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Il sonno prepara le sinapsi ad apprendere

Sleep Weakens Synapses

Le sinapsi nell'ippocampo sono più grandi e più forti dopo una privazione del sonno, secondo una nuova ricerca sui topi pubblicata su JNeurosci.


Nel complesso, questo studio supporta l'idea che il sonno possa indebolire universalmente le sinapsi, che vengono rafforzate dall'apprendimento, consentendo il nuovo apprendimento dopo il risveglio.


Si pensa che il sonno ricalibri la forza sinaptica dopo una giornata di apprendimento, permettendo che abbia luogo il nuovo apprendimento il giorno dopo.


Chiara Cirelli e colleghi dell'Università del Wisconsin-Madison hanno esaminato in che modo il sonno e la sua privazione cambiano le sinapsi dell'ippocampo, una struttura coinvolta nell'apprendimento, nei topi.


Coerentemente con gli studi precedenti sulla corteccia, i ricercatori hanno osservato che le sinapsi erano più grandi, e quindi più forti, dopo che i topi erano svegli da sei a sette ore rispetto a quando dormivano per lo stesso lasso di tempo.


Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che le sinapsi erano più forti quando i topi erano costretti a rimanere svegli e a interagire con nuovi stimoli, rispetto ai topi che rimanevano solo svegli.


Questo è coerente con il ruolo dell'ippocampo nell'apprendimento e suggerisce che solo quando c'è apprendimento avvengono cambiamenti sinaptici, non semplicemente quando si è svegli.

 

 

 


Fonte: Society for Neuroscience (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Giovanna Maria Spano, Sebastian Weyn Banningh, William Marshall, Luisa de Vivo, Michele Bellesi, Sophia S. Loschky, Giulio Tononi and Chiara Cirelli. Sleep deprivation by exposure to novel objects increases synapse density and axon-spine interface in the hippocampal CA1 region of adolescent mice. Journal of Neuroscience, 1 July 2019, DOI: 10.1523/JNEUROSCI.0380-19.2019

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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