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Terapia ormonale per cancro alla prostata aumenta rischio di demenza

Una terapia ormonale usata per trattare il cancro alla prostata negli uomini è stata collegata da una nuova ricerca a un aumento del rischio di demenza.


La 'terapia di deprivazione androgenica' (ADT, androgen deprivation therapy) sopprime gli ormoni maschili ed è usata per trattare il cancro alla prostata di vari gradi, sotto forma di iniezioni e protesi, compresse o interventi chirurgici.


L'ampio studio eseguito negli USA, che ha esaminato quasi 155.000 uomini con un'età media di 74 anni, ha rilevato che quelli che hanno ricevuto la terapia avevano un rischio più alto del 20% di qualsiasi tipo di demenza. Ha anche riscontrato un aumento del 14% del rischio di Alzheimer rispetto agli uomini non trattati con ADT.


Quelli inclusi nello studio avevano 66 anni e oltre e avevano avuto la diagnosi di carcinoma prostatico localizzato o avanzato tra il 1996 e il 2003. Gli scienziati hanno seguito i pazienti nel 2013, per almeno 10 anni dopo la diagnosi. Dei 154.089 uomini inclusi, 62.330 hanno ricevuto la ADT entro due anni dalla loro diagnosi.


La ricerca, pubblicata dalla rivista JAMA Network Open, ha anche scoperto che il rischio saliva con l'aumento del dosaggio di ADT.


L'autore principale Ravishankar Jayadevappa, professore associato di ricerca all'Università della Pennsylvania, ha detto che i medici "devono valutare attentamente i rischi e i benefici a lungo termine" della terapia.

 

 

 


Fonte: Jersey Evening Post (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ravishankar Jayadevappa, Sumedha Chhatre, S. Bruce Malkowicz, Ravi B. Parikh, Thomas Guzzo, Alan J. Wein. Association Between Androgen Deprivation Therapy Use and Diagnosis of Dementia in Men With Prostate Cancer. JAMA Netw Open, 3 July 2019, DOI: 10.1001/jamanetworkopen.2019.6562

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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