Una nuova ricerca all'Hotchkiss Brain Institute dell'Università di Calgary mostra che utilizzando una TC (tomografia computerizzata), i medici possono prevedere quali pazienti sono a rischio di sanguinamento continuo nel cervello dopo un ictus.
Questa informazione vitale consentirà ai medici di utilizzare i farmaci più potenti per la coagulazione del sangue per coloro che hanno il rischio più alto.
Un individuo su tre continuerà ad accumulare sangue nel cervello dalla perdita in una piccola arteria. Il raggrumo di sangue nel cervello ha gravi conseguenze, e potrebbe portare a invalidità o addirittura alla morte. In precedenza, i medici in situazioni di emergenza per ictus non riuscivano a capire se l'emorragia cerebrale di un paziente si era fermata. Utilizzando le immagini da scansione TC, i ricercatori possono ora identificare i "segni" in loco che sono visibili come una piccola area di contrasto nella TC. Questo segno di macchia è la posizione effettiva del sanguinamento all'interno di un'arteria nel cervello.
"La tecnologia che è emersa ci ha permesso di vedere il sistema di flusso di sangue del cervello nei minimi dettagli, per identificare con precisione l'origine del problema", spiega il dottor Andrew Demchuk, Professore dei dipartimenti di neuroscienze cliniche e radiologia, e autore principale di questo studio. "Ora siamo ad un punto in cui possiamo sfruttare questa tecnologia per sviluppare migliori trattamenti per i pazienti con un blocco o la rottura di un'arteria del cervello. In definitiva questa ricerca conferma quando è necessario il trattamento immediato: essenzialmente non appena si vede apparire la macchia".
Questa ricerca fornisce la convalida di un nuovo marcatore di visualizzazione per identificare i pazienti che possono avere bisogno di essere trattati con i farmaci della coagulazione, rispetto a quelli che non lo sono. "Dobbiamo stare molto attenti quando e a chi vengono somministrati questi farmaci perché sono così potenti per formare coaguli. Questi farmaci possono causare coaguli non solo dove ci sono buchi e perdite, ma anche nelle arterie intatte, causando potenzialmente ictus e attacchi di cuore", dice Demchuk. "Perciò questa selezione via TC è fondamentale per individuare solo quei pazienti con un maggiore alto rischio di emorragia continua". Sono iniziati studi clinici per testare potenti farmaci coagulanti in questi pazienti.
Questo studio "PREDICT", guidato dall'University of Calgary, è stato coordinato con i ricercatori delle Università di Ottawa e Toronto, con la collaborazione di altri nove centri di tutto il mondo. I risultati sono stati pubblicati nella edizione dell'8 Marzo on line della rivista Lancet Neurology.
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Fonte: Materiale della University of Calgary.
Riferimento: Andrew M Demchuk, Dar Dowlatshahi, David Rodriguez-Luna, Carlos A Molina, Yolanda Silva Blas, Imanuel Dzialowski, Adam Kobayashi, Jean-Martin Boulanger, Cheemun Lum, Gord Gubitz, Vasantha Padma, Jayanta Roy, Carlos S Kase, Jayme Kosior, Rohit Bhatia, Sarah Tymchuk, Suresh Subramaniam, David J Gladstone, Michael D Hill, Richard I Aviv. Prediction of haematoma growth and outcome in patients with intracerebral haemorrhage using the CT-angiography spot sign (PREDICT): a prospective observational study. The Lancet Neurology, 2012; DOI: 10.1016/S1474-4422(12)70038-8.
Pubblicato in ScienceDaily il 8 marzo 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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