, gli individui si sono sottoposti a una test della memoria alla sera e di nuovo la mattina seguente.


La capacità di richiamo dopo la stimolazione simulata, in genere, è migliorata al test del mattino, ma solo di una piccola percentuale. Tuttavia, il miglioramento medio è stato tre volte più grande dopo la stimolazione con suoni leggeri. Il grado di miglioramento del sonno ad onde lente si correlava al grado di miglioramento della memoria, suggerendo che il sonno ad onde lente rimane importante per la memoria, anche in età avanzata.


Anche se gli scienziati della Northwestern non hanno ancora studiato l'effetto di notti ripetute di stimolazione, questo metodo potrebbe essere un intervento praticabile per l'uso a lungo termine in casa, ha detto Zee.


Precedenti ricerche hanno dimostrato che la simulazione acustica sentita durante il sonno profondo potrebbe migliorare il consolidamento della memoria nei giovani. Ma non era ancora stata testata negli anziani. Il nuovo studio ha puntato su individui più anziani - che hanno molto più da guadagnare in termini di memoria da un migliore sonno profondo - e ha usato un sistema audio innovativo che aumenta l'efficacia della stimolazione sonora per gli anziani.


Il nuovo approccio, che legge le onde cerebrali dell'individuo in tempo reale e blocca la stimolazione dolce sonora nel momento preciso della comunicazione dei neuroni durante il sonno profondo, che varia per ogni persona. Durante il sonno profondo, ciascuna delle onde cerebrali, o oscillazioni, rallenta a circa una al secondo, rispetto alle 10 al secondo durante la veglia.


Giovanni Santostasi, uno degli autori dello studio, ha sviluppato un algoritmo che produce il suono durante la parte crescente delle oscillazioni delle onde lente. Questa stimolazione migliora la sincronizzazione dell'attività dei neuroni. Dopo la stimolazione sonora, le onde lente dei partecipanti sono aumentate durante il sonno.


Sono necessari studi più grandi per confermare l'efficacia di questo metodo e poi "l'idea è riuscire a offrire questo metodo alle persone a casa loro", ha detto il primo autore Nelly Papalambros, studente di dottorato di ricerca in neuroscienze che lavora nel laboratorio di Zee. "Vogliamo che diventi uno studio a lungo termine a domicilio".


Gli scienziati della Northwestern, sotto la direzione del Dr. Roneil Malkani, assistente professore di neurologia e specialista del sonno, stanno attualmente testando la stimolazione acustica in studi del sonno notturno in pazienti con disturbi di memoria. L'obiettivo è determinare se la stimolazione acustica può migliorare la memoria degli adulti con decadimento cognitivo lieve (MCI).


Studi precedenti, condotti in soggetti con decadimento cognitivo lieve in collaborazione con Ken Paller, professore di psicologia della stessa università, hanno dimostrato un possibile legame tra il sonno e il deterioramento della memoria.

 

 

 


Fonte: Northwestern University via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Nelly A. Papalambros, Giovanni Santostasi, Roneil G. Malkani, Rosemary Braun, Sandra Weintraub, Ken A. Paller, Phyllis C. Zee. Acoustic Enhancement of Sleep Slow Oscillations and Concomitant Memory Improvement in Older Adults. Frontiers in Human Neuroscience, 2017; 11 DOI: 10.3389/fnhum.2017.00109

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)