Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Isolamento sociale è associato direttamente alla demenza futura

Scienziati hanno scoperto che l'isolamento sociale è collegato direttamente ai cambiamenti nelle strutture cerebrali associate alla memoria, rendendolo un chiaro fattore di rischio per la demenza.

Proponendosi di capire se l'isolamento sociale e la solitudine sono correlati alla demenza in seguito, dei ricercatori dell'Università di Warwick, dell'Università di Cambridge e dell'Università di Fudan hanno usato le neuroscansioni di oltre 30.000 partecipanti alla UK Biobank, una coorte longitudinale estremamente grande.


Lo studio, pubblicato l'8 giugno 2022 su Neurology, ha scoperto che gli individui socialmente isolati hanno volumi più bassi di materia grigia nelle regioni cerebrali coinvolte nella memoria e nell'apprendimento.


I ricercatori hanno usato tecniche di modellazione per studiare le associazioni relative tra isolamento sociale / solitudine e demenza per tutte le cause incidenti. Dopo l'aggiustamento per vari fattori di rischio (socio-economici, malattie croniche, stile di vita, depressione e genotipo ApoE), gli individui socialmente isolati hanno dimostrato di avere una probabilità più alta del 26% di sviluppare la demenza.


La solitudine era anche associata alla demenza in seguito, ma quell'associazione non era significativa dopo l'aggiustamento per la depressione, il che spiegava il 75% della relazione tra solitudine e demenza. Pertanto, rispetto al senso soggettivo di solitudine, l'isolamento sociale oggettivo è un fattore di rischio indipendente per la demenza futura. Ulteriori analisi dei sottogruppi hanno mostrato un effetto importante negli over-60.


Il prof. Edmund Rolls, neuroscienziato del Dipartimento di Informatica dell'Università di Warwick, ha dichiarato:

“Esiste una differenza tra l'isolamento sociale, che è uno stato oggettivo di poche connessioni sociali e la solitudine, che è isolamento sociale percepito soggettivamente.

“Entrambi hanno rischi per la salute ma, attraverso l'ampio set multimodale di dati della UK Biobank e lavorando nel modo multidisciplinare che collega le scienze computazionali e le neuroscienze, siamo riusciti a dimostrare che è l'isolamento sociale, piuttosto che il senso di solitudine, ad essere un fattore di rischio indipendente per la demenza successiva. Ciò significa che può essere usato come predittore o biomarcatore per la demenza.

“Con la crescente prevalenza dell'isolamento sociale e della solitudine negli ultimi decenni, questo è un problema di salute pubblica grave, ma sottovalutato. Ora, all'ombra della pandemia di Covid-19 ci sono implicazioni per gli interventi e le cure delle relazioni sociali, in particolare nella popolazione anziana".


Il prof. Jianfeng Feng, del Dipartimento di Informatica dell'Università di Warwick, ha dichiarato:

“Evidenziamo l'importanza di un metodo ambientale per ridurre il rischio di demenza negli anziani, garantendo che non siano isolati socialmente. Durante tutti i futuri blocchi pandemici, è importante che gli individui, in particolare gli anziani, non subiscano isolamento sociale".


La prof.ssa Barbara Sahakian, del Dipartimento di psichiatria dell'Università di Cambridge, ha dichiarato:

"Ora che conosciamo il rischio per la salute del cervello e per la demenza dell'isolamento sociale, è importante che il governo e le comunità agiscono per garantire che le persone anziane abbiano comunicazioni e interazioni con gli altri su base regolare".

 

 

 


Fonte: University of Warwick (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Chun Shen, ...[+7], Jianfeng Feng. Associations of Social Isolation and Loneliness With Later Dementia. Neurology, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.