Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Strato di proteine rende i virus più infettivi e accelera accumulo di amiloide

Proteins in fluid surrounding cell bind to a virusLe proteine nel fluido che circonda la cellula bersaglio si legano a un virus e possono renderlo più infettivo. Il virus può anche accelerare la formazione di fibrille amiloidi filiformi che hanno un ruolo nell'Alzheimer. (Grafica: E. Wikander)

Una nuova ricerca svolta all'Università di Stoccolma e al Karolinska Institutet in Svezia dimostra che i virus interagiscono con le proteine nei fluidi biologici del loro ospite trasformandosi in uno strato di proteine sulla superficie virale. Questo strato di proteine rende il virus più infettivo e facilita la formazione di placche caratteristiche delle malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer (MA).


I virus sono vivi o morti? Beh, ... sia uno che l'altro. I virus possono riprodursi solo all'interno delle cellule viventi e sfruttare i macchinari cellulari del loro ospite a loro vantaggio. Tuttavia, prima di entrare in una cellula ospite, i virus sono particelle di dimensioni nanometriche, molto simili alle nanoparticelle artificiali usate nelle applicazioni mediche per la diagnosi e la terapia.


Scienziati dell'Università di Stoccolma e del Karolinska Institutet hanno scoperto che virus e nanoparticelle condividono un'altra proprietà importante; entrambi vengono ricoperti da uno strato di proteine ​​quando incontrano i fluidi biologici del loro ospite, prima di trovare la loro cellula bersaglio. Questo strato di proteine ​​sulla superficie influenza significativamente la loro attività biologica.


Kariem Ezzat dell'Università di Stoccolma e del Karolinska Institutet, spiega:

"Immagina una palla da tennis che cade in una ciotola di latte e cereali. La palla viene immediatamente coperta dalle particelle appiccicose del mix e rimangono sulla palla quando la estrai dalla ciotola. La stessa cosa accade quando un virus entra in contatto con sangue o con fluidi polmonari che contengono migliaia di proteine. Molte di queste proteine ​​si attaccano immediatamente alla superficie virale formando la cosiddetta «corona proteica»".


Kariem Ezzat e i suoi colleghi hanno studiato la corona proteica del 'virus respiratorio sinciziale' (RSV) in diversi fluidi biologici. L'RSV è la causa più comune di infezioni acute del tratto respiratorio inferiore nei bambini di tutto il mondo, portando a 34 milioni di casi e 196.000 morti ogni anno.


Kariem Ezzat dice:

"La firma della corona proteica del RSV nel sangue è molto diversa da quella nei fluidi polmonari. È anche diversa tra gli umani e altre specie come le scimmie macaco rhesus, che possono essere infettate anch'esse dall'RSV.

"Il virus rimane invariato a livello genetico. Acquisisce semplicemente identità diverse accumulando diverse corone proteiche sulla sua superficie a seconda del suo ambiente. Ciò consente al virus di usare fattori extracellulari dell'ospite a proprio vantaggio, e abbiamo dimostrato che molte di queste diverse corone rendono l'RSV più contagioso".


I ricercatori dell'Università di Stoccolma e del Karolinska Institutet hanno anche scoperto che virus come RSV e herpes simplex virus di tipo 1 (HSV-1) possono legare una classe speciale di proteine ​​chiamate 'amiloide'. Le proteine ​​amiloidi si aggregano in placche che hanno un ruolo nel MA, dove portano alla morte delle cellule neuronali.


Il meccanismo alla base della connessione tra virus e placche amiloidi è stato difficile da trovare fino ad ora, ma Kariem Ezzat e i suoi colleghi hanno scoperto che l'HSV-1 è in grado di accelerare la trasformazione delle proteine ​​amiloidi solubili in strutture filiformi che costituiscono le placche amiloidi.


Nei modelli animali del MA hanno visto che la malattia si sviluppava entro 48 ore dall'infezione nel cervello. In assenza di un'infezione da HSV-1, il processo richiede normalmente diversi mesi.


Secondo Kariem Ezzat:

"I nuovi meccanismi descritti nel nostro documento possono avere un impatto non solo sulla comprensione di nuovi fattori che determinano quanto sia infettivo un virus, ma anche sull'elaborazione di nuovi modi per progettare i vaccini.

"Inoltre, la descrizione di un meccanismo fisico che collega le cause virali e l'amiloide nella malattia aggiunge peso all'interesse crescente della ricerca sul ruolo dei microbi nei disturbi neurodegenerativi come il MA e apre nuovi percorsi per i trattamenti".

 

 

 


Fonte: Stockholm University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kariem Ezzat, Maria Pernemalm, Sandra Pålsson, Thomas C. Roberts, Peter Järver, Aleksandra Dondalska, Burcu Bestas, Michal J. Sobkowiak, Bettina Levänen, Magnus Sköld, Elizabeth A. Thompson, Osama Saher, Otto K. Kari, Tatu Lajunen, Eva Sverremark Ekström, Caroline Nilsson, Yevheniia Ishchenko, Tarja Malm, Matthew J. A. Wood, Ultan F. Power, Sergej Masich, Anders Lindén, Johan K. Sandberg, Janne Lehtiö, Anna-Lena Spetz, Samir EL Andaloussi. The viral protein corona directs viral pathogenesis and amyloid aggregation. Nature Communications, 27 May 2019, DOI: 10.1038/s41467-019-10192-2

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)