Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Test cognitivi su pazienti con perdita di udito possono portare a diagnosi errate di demenza

La diagnosi precoce e corretta di un deficit cognitivo - come una demenza - è di fondamentale importanza in quanto consente di mettere rapidamente in atto interventi e trattamenti che possono rallentare la progressione dei sintomi del paziente.


Tuttavia, un nuovo studio del dott. Christian Füllgrabe, ricercatore della Loughborough University (GB), ribadisce ulteriormente che la perdita di udito legata all'età può influenzare negativamente l'esito del test cognitivi, con conseguente diagnosi errate.


Questo perché molti test cognitivi usano stimoli uditivi (presentati oralmente da un medico al paziente) per il richiamo della memoria, e le persone sospettate di declino cognitivo sono in genere più vecchie, e quindi probabilmente soffrono anche di perdita di udito legata all'età.


La questione del legame tra perdita di udito e declino cognitivo è oggetto di accesi dibattiti da anni, ma la risposta è piuttosto elusiva. L'ultima ricerca del dott. Füllgrabe riconferma che la perdita di udito può portare ad una sovrastima del declino cognitivo.


Nel suo studio, 56 giovani studenti con udito e funzioni cognitive normali della Loughborough University hanno eseguito tre compiti di memoria che usavano stimoli vocali che potevano essere integri o modificati per mimare la perdita di udito da età. Usando partecipanti senza disabilità uditive, il dott. Füllgrabe ha potuto valutare l'effetto acuto della perdita di udito sulle prestazioni del test cognitivo.


Studi precedenti avevano usato i partecipanti con disabilità uditive reali, ma il dott. Füllgrabe dice che, poiché quelli con perdita dell'udito di solito sono anziani, può essere difficile determinare se i risultati sono dovuti a perdita di udito o ai cambiamenti correlati all'età nell'elaborazione cognitiva.


Lo studio del dott. Füllgrabe ha dimostrato conclusivamente che le prestazioni della memoria erano significativamente più basse nel gruppo con perdita di udito simulato. Egli dice che i risultati sono una “evidenza forte che il formato di presentazione del test cognitivo può avere un impatto sulla prestazione del test”.


Si spera che i risultati possano aumentare la consapevolezza del problema e convincere i medici a prendere in considerazione il possibile impatto della perdita di udito legata all'età quando interpretano i risultati dei test cognitivi.


Il dott. Füllgrabe, che lavora nella Facoltà di Sport, Esercizio e Scienze della Salute, ha commentato:

“Questa nuova pubblicazione richiama l'attenzione sull'interpretazione abusiva che lo scarso rendimento in un test cognitivo indica sicuramente scarse capacità cognitive. Come utente frequente di numerose riviste scientifiche e editore associato della rivista International Journal of Audiology, ero ben piazzato per testimoniare che questo problema è troppo spesso ignorato.

“Come esplicitamente sostenuto nella ricerca, mi auguro che, in futuro, i ricercatori e i medici prendano in considerazione lo stato auditivo dei loro partecipanti / pazienti, quando eseguono i test cognitivi (come quelli usati per lo screening della demenza) e per interpretare i risultati”.


Il dott. Füllgrabe spera di usare le risultanze di questa ricerca con il Prof. Eef Hogervorst (Scuola dello Sport, Esercizio e Scienze della Salute, Loughborough University) e il dott. Tobias Bast (Dipartimento di Psicologia, Università di Nottingham). I ricercatori sperano di applicare lo stesso approccio perdita-udito-simulata a un test per demenza usato spesso, per affinare la diagnosi di demenza.

 

 

 


Fonte: Loughborough University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Christian Füllgrabe. On the Possible Overestimation of Cognitive Decline: The Impact of Age-Related Hearing Loss on Cognitive-Test Performance. Front. Neurosci., 9 June 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)