Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Donne con MCI passano più velocemente degli uomini all'Alzheimer

Le donne con lieve decadimento cognitivo (MCI) hanno un declino due volte più veloce nella cognizione rispetto agli uomini con MCI, secondo una nuova ricerca riferita ieri 21/7/2015 alla International Conference®2015 dell'Alzheimer's Association (AAIC® 2015) a Washington/DC.


Inoltre, le donne declinano più drasticamente degli uomini nella cognizione, nelle funzioni e nelle dimensioni del cervello dopo un intervento chirurgico e un'anestesia generale, secondo un altro studio riferito nella stessa conferenza.


L'MCI comporta un declino lieve, ma evidente e misurabile, delle capacità cognitive, che comprendono memoria e pensiero, ma le modifiche non sono abbastanza gravi da interferire con la vita quotidiana o con l'indipendenza. Una persona con MCI ha un rischio più alto di sviluppare l'Alzheimer o un'altra demenza.

 

 


1° studio: le donne a rischio di Alzheimer e demenza declinano due volte più velocemente degli uomini a rischio

Katherine Amy Lin, esperta di Alzheimer alla Duke University, e colleghi, hanno usato i dati dell'Alzheimer's Disease Neuroimaging Initiative (ADNI) per studiare come sono cambiate le capacità cognitive di circa 400 persone con MCI (141 donne, 257 uomini), in gran parte sui 75 anni, nel corso di un periodo massimo di 8 anni.


Hanno trovato una risposta chiara: le capacità cognitive delle donne con MCI dello studio sono scemate due volte più velocemente degli uomini, un risultato statisticamente significativo.


Le capacità cognitive sono state misurate con la ADAS-Cog (Alzheimer's Disease Assessment Scale-cognitive subscale), uno dei test usati più di frequente per misurare la cognizione negli studi clinici, formato di 11 parti e che ottiene punteggi da 0 a 70. I ricercatori hanno scoperto che il tasso di declino negli uomini era di 1,05 punti all'anno, nelle donne era di 2,3 punti per anno.


Le persone di entrambi i sessi, con il gene ApoE4 di rischio di Alzheimer avevano un tasso più veloce di declino. Dopo l'aggiustamento per età, istruzione, punteggio al basale di Mini Mental State Examination, tempo di follow-up e stato ApoE4, l'effetto del sesso sul tasso di variazione ADAS-Cog è rimasto significativo (p = 0,005). Anche la variabilità di cambiamento cognitivo era molto maggiore nelle donne che negli uomini.


"Questi risultati suggeriscono che gli uomini e le donne a rischio di Alzheimer possono avere due esperienze molto diverse", ha detto Lin. "Le nostre analisi mostrano che le donne con lievi problemi di memoria si deteriorano a ritmi molto più veloci rispetto agli uomini nelle abilità sia cognitive che funzionali. Questi risultati indicano la possibile presenza di fattori di rischio genetici o ambientali specifici di genere ancora sconosciuti che influenzano la velocità del declino. Scoprire questi fattori dovrebbe essere una priorità per la ricerca futura".


"Poiché l'ADAS-Cog è sempre più usato come esito cognitivo negli studi di prevenzione, i nostri risultati suggeriscono la necessità di considerare il genere nella progettazione e nell'interpretazione di tali esperimenti"
, ha aggiunto Lin.

 

 


2° studio: Le donne declinano più rapidamente degli uomini dopo chirurgia / anestesia generale

 

L'anestesia generale durante l'intervento chirurgico è un processo accuratamente monitorato a causa del suo potenziale impatto sul cervello. Anche se la maggioranza delle persone sottoposte a chirurgia non hanno effetti duraturi dall'anestesia, la ricerca ha dimostrato che gli anziani hanno un rischio più alto di problemi cognitivi e funzionali a lungo termine a seguito di intervento chirurgico con anestesia generale.


Katie Schenning MD/MPH e i colleghi della Oregon Health & Science University di Portland/OR, hanno riferito all'AAIC2015 i risultati di uno studio che ha esaminato se l'esposizione all'anestesia generale può portare a un deterioramento più veloce della cognizione, delle funzioni e del volume del cervello nelle donne rispetto agli uomini.


Per studiare questo problema, i ricercatori hanno elaborato due database diversi di programmi di ricerca che stanno esaminando l'invecchiamento cognitivo: Oregon Brain Aging Study e Intelligent Systems for Assessing Aging Changes. Su 527 partecipanti totali, 182 persone hanno subito un totale di 331 procedure in anestesia generale. I ricercatori hanno scoperto che:

  • Gli uomini esposti ad anestesia generale durante l'intervento chirurgico hanno avuto un declino nelle misure di cognizione, stato funzionale e volume del cervello, statisticamente più veloce rispetto agli uomini che non avevano avuto un intervento chirurgico.
  • Anche le donne esposte ad anestesia generale durante l'intervento chirurgico hanno subito un calo su quelle misure, ma ad un tasso significativamente più veloce rispetto agli uomini. Questa differenza era ancora più pronunciata nelle donne che hanno subito interventi chirurgici multipli con anestesia generale.


"Questo è uno dei primi studi che suggeriscono che tra gli anziani, le donne hanno un rischio maggiore di disfunzione cerebrale postoperatoria rispetto agli uomini", ha detto la Schenning. "La nostra ricerca mostra chiaramente un'associazione tra chirurgia, anestesia generale e declino cognitivo negli anziani. Sono necessari ulteriori studi per confermare questa osservazione e per identificare i modi per ridurre al minimo gli effetti della chirurgia e dell'anestesia generale negli anziani. La ricerca futura dovrebbe cercare di capire se certe persone sono più suscettibili al declino cognitivo post-operatorio in virtù del sesso o di fattori di rischio genetico".

 

 

 


Fonte: Alzheimer's Association International Conference (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.