"Ogni vedova si sveglia una mattina, magari dopo anni di lutto puro e incrollabile, per rendersi conto che ha dormito una buona notte di sonno, e sarà in grado di fare colazione, e non sente continuamente il fantasma del marito, ma solo talvolta. Il suo dolore è sostituito da un'utile tristezza. Ogni genitore che perde un figlio trova un modo per ridere di nuovo. Il timbro inizia a svanire. Il bordo si attenua. Il dolore diminuisce. Ogni amore è scolpito dalla perdita. Il mio lo era. Il tuo lo è. I tuoi bis-bis-bis-bis-nipoti lo saranno. Ma impariamo a vivere in quell'amore" -Jonathan Safran Foer
Ci sono poche cose nella vita che hanno più probabilità di portare alla depressione che perdere una moglie, specialmente per gli anziani negli anni del crepuscolo. Come hanno dimostrato numerosi studi di ricerca, il lutto coniugale è una fonte importante di stress della vita che spesso lascia le persone vulnerabili a problemi successivi, come depressione, stress cronico e ridotta aspettativa di vita.
Mentre l'elaborazione del lutto di solito richiede settimane o mesi per essere placato, una piccola minoranza di persone in lutto sperimenta i sintomi per molto più tempo. In molti casi, questi sintomi possono assomigliare ad altre condizioni psichiatriche come il Disturbo Depressivo Grave (MDD, Major Depressive Disorder) al punto che è quasi impossibile per i professionisti della salute mentale distinguerli.
Mentre il MDD viene di solito diagnosticato secondo i criteri stabiliti nel 'Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali' (DSM-5), psicologi e psichiatri sono ammoniti da una nota a piè di pagina di "distinguere tra lutto normale associato a una perdita significativa e una diagnosi di disordine mentale". In realtà, la questione di come distinguere il dolore normale dalla depressione patologica è ancora oggetto di discussione e spesso solleva preoccupazioni in merito a diagnosi errate di pazienti che potrebbero ricevere prescrizioni errate come risultato.
Finora, i ricercatori non hanno ancora chiarito le diverse cause della depressione. C'è una vasta gamma di fattori biologici, psicologici e ambientali che causano il tipo di sintomi depressivi che possono portare a una diagnosi formale di MDD. E questi sintomi possono apparire in troppi modi diversi per essere facilmente classificati.
In effetti, uno studio recente suggerisce che ci possono essere fino a 1.500 diversi profili di sintomi che possono soddisfare i criteri diagnostici MDD, alcuni dei quali non hanno un singolo sintomo in comune. Sfortunatamente, i criteri attuali sono troppo ampi per essere in grado di definire esattamente cosa significhi realmente la depressione e come possa essere collegata a una determinata causa.
Per esaminare il legame tra perdita del coniuge e sintomi depressivi, un nuovo studio pubblicato sul Journal of Abnormal Psychology ha usato i dati del 'Changing Lives of Older Couples', uno studio prospettico multidimensionale che esamina gli effetti del lutto coniugale nel tempo. Usando 1.532 uomini e donne anziani, reclutati nell'area di Detroit nel Michigan, tutti i partecipanti sono stati intervistati per la prima volta tra il 1987 e il 1988. Per i partecipanti che hanno perso il coniuge, sono state condotte ulteriori interviste per misurare come hanno affrontato la perdita nel tempo.
Nel nuovo studio, la ricercatrice Eiko Fried dell'Università di Leuven e un team di ricercatori hanno seguito oltre 250 partecipanti vedovi anziani in tre periodi (6, 18 e 48 mesi dopo la morte del coniuge) per vedere come la loro perdita influenzava i sintomi depressivi. Quello che hanno scoperto è che la solitudine era particolarmente forte negli anziani in lutto, e il sentirsi isolati, a sua volta, attivava altri sintomi depressivi.
Solitudine e depressione possono spesso mandare le persone che affrontano il lutto in un circolo vizioso che è estremamente difficile da rompere. Tuttavia, nonostante molti anziani vedovi abbiano avuto problemi di depressione dopo la morte di un coniuge, solo una minoranza dei partecipanti allo studio ha sviluppato una depressione grave.
La solitudine rappresenta forse la sfida più grande anche per gli anziani che hanno avuto la perdita della moglie, rendendo particolarmente difficile andare avanti nella loro vita. Questo può anche diventare un grave rischio per la salute degli anziani. Oltre all'aumento della depressione e al rischio di suicidio, gli anziani che affrontano la morte di un coniuge sono anche più inclini ad avere comportamenti rischiosi per la salute, come fumo, abuso di droghe o alcol, non prendersi cura di se stessi o diventare meno attivi in genere.
Probabilmente non sorprende che la solitudine dopo aver perso un coniuge possa anche portare ad una ridotta aspettativa di vita e ad un aumento del rischio di demenza e altri seri problemi di salute.
Quindi, quali soluzioni ci sono per chi è nel lutto? I professionisti della salute mentale che lavorano con gli anziani che hanno perso un coniuge devono essere consapevoli che depressione e solitudine possono portare a problemi di salute. Il sostegno sociale da solo spesso non è sufficiente e può essere necessaria una terapia comportamentale cognitiva per frenare il tipo di pensiero negativo che può portare a una depressione grave e ai problemi che possono derivarne.
Per rendere le cose ancora più complicate, non tutti sviluppano gli stessi sintomi dopo aver perso un coniuge. Possono esserci anche enormi differenze in termini di circostanze, come quando la morte del coniuge era inaspettata. Fa differenza se il coniuge è morto per un incidente o per una lunga malattia durante la quale il coniuge ha avuto il tempo di dare l'addio?
Anche il tipo di relazione che avevano i coniugi superstiti e deceduti potrebbe fare la differenza. La ricerca suggerisce che i coniugi vedovi che erano altamente dipendenti dai loro coniugi hanno maggiori probabilità di sviluppare problemi con l'ansia in seguito. Dall'altra parte, una forte vicinanza coniugale può portare anche a una maggiore solitudine per i coniugi sopravvissuti.
Allora, cosa possono dirci questi risultati della ricerca? Prima o poi, ogni coppia sposata dovrà affrontare la prospettiva che la relazione finisca, sia a causa della morte sia del divorzio. Per coloro che devono affrontare la perdita di un coniuge, superare la solitudine rappresenta la più grande sfida per continuare con la vita.
Che i sintomi depressivi legati alla solitudine e al dolore possano spesso essere diagnosticati erroneamente come depressione grave è qualcosa che i professionisti della salute devono prendere in considerazione quando cercano di aiutare. Ad esempio, i farmaci antidepressivi possono essere utili come soluzione a breve termine per il disagio emotivo, ma difficilmente è un modo efficace per affrontare la solitudine che è la vera causa di tale angoscia.
Il counseling e la terapia cognitivo-comportamentale a breve termine sono probabilmente opzioni di trattamento migliori per le persone che affrontano il dolore.
Superare il dolore e la solitudine è una sfida speciale affrontata da molti anziani, in particolare quelli che hanno perso un coniuge. Che siano in grado di andare avanti dipende dalle proprie risorse interne e dal tipo di supporto che ricevono da amici e familiari.
Per gli anziani vedovi che hanno un periodo particolarmente difficile, il counseling rappresenta un modo utile per riportare la loro vita in carreggiata.
Fonte: Romeo Vitelli PhD (psicologo) in Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.