I neuroni disfunzionali nell'ippocampo di topi femmina adulta che modellano la demenza possono essere riparati e ricollegati a parti distanti del cervello, secondo un nuovo studio pubblicato sul Journal of Neuroscience.
La somiglianza tra il topo modello e la condizione umana suggerisce di considerare il potenziale terapeutico di puntare queste cellule nei pazienti con demenza.
L'ippocampo genera nuove cellule cerebrali per tutta la vita ed è implicato nelle neurodegenerazioni. María Llorens-Martín e i colleghi del Centro di Biologia Molecolare 'Severo Ochoa' della Università Autonoma di Madrid hanno usato un topo modello di demenza frontotemporale per indagare gli effetti della malattia sulle cellule dei granuli dentati.
Rispetto ai soggetti di controllo, i ricercatori hanno osservato alterazioni sorprendentemente simili nei neuroni neonati del loro topo modello e del tessuto cerebrale umano di pazienti con demenza frontotemporale.
Nei topi, l'attivazione chimica delle cellule e il posizionamento degli animali in un ambiente stimolante con ruote e giocattoli in movimento, ha invertito le alterazioni e ripristinato la connettività interrotta dalla demenza.
Se traslabili negli esseri umani, questi risultati suggeriscono nuove potenziali direzioni per combattere il declino cognitivo degli anziani.
Fonte: Society for Neuroscience via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: J Terreros-Roncal, M Flor-García, E. P. Moreno-Jiménez, N Pallas-Bazarra, A Rábano, N Sah, H van Praag, D Giacomini, AF Schinder, J Ávila and M Llorens-Martín. Activity-dependent reconnection of adult-born dentate granule cells in a mouse model of frontotemporal dementia. Journal of Neuroscience, 27 May 2019, DOI: 10.1523/JNEUROSCI.2724-18.2019
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