Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ricercatrice canadese crea un indice per individuare i pazienti a rischio di demenza

Ricercatrice canadese crea un indice per individuare i pazienti a rischio di demenza

La dott.ssa Sarah Pakzad (in foto) è determinata a migliorare la qualità dell'assistenza sanitaria per i canadesi.


Da 7 anni, la ricercatrice originaria di Parigi lavora nel suo ufficio all'Université de Moncton, per prevedere meglio il rischio di sviluppare la demenza: "Per essere in grado di distinguere le persone che sono ad alto rischio di sviluppare demenza, da quelle con un rischio minore", ha detto la Pakzad.


Dopo aver studiato i medici di famiglia del New Brunswick (regione del Canada), crede che siano mal equipaggiati per fare queste distinzioni. In parte, dice, perché i questionari esistenti enfatizzano solo i sintomi fisici.


La Pakzad ha sviluppato un indice che include problemi fisici, come camminare in casa, l'ipertensione e i problemi alla vescica. Ma ci sono anche domande sulla memoria a breve e lungo termine, sul pensiero astratto verbale e sul giudizio.


La Pakzad dice che l'indice potrebbe assottigliare le lunghe liste d'attesa: "Aiutare il medico di famiglia a sapere se questo paziente deve essere inviato a uno specialista o no". Le liste di attesa mediche sono un problema in tutto il Canada, specialmente nel New Brunswick, dove c'è una carenza di specialisti.


"Il rapporto è forse un geriatra ogni 100.000 abitanti. C'è un vero collo di bottiglia. Questo non funziona", afferma Bruno Battistini, CEO della New Brunswick Health Research Foundation, che sta finanziando gran parte del progetto della Pakzad, il cui esito potrebbe fornire sollievo ai pazienti.


L'anziana Rosella Melanson, la cui sorella mostra sintomi coerenti con la demenza, dice che la sua stessa memoria la induce a farsi delle domande: "Alla nostra età, la maggior parte delle volte dimentichi cose e pensi: «Oh mio Dio ho demenza, ho l'Alzheimer?»".


L'indice di Pakzad è stato sottoposto a revisione dei pari e pubblicato sul Journal of Geriatric Medicine and Gerontology. Dice che è preciso più del 90%.


I membri del suo team di progetto usano sessioni individuali con gli anziani per confermare i risultati: "Penso di essere andata bene, quindi, penso di essere OK", dice Irene McEniry, una anziana del New Brunswick che dice di aver partecipato alla ricerca per curiosità.


L'indice è tuttora più promettente che provato. Ma, la Pakzad dice che potrebbe presto finire in un'app per computer, accessibile a qualsiasi professionista della salute. "L'applicazione calcolerà automaticamente il rischio del paziente, se è a rischio oppure no". Lei spera che il prototipo dell'app sia pronto entro il prossimo anno, rimuovendo un po' di confusione da una condizione sconcertante.

 

 

 


Fonte: Ross Lord in Global News (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Sarah Pakzad, Bourque P, Feldman H, Fallah N. Toward Developing a Novel Neurocognitive Frailty Index in the Elderly. J Geriatr Med Gerontol 3:032. DOI: 10.23937/2469-5858/1510032

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.