Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


FDA concede approvazione al lecanemab come terapia per l'Alzheimer iniziale

La decisione si è basata sui risultati dello studio Clarity AD di Fase 3, in cui il trattamento con l'agente ha comportato una significativa riduzione dell'amiloide-ß nel cervello.

Secondo un annuncio, la FDA ha concesso l'approvazione tradizionale a Eisai per il farmaco lecanemab (nome commerciale Leqembi) per il morbo di Alzheimer (MA), un passo importante per consentire più ampio accesso e copertura della terapia alla popolazione che invecchia. In gennaio il farmaco aveva ricevuto l'approvazione della FDA con il percorso accelerato.


La decisione era prevista dopo un recente incontro tra il Peripheral and Central Nervous System Drugs Advisory Committee della FDA in cui il gruppo ha votato all'unanimità a favore dell'agente. Al comitato è stato chiesto di votare se i risultati dello studio Clarity AD di fase 3 hanno verificato il beneficio clinico del lecanemab per il trattamento di MA.


Il lecanemab è il secondo trattamento per MA iniziale che ha ricevuto l'approvazione della FDA negli ultimi 20 anni, e segue la controversa approvazione dell'aducanumab (Aduhelm di Eisai/Biogen) nel 2021, che rimane sotto approvazione condizionale.


"L'azione odierna è la prima verifica che un farmaco che punta il processo patologico sottostante al MA ha mostrato beneficio clinico in questa malattia devastante"
, ha dichiarato Teresa Buracchio, direttrice ad interim dell'Ufficio di Neuroscienze, Center for Drug Valutation and Research della FDA. "Questo studio di conferma ha verificato che è un trattamento sicuro ed efficace per i pazienti con MA".


Il lecanemab è controindicato per i pazienti con grave ipersensibilità al lecanemab-irmb o a uno qualsiasi dei suoi componenti inattivi. Le informazioni di prescrizione affermano che devono essere eseguiti test per lo stato dell'apolipoproteina E4 (ApoE4) prima di iniziare il trattamento con lecanemab per capire il rischio di sviluppare anomalie di scansione correlate all'amiloide (ARIA).


Howard Filit MD, cofondatore e responsabile scintifico della Alzheimer's Drug Discovery Foundation, ha detto:

"Questo è davvero entusiasmante. Faccio ricerche sul MA da oltre 40 anni, e ricordo il 1980, quando non sapevamo davvero nulla sul MA e ricordo il 1984 quando è stata fatta la scoperta dell'amiloide-ß. Ci sono voluti circa 40 anni per arrivare qui, ma sento che abbiamo ragione.

"Abbiamo dovuto imparare a fare studi clinici migliori per rispondere alla domanda se l'amiloide rallenta la malattia. Penso che ora abbiamo una prova di concetto, e la svolta chiave è stata la scansione PET amiloide. Immagina di provare a sviluppare una statina se non hai il colesterolo nel sangue: avere questi biomarcatori è fondamentale per lo sviluppo di farmaci e sono orgoglioso di dire che l'ADDF era uno dei finanziatori di questa scansione nei primi anni 2000".


Egli ha osservato che il rallentamento del tasso di declino da parte della terapia, sebbene promettente, non è sufficiente:

"Dobbiamo arrivare al 100% e persino a prevenirlo", ha detto, indicando la serie di studi clinici in corso nel MA che stanno esplorando approcci non-amiliode e non-tau: obiettivi come la neuroinfiammazione e i disturbi metabolici. "Stiamo appena iniziando a vedere i test di questi nuovi percorsi".


Noto in precedenza come Ban2401, il lecanemab è un anticorpo monoclonale umanizzato che elimina le protofibrille tossiche di amiloide-ß. Lo studio Clarity AD, pubblicato sul New England Journal of Medicine, includeva 1.795 pazienti con evidenza di amiloide sulla PET o nel liquido cerebrospinale, che sono stati seguiti per un periodo di trattamento di 18 mesi.


Alla conclusione dell'analisi, il lecanemab ha raggiunto il suo obiettivo primario di cambiare il punteggio di valutazione della demenza clinica (test CDR-SB), e i pazienti trattati hanno dimostrato una riduzione statisticamente significativa del 27%.

[...]

 

 

 


Fonte: Marco Meglio in Neurology Live (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.