Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Depressione e Alzheimer condividono le stesse radici genetiche

I dati epidemiologici da tempo hanno legato la depressione al morbo di Alzheimer (MA), una malattia neurodegenerativa caratterizzata dalla demenza progressiva che colpisce quasi 6 milioni di americani. Ora, un nuovo studio ha identificato i fattori genetici che sono comuni alla depressione e al MA.


È importante sottolineare che i ricercatori hanno scoperto che la depressione ha un ruolo causale nello sviluppo del MA, e quelli con la depressione peggiore hanno un declino più rapido della memoria. Lo studio è apparso su Biological Psychiatry.


La coautrice senior Aliza Wingo MD, della Emory University di Atlanta/USA, ha detto che il lavoro "solleva la possibilità che ci siano geni che contribuiscono a entrambe le malattie. Anche se la base genetica condivisa è piccola, i risultati suggeriscono un potenziale ruolo causale della depressione sulla demenza".


Gli autori hanno eseguito uno studio di associazione sull'intero genoma (GWAS, genome-wide association study), una tecnica che scansiona l'intero genoma per trovare aree di comunanza associate a particolari condizioni. Il GWAS ha identificato 28 proteine ​​cerebrali e 75 trascrizioni (messaggi che codificano le proteine) che erano associate alla depressione.


Tra quelli, 46 trascrizioni e 7 proteine ​​sono state associate anche ai sintomi del MA. I dati suggeriscono una base genetica condivisa per le due malattie, che può guidare il crescente rischio del MA associato alla depressione.


Sebbene gli studi precedenti avessero esaminato il MA e la depressione usando i GWAS, il lavoro corrente è stato reso più potente da insiemi più grandi di dati appena disponibili, che hanno rivelato informazioni più dettagliate.


"Questo studio svela una relazione tra la depressione e il MA e le demenze relative, a livello genetico"
, ha dichiarato il coautore senior Thomas Wingo MD. "Questo è importante perché può spiegare, almeno in parte, l'associazione epidemiologica ben consolidata tra depressione e un rischio più alto di demenza".


La dott.ssa Aliza Wingo ha aggiunto:

"Questa relazione suscita la domanda se il trattamento della depressione può mitigare il rischio di demenza. Abbiamo identificato qui i geni che possono spiegare la relazione tra depressione e demenza, che meritano ulteriori studi. Tali geni possono essere importanti obiettivi di trattamento per la depressione e per la riduzione del rischio di demenza".


John Krystal MD, editore di Biological Psychiatry, ha detto:

"I costi di un trattamento non efficace della depressione continuano a salire. Ci sono sempre più evidenze che il disturbo depressivo grave aumenta il rischio di MA, ma c'erano poche informazioni su questa relazione. Questo studio innovativo, che collega i meccanismi di rischio genetico ai cambiamenti molecolari nel cervello, fornisce il legame più chiaro trovato finora a sostegno dell'ipotesi che la depressione ha un ruolo causale nella biologia del MA.


"Questo non significa che un episodio di depressione ha la demenza come risultato inevitabile. Suggerisce invece che la depressione trattata in modo poco efficace può aggravare la biologia del MA, affrettando potenzialmente l'insorgenza dei sintomi e aumentando il tasso di declino funzionale"

 

 

 


Fonte: Elsevier (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Nadia Harerimana, Yue Liu, Ekaterina Gerasimov, Duc Duong, Thomas Beach, Eric Reiman, Julie Schneider, Patricia Boyle, Adriana Lori, David Bennett, James Lah, Allan Levey, Nicholas Seyfried, Thomas Wingo, Aliza Wingo. Genetic Evidence Supporting a Causal Role of Depression in Alzheimer’s Disease. Biological Psychiatry, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.