Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dormire meno di 5 ore a notte aumenta il rischio di demenza e morte precoce

Il sonno e la salute sono inestricabilmente collegati. Nuove ricerche eseguite al Brigham and Women's Hospital, affiliato alla Università di Harvard, hanno esplorato il collegamento tra disturbi e carenze del sonno negli anziani e il rischio di demenza e morte [precoce].


Hanno trovato che il rischio di demenza è doppio tra i partecipanti che hanno riferito di dormire meno di 5 ore alla notte, rispetto a coloro che hanno riferito da 7 a 8 ore di sonno a notte. Il gruppo ha anche trovato associazioni tra disturbi e carenze del sonno con il rischio generale di morte. Lo studio è pubblicato su Aging.


"I nostri risultati illuminano una connessione tra carenza di sonno e rischio di demenza e confermano l'importanza degli sforzi per aiutare gli anziani a dormire a sufficienza ogni notte", ha detto la prima autrice Rebecca Robbins della Divisione del Sonno e dei Disturbi Circadiani.


Per indagare sul collegamento tra la qualità e la quantità di sonno e il rischio di demenza e morte, la Robbins e i colleghi hanno usato i dati nazionali dei partecipanti al National Health and Aging Trends Study (NHATS), uno studio longitudinale sui beneficiari Medicare over-65. I dati del sondaggio dei partecipanti al NHATS sono raccolti annualmente dal 2011.


Un campione di 2.610 partecipanti ha risposto ai questionari del sonno nel 2013 e nel 2014. I ricercatori hanno esaminato le risposte dei partecipanti su diverse caratteristiche di disturbo e carenza di sonno, compresa la vigilanza, la frequenza di sonnellini, il tempo per addormentarsi, la qualità del sonno (buona/molto buona, giusta, scadente/molto scadente), la sua durata, e se russavano. Hanno anche raccolto informazioni (da dati sanitari rappresentativi secondo necessità) sugli esiti del paziente, come la demenza e la morte per ogni causa, fino a cinque anni dopo il sondaggio.


Nel complesso, hanno trovato una forte relazione tra diversi disturbi del sonno e variabili di carenza e la demenza incidente nel tempo. Metterci regolarmente 30 minuti o più per addormentarsi era associato a un rischio più alto del 45% di demenza incidente. Anche avere regolarmente difficoltà a mantenersi vigili, sonnecchiare di regola, segnalare scarsa qualità di sonno e dormire al massimo 5 ore alla notte, si è associato ad un aumento del rischio di morte.


L'autore senior Charles Czeisler, capo della divisione sonno e disturbi circadiani, ha detto:

"Questo studio prospettico rivela che la carenza di sonno al basale, quando l'età media dei partecipanti era di 76 anni, era associata al raddoppio del rischio di demenza incidente e di mortalità per ogni causa nei successivi 4/5 anni.

"Questi dati si aggiungono alle prove che il sonno è importante per la salute del cervello e sottolineano la necessità di ulteriori ricerche sull'efficacia del miglioramento del sonno e del trattamento dei disturbi del sonno sul rischio di Alzheimer e di mortalità [precoce]".


Gli autori richiedono ulteriori studi sulla relazione causale tra il sonno, la demenza e la morte, poiché le informazioni possono portare a una nuova lente attraverso la quale vedere il sonno degli anziani.


"Il nostro studio dimostra che durate molto brevi di sonno e un sonno di scarsa qualità negli anziani aumentano il rischio di sviluppare la demenza e la morte precoce. Gli anziani dovrebbero prestare più attenzione a un sonno sano", ha detto l'altro primo autore Stuart Quan della divisione sonno e disturbi circadiani.

 

 

 


Fonte: University of Harvard (> English) - Traduzione di Matteo Pellizzari.

Riferimenti: Rebecca Robbins, Stuart Quan, Matthew Weaver, Gregory Bormes, Laura Barger, Charles Czeisler. Examining sleep deficiency and disturbance and their risk for incident dementia and all-cause mortality in older adults across 5 years in the United States. Aging, 11 Feb 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)