Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuova tecnica EEG mostra il cervello funzionante in tempo reale

enhanced eeg recording

Segnando una pietra miliare sulla strada verso il raggiungimento degli obiettivi dell'iniziativa BRAIN dei National Institutes of Health (NIH), una ricerca guidata da Bin He, capo del dipartimento di ingegneria biomedica della Carnegie Mellon University, fa progredire l'elettroencefalografia ad alta densità (EEG) come il futuro paradigma per la neuroscansione funzionale dinamica.


L'iniziativa Brain Research through Advancing Innovative Neurotechnologies (BRAIN) ha motivato i ricercatori a "produrre una nuova immagine rivoluzionaria dinamica del cervello che, per la prima volta, mostra come interagiscono singole cellule e circuiti neurali complessi, nel tempo e nello spazio".


Una tecnica ideale per la visualizzazione del cervello umano funzionale - una delle priorità dell'iniziativa - potrebbe descrivere l'attività cerebrale con alta risoluzione temporale, alta risoluzione spaziale e ampia copertura spaziale.


He, della Carnegie Mellon, ha fatto un grande balzo in avanti per il campo della neuroscansione funzionale. Uno studio finanziato dai NIH della durata di diversi anni, e che ha esaminato decine di pazienti con epilessia, ha prodotto una nuova fonte di scansione tecnologica che usa registrazioni ad alta densità EEG per mappare le reti cerebrali sottostanti.


Pubblicata su Nature Communications, questa ricerca è un grande passo verso lo stabilire la capacità di visualizzare dinamicamente le funzioni, e le disfunzioni, del cervello umano. Ciò potrebbe fornire informazioni importanti su dove e come avviene la sottostante elaborazione delle informazioni.


L'EEG è da tempo uno dei metodi funzionali più efficaci disponibili per la mappatura del cervello umano. Effettua letture in pochi millisecondi, e tuttavia la tecnologia lotta ancora per determinare l'estensione spaziale dell'attività all'interno del cervello.


L'approccio proposto da He e dalla sua squadra può stimare con precisione per la prima volta la dimensione e la portata delle aree attive nel cervello usando l'EEG ad alta densità, nonché le interazioni tra le regioni che sono funzionalmente collegate. I loro risultati sono stati convalidati con le registrazioni cliniche effettuate alla Mayo Clinic, analizzando un totale di 1.027 picchi EEG e 86 crisi epilettiche registrate da 36 pazienti.


Il metodo della squadra, definita tecnica 'spazio-temporale rapida a scarsità di bordo iterativamente riponderata' (FAST-IRES, fast spatio-temporal iteratively reweighted edge sparsity), usa l'apprendimento automatico di sorgenti di segnale stimate oggettivamente e attività che variano nel tempo. A differenza delle tecniche di scansione precedenti, non ha bisogno di un algoritmo ad hoc o di un intervento umano per determinare l'estensione della fonte e richiede solo un intervento minimo e intuitivo dai medici.


La FAST-IRES potrebbe avere un forte impatto sulla ricerca e il trattamento di vari disturbi neurologici e mentali come l'Alzheimer, il Parkinson, l'ictus, il dolore cronico e anche la depressione. Tuttavia, questo metodo ha un impatto unico e immediato per chi soffre di epilessia farmaco-resistente.


Circa l'1% della popolazione mondiale soffre di epilessia, e circa un terzo dei casi sono farmaco-resistenti, richiedendo un intervento chirurgico. Tuttavia, finora nessuna modalità attuale di scansione non invasiva aveva la specificità spaziale per determinare con precisione la zona epilettogena (EZ), che rappresenta la quantità minima di tessuto che deve essere rimossa per fermare le convulsioni.


"Analizzando le reti dell'epilessia con la nostra proposta di struttura FAST-IRES, abbiamo dimostrato che l'EZ può essere determinato oggettivamente e in modo non invasivo con alta precisione dalle registrazioni EEG di alta densità del cranio", hanno scritto He e i co-autori.


I risultati sono stati convalidati confrontandoli con le letture di registrazioni intracraniche invasive convenzionali e con i risultati chirurgici di ogni paziente, dimostrando l'efficacia della FAST-IRES.


Lo studio marca anche una delle prime volte che si usa l'EEG ad alta densità per studiare le crisi epilettiche. La più potente tecnologia di scansione, che prevede più del doppio degli elettrodi generalmente usati in ambito clinico, è ora disponibile per i pazienti trattati alla Mayo Clinic. He ritiene che entro i prossimi cinque anni, la metodologia FAST-IRES inizierà a influenzare il nostro modo di intendere una serie di disturbi neurologici:

"Questo lavoro dimostra che la scansione EEG può diventare il paradigma non invasivo ad alta risoluzione spaziale e temporale per la tecnologia di scansione del cervello umano, un importante obiettivo dell'iniziativa BRAIN".


La ricerca di He può cambiare la vita di chi soffre di epilessia e potrebbe dare benefici a ricercatori e medici in tutto il campo della neurologia, della neurochirurgia e delle neuroscienze umane. Questo lavoro porta il NIH e la comunità scientifica un passo più vicini ad acquisire una nuova immagine dinamica rivoluzionaria del cervello.

 

 

 


Fonte: Carnegie Mellon University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Abbas Sohrabpour, Zhengxiang Cai, Shuai Ye, Benjamin Brinkmann, Gregory Worrell & Bin He. Noninvasive electromagnetic source imaging of spatiotemporally distributed epileptogenic brain sources. Nature Comm., 23 April 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)