Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificata una nuova causa nascosta potenziale di demenza

Uno studio suggerisce che i medici che trattano la demenza dovrebbero cercare perdite di liquido cerebrospinale, una causa curabile di una condizione altrimenti incurabile.

brainsagging scanA sinistra scansione di cervello afflosciato, a destra soluzione post-operatoria della flessione

Un nuovo studio eseguito al Cedars-Sinai di Los Angeles suggerisce che alcuni pazienti diagnosticati con la variante comportamentale della demenza frontotemporale (bvFTD, behavioral-variant frontotemporal dementia), una condizione incurabile che deruba i pazienti della capacità di controllare il loro comportamento e far fronte alla vita quotidiana, potrebbero invece avere una perdita di liquido cerebrospinale, che è spesso curabile.


I ricercatori affermano che questa scoperta, pubblicata su Alzheimer's & Dementia, può indicare la strada per una cura. Wouter Schievink MD, direttore del programma di neurochirurgia microvascolare e perdita di liquido cerebrospinale, e professore di neurochirurgia al Cedars-Sinai, ha affermato:

"Molti di questi pazienti sperimentano cambiamenti cognitivi, comportamentali e di personalità così gravi da essere arrestati o collocati in una casa di cura. Se hanno la variante comportamentale della demenza frontotemporale con una causa sconosciuta, non è disponibile alcun trattamento. Ma il nostro studio mostra che i pazienti con perdite di liquido cerebrospinale possono essere curati, se riusciamo a trovare la fonte della perdita".


Il liquido cerebrospinale (CSF) circola dentro e intorno al cervello e al midollo spinale per ammortizzare eventuali traumi e ridurre le lesioni. Quando questo fluido fuoriesce nel corpo, il cervello può afflosciarsi, causando sintomi di demenza. Schievink ha affermato che molti pazienti con afflosciamento del cervello (brain sagging), che può essere rilevato dalla risonanza magnetica, restano senza diagnosi e consiglia ai medici di dare una seconda occhiata ai pazienti con sintomi rivelatori.


"Un radiologo, neurochirurgo o neurologo ben informato dovrebbe controllare di nuovo la risonanza magnetica del paziente per assicurarsi che non ci siano prove di afflosciamento del cervello"
, ha detto Schievink.


I medici possono anche chiedere dell'eventuale storia di mal di testa gravi che migliorano quando il paziente si sdraia, sonnolenza significativa anche dopo un sonno notturno adeguato e se il paziente ha mai avuto una diagnosi di 'malformazione cerebrale di Chiari', una condizione in cui il tessuto cerebrale si estende nel canale spinale.


"L'afflosciamento del cervello", ha detto Schievink, "viene spesso scambiato per una «malformazione di Chiari»".


Anche quando viene rilevato un afflosciamento del cervello, la fonte della perdita di CSF può essere difficile da individuare. Quando il fluido perde attraverso una lacerazione o una cisti nella membrana circostante, è visibile sulla scansione del mielogramma TC con l'aiuto del mezzo di contrasto.


Schievink e il suo team hanno recentemente scoperto un'ulteriore causa di perdita del CSF: la fistola venosa del CSF. In questi casi, il fluido perde in una vena, rendendolo difficile da vedere su un mielogramma TC di routine. Per rilevare queste perdite, i tecnici devono usare una TC specializzata e osservare il mezzo di contrasto in movimento mentre scorre attraverso il liquido cerebrospinale.


In questo studio, gli investigatori hanno usato questa tecnica di scansione su 21 pazienti con cervello afflosciato e sintomi di bvFTD, scoprendo fistole venose CSF in 9 di questi pazienti. A tutti i 9 pazienti sono state chiuse chirurgicamente le fistole e l'afflosciamento del cervello e i sintomi relativi si sono completamente invertiti. Keith L. Black MD, presidente del Dipartimento di Neurochirurgia e docente di neuroscienze al Cedars-Sinai, ha affermato:

"Questo è un campo di studio in rapida evoluzione e i progressi nella tecnologia di scansione hanno notevolmente migliorato la nostra capacità di rilevare le fonti di perdita del CSF, in particolare la fistola venosa nel CSF. Questa scansione specializzata non è ampiamente disponibile e questo studio suggerisce la necessità di ulteriori ricerche per migliorare i tassi di rilevamento e guarigione dei pazienti".


I restanti 12 partecipanti allo studio, ai quali non è stato possibile identificare le perdite, sono stati trattati con terapie non mirate, progettate per alleviare l'afflosciamento del cervello, come i sistemi impiantabili per infondere CSF nel paziente. Tuttavia, solo tre di questi pazienti hanno trovato sollievo dai loro sintomi.


"È necessario compiere grandi sforzi per migliorare il tasso di rilevamento della perdita di CSF in questi pazienti", ha affermato Schievink. "Abbiamo sviluppato trattamenti non mirati per i pazienti in cui non è possibile rilevare perdite, ma come dimostra il nostro studio, questi trattamenti sono molto meno efficaci della correzione chirurgica mirata della perdita".

 

 

 


Fonte: Cedars-Sinai Medical Center (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: WI Schievink, ...[+6], M Nuño. The reversible impairment of behavioral variant frontotemporal brain sagging syndrome: Challenges and opportunities. A&D: Trans Res & Clin Interv, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)