Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dati della retina rilevano biomarcatori dell'Alzheimer prima del declino cognitivo

retinal imaging

Con uno studio pubblicato su PLoS ONE, dei ricercatori hanno scoperto che i dati della retina possono prevedere quali individui hanno biomarcatori della patologia di morbo di Alzheimer (MA) nel fluido cerebrospinale (CSF) prima che sia rilevabile il declino cognitivo.


Attualmente, più di 26 milioni di persone nel mondo sono colpite dal MA, e nel 2019 la malattia è costata $ 290 miliardi di dollari di spese mediche solo negli Stati Uniti. Si stima che la prevalenza di MA quadruplicherà entro il 2050. Gli autori sostengono che per diagnosticare gli stadi precoci della malattia, e permettere di sperimentare terapie prima del declino sintomatico, sono necessari con urgenza approcci per l'individuazione diffusa.


I ricercatori hanno spiegato che la patologia MA precede l'insorgenza dei sintomi: “Poiché lo strato delle fibre nervose retiniche (RNFL, retinal nerve fiber layer) è esaurito nel MA assodato, abbiamo esaminato se il suo spessore può prevedere la presenza nel CSF di un rapporto normale o patologico ​tra ​amiloide-beta42 (Aß42) e tau negli individui cognitivamente sani (CH)”. Inoltre, le disfunzioni visive nel MA sono state associate con la degenerazione del nervo ottico e della retina e con escrescenze in sviluppo del cervello.


Usando un modello di regressione logistica, gli investigatori hanno separato un gruppo cognitivamente sano di 43 persone in 2 sottogruppi: normale (CH-NAT) formato da 16 individui, con età media di 74,1 anni e 56% di sesso femminile; e patologico (CH-PAT) con 27 persone, età media 75,2 anni, 48% femmine.


Entrambi i gruppi di prova erano “cognitivamente sani, come definiti da test neuropsichiatrici dettagliati ed erano biochimicamente differenziati in base ai livelli limite che sono stabiliti nel MA per i biomarcatori di Aß42 e tau totale del CSF”, hanno scritto gli autori. Per valutare l'RNFL, lo strato interno plessiforme delle cellule gangliali e lo spessore maculare, i ricercatori hanno utilizzato la tomografia a coerenza ottica (OCT) a dominio spettrale.


I dati hanno rivelato che:

  • l'RNFL medio era più sottile di 9,8um nel gruppo CH-PAT;
  • la differenza tra i gruppi nel diradamento medio dell'RNFL era più significativo nella posizione nasale;
  • il rapporto ​tra Aß42 e Tau nel CSF è più correlato al diradamento dell'RNFL rispetto ai singoli biomarcatori;
  • i livelli di Tau totale nel CSF si correlano di più con il diradamento dell'RNFL dell'Aß42;
  • lo spessore dell'RNFL ha distinto gli individui CH-NAT dai CH-PAT con una sensibilità dell'87% e una specificità del 56,3%.


Nel complesso, i ricercatori hanno trovato che “lo spessore dell'RNFL misurato dall'OCT è in grado di predire la classe biochimica di CH-NAT in confronto a CH-PAT negli individui anziani cognitivamente sani con elevata sensibilità”. Lo studio è stato il primo del suo genere per prevedere la patologia MA pre-simtomatica usando la tecnologia non invasiva ad alta sensibilità. È anche il più grande studio sull'RNFL misurato dall'OCT nel MA preclinico.


I ricercatori dicono che studi futuri dovrebbero includere diverse popolazioni per valutare le malattie neurologiche e oftalmologiche, nonché la specificità fisiologica e culturale/etnica. Stanno inoltre sviluppando un valore limite equilibrato per massimizzare sensibilità e specificità.


Gli autori hanno concluso che “Le misurazioni con OCT hanno il potenziale immediato di consentire una rapida acquisizione dei dati negli studi su pazienti con MA o su quelli a rischio di MA, con l'obiettivo di costruire un ampio database di spessori di RNFL in diverse popolazioni di pazienti MA”.

 

 

 


Fonte: Gianna Melillo in American Journal of Managed Care (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Samuel Asanad, Michele Fantini, William Sultan, Marco Nassisi, Christian Felix, Jessica Wu, Rustum Karanjia, Fred Ross-Cisneros, Abhay Sagare, Berislav Zlokovic, Helena Chui, Janice Pogoda, Xianghong Arakaki, Alfred Fonteh, Alfredo Sadun, Michael Harrington. Retinal nerve fiber layer thickness predicts CSF amyloid/tau before cognitive decline. PLOS ONE, 29 May 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.