Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Donne e Alzheimer: la maggiore prevalenza dipende dallo stress?

Un nuovo studio eseguito alla Johns Hopkins University suggerisce che lo stress cumulato può avere un effetto fuori misura sui ricordi delle donne, indicando una possibile ragione per cui le donne soffrono di demenza e malattie correlate ad un tasso molto più alto rispetto agli uomini.


I ricercatori hanno analizzato le informazioni di 909 partecipanti a uno studio di lunga durata di base a Baltimora, del National Institute of Mental Health. Nel seguire i soggetti anziani, lo studio ha scoperto che le donne sembrano sperimentare una perdita maggiore di memoria, legata potenzialmente allo stress, rispetto agli uomini.


Gli scienziati sanno già che quasi il doppio delle donne (rispetto agli uomini) è colpito dal morbo di Alzheimer (MA), la malattia studiata dall'autrice dello studio Cynthia Munro, professore di psichiatria alla Johns Hopkins University. Quello che non sanno è perché.


"Molte ricerche in questo settore esaminano gli ormoni sessuali", afferma. Ma lei e i suoi collaboratori hanno puntato un aspetto diverso, il cortisolo, l'ormone dello stress. Precedenti studi hanno dimostrato che, mentre la quantità di cortisolo prodotta in risposta allo stress tende ad aumentare con l'età per tutti, il corpo delle donne tra i 60 e i 75 anni (circa) può produrne fino al triplo di quello dei coetanei uomini.


Sebbene questa nuova ricerca abbia scoperto che i ricordi delle donne sono influenzati in modo sproporzionato dai fattori di stress quotidiani, la Munro osserva che la sua ricerca potrebbe potenzialmente applicarsi a qualsiasi sesso o genere, poiché l'ormone dello stress cortisolo colpisce tutti.


Questi partecipanti sono stati reclutati per la prima volta nei primi anni '80 e, al momento degli ultimi due controlli dello studio, che si sono svolti tra il 1993-1996 e il 2004-2005, erano nella mezza età. Durante il controllo degli anni '90, i partecipanti studiati avevano circa 47 anni, il che li porta a quasi 60 anni durante il giro finale di controlli.


Durante questi ultimi due controlli, ai partecipanti è stato chiesto se avevano avuto eventi traumatici (incidenti nell'ordine di stupro o aggressione) nell'anno precedente. È stato anche loro chiesto se avevano avuto esperienze di vita stressanti (cose relativamente di routine come perdita di lavoro, matrimonio o divorzio).


Sebbene entrambe queste cose siano stressanti, una è associata al tipo di scatenante che molte persone non sperimentano mai, mentre l'altra (lo stress quotidiano) è qualcosa che tutti sperimentano praticamente tutta la vita, in un modo o nell'altro.


Sono state inoltre misurate le capacità di memoria dei partecipanti, chiedendo loro di ricordare 20 parole pronunciate ad alta voce dai valutatori. Il numero di parole che i partecipanti potevano ricordare è diminuito tra la terza e la quarta visita. (Questo è normale: la ricerca indica che con l'avanzare dell'età, i ricordi diminuiscono in vari modi man mano che il cervello cambia).


I ricercatori hanno quindi verificato se le esperienze di vita stressanti o gli eventi traumatici avevano avuto un impatto su tale declino della memoria. Per le donne, hanno scoperto che le esperienze di vita stressanti erano correlate a tassi più elevati di prestazioni scadenti nei test di memoria.


Le differenze basate sul sesso non sono enormi, afferma la Munro. Ma indicano una possibile causa di declino cognitivo nelle donne, che soffrono di MA e altre malattie di tipo demenza ad un tasso molto più elevato rispetto agli uomini. Il suo team continuerà a seguire i partecipanti allo studio nella speranza di capirne di più, poiché quelle piccole differenze potrebbero iniziare a sommarsi nel tempo.


Questi risultati non sorprendono coloro che studiano lo stress usando modelli animali, afferma Shannon L. Gourley, professoressa di psichiatria della Emory University, che usa i topi nei suoi studi. Ma questo rappresenta un grande scostamento dalla maggior parte delle ricerche esistenti sulla nostra specie.


Gli studi sull'uomo tendono a concentrarsi su incidenti che possono causare disturbo post-traumatico da stress, mentre quest'ultima ricerca sta "confrontando direttamente i fattori di stress quotidiani che tutti potremmo ragionevolmente aspettarci di sperimentare nella vita, comprese cose che potrebbero essere abbastanza gradite, come la nascita di un bambino", dice la Gourley. "Scoprono che questi fattori di stress quotidiani hanno effettivamente conseguenze piuttosto negative per la funzione cognitiva nelle donne".


Anche Rebecca Shansky, psicologa della Northeastern University che studia lo stress nelle femmine di ratto, è rimasta colpita da questo. "Penso che dimostri davvero che c'è una separazione tra trauma acuto e stress a lungo termine che merita davvero più attenzione", afferma la Shansky.


C'è ancora molto da capire sul legame tra memoria e stress e su come influenza diversi gruppi, afferma la Munro. Ma c'è anche molto da trarre da questo lavoro: suggerisce potenziali trattamenti per il MA e la demenza, che sono attualmente malattie incurabili. Le ultime linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità sulla prevenzione della demenza raccomandano miglioramenti generali dello stile di vita, come aumento dell'esercizio fisico, diete equilibrate costituite principalmente da alimenti a base vegetale e un consumo minimo di alcol.


Forse le strategie di riduzione dello stress potrebbero essere un altro modo per ridurre il rischio di declino cognitivo, consentendo agli anziani di vivere una vita più piena e più produttiva.

 

 

 


Fonte: Kat Eschner in Popular Science (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Cynthia A. Munro, Alexandra M. Wennberg, Nicholas Bienko, William W. Eaton, Constantine G. Lyketsos, Adam P. Spira. Stressful life events and cognitive decline: Sex differences in the Baltimore Epidemiologic Catchment Area Follow‐Up Study. Geriatric Psychiatry, 22 Mar 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.