Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


DNA anticamente protettivo è ora fattore di rischio per l'Alzheimer

 fossil dna

Probabilmente avete sentito parlare di 'essere nel posto giusto al momento sbagliato', e allora che succede quando sono i geni ad essere quelli giusti, ma nell'ambiente sbagliato? In altre parole, una mutazione genetica (o allele), che in un ambito ambientale dà un rischio di malattia, potrebbe manifestarsi in modo positivo in un ambiente diverso?


Questa è la domanda affrontata da una ricerca pubblicata alcuni giorni fa su The FASEB Journal, il cui primo autore è Ben Trumble, assistente professore dell'Arizona State University. Il team di ricercatori ha esaminato il diverso funzionamento del gene apolipoproteina E (ApoE) in un ambiente infettivo, rispetto all'ambiente urbano industrializzato dove l'ApoE è stato per lo più studiato.


Tutte le proteine ​​ApoE aiutano a mediare il metabolismo del colesterolo, e assistono nell'attività cruciale del trasporto degli acidi grassi al cervello. Ma nelle società industrializzate, i portatori della variante ApoE4 hanno di fronte anche un rischio fino a quattro volte più alto di Alzheimer e di altro declino cognitivo correlato all'età, così come a un rischio più alto di malattie cardiovascolari.


L'obiettivo di questo studio, secondo Trumble, era riesaminare gli effetti potenzialmente dannosi dell'allele ApoE4 nelle condizioni ambientali più tipiche, quelle sperimentate in tutta l'esistenza della nostra specie: in questo caso, una comunità di raccoglitori-orticoltori amazzonici chiamati Tsimane.


"Per il 99% dell'evoluzione umana, abbiamo vissuto come cacciatori-raccoglitori in piccole bande e solo gli ultimi 5.000-10.000 anni - con la domesticazione di piante e animali e con la vita industriale urbana sedentaria - sono stati completamente diversi", dice Trumble. "Posso andare a un fast-food per 'cacciare e raccogliere' 20.000 calorie in pochi minuti o andare in ospedale se sto male, ma questo non era possibile per la maggior parte dell'evoluzione umana".


A causa dell'ambiente tropicale e della mancanza di servizi igienico-sanitari, acqua corrente ed elettricità, le popolazioni remote come i Tsimane affrontano un'elevata esposizione a parassiti e patogeni, che causano danni alle loro capacità cognitive quando non è trattata.


Di conseguenza, ci si potrebbe aspettare che i Tsimane portatori dell'ApoE4, che hanno anche un elevato onere di parassiti, sperimentino un declino mentale più veloce e più grave in presenza di entrambi questi fattori di rischio, sia genetici che ambientali. Ma quando il Tsimane Health and Life History Project ha testato questi individui con una valutazione cognitiva di sette parti e una visita medica, hanno scoperto l'esatto contrario.


In realtà, i Tsimane sia portatori di ApoE4 sia con un elevato onere parassitario, mostravano una funzione cognitiva stabile o addirittura migliore nella valutazione rispetto ai non-portatori con un analogo livello di esposizione ai parassiti. I ricercatori hanno controllato gli altri fattori confondenti potenziali come l'età e la scuola, ma l'effetto è rimasto comunque forte. Ciò indica che l'allele ha potenzialmente un ruolo nel mantenere la funzione cognitiva, anche quando esposto a minacce ambientali alla salute.


Per i Tsimane portatori di ApoE4 senza elevati oneri da parassiti, il tasso di declino cognitivo era simile a quello osservato nelle società industrializzate, dove l'ApoE4 riduce le prestazioni cognitive. "Sembra che alcune delle mutazioni genetiche che ci aiutano a superare i tempi e gli ambienti più pericolosi possano in realtà fare cose diverse nel nostro stile di vita post-industriale relativamente sicuro e sterile", spiega Trumble.


Eppure la variante ApoE4 sembra essere molto più di un residuo evolutivo finito male, aggiunge. Ad esempio, diversi studi hanno dimostrato i potenziali benefici dell'ApoE4 nello sviluppo della prima infanzia, e l'ApoE4 ha anche dimostrato di eliminare alcune infezioni come la giardia e l'epatite.


"Gli alleli con effetti dannosi possono rimanere in una popolazione, se tale danno avviene in età avanzata, e tanto più se questi stessi alleli hanno altri effetti positivi", aggiunge il co-autore Michael Gurven, professore di antropologia dell'Università della California di Santa Barbara. "L'esplorazione degli effetti dei geni associati alla malattia cronica, come l'ApoE4, in una gamma più ampia di ambienti, in condizioni più infettive, potrebbe darci le informazioni di cui abbiamo tanto bisogno sul motivo per cui persistono tali geni 'cattivi'".

 

 

 


Fonte: Arizona State University via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimento: Benjamin C. Trumble, Jonathan Stieglitz, Aaron D. Blackwell, Hooman Allayee, Bret Beheim, Caleb E. Finch, Michael Gurven and Hillard Kaplan. Apolipoprotein E4 is associated with improved cognitive function in Amazonian forager-horticulturalists with a high parasite burden. The FASEB Journal, Published online before print December 28, 2016, doi: 10.1096/fj.201601084R

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.