Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


E' questa la causa dell'Alzheimer e della lesione cerebrale traumatica?

Federico Sesti of Rutgers UniversityFederico Sesti, professore di neuroscienze e biologia cellulare alla Rutgers University, ha scoperto la possibile causa dell'Alzheimer, portando possibilmente alla scoperta di un trattamento efficace. (Foto: Kim Sokoloff)Ricercatori della Rutgers University hanno scoperto un nuovo meccanismo che può contribuire al morbo di Alzheimer (MA) e alle lesioni traumatiche del cervello.


Ora sperano di avviare una sperimentazione clinica per testare il trattamento negli esseri umani.


Non sappiamo la causa del MA, ma una teoria popolare suggerisce che una proteina chiamata amiloide-beta forma lentamente una placca nel cervello delle persone con la malattia.


Ma con uno studio pubblicato di recente sulla rivista Cell Death & Disease, Federico Sesti, professore di neuroscienze e biologia cellulare alla Rutgers, ha esaminato un nuovo meccanismo, che coinvolge una proteina non-amiloide-beta: il canale di potassio KCNB1.


Nelle condizioni di stress di un cervello con MA, il KCNB1 si accumula e diventa tossico per i neuroni e quindi promuove la produzione di amiloide-beta. L'accumulo di canali KCNB1 è causato da un processo chimico chiamato comunemente 'ossidazione'.


"In effetti, gli scienziati sanno da molto tempo che durante l'invecchiamento, o nelle malattie neurodegenerative, le cellule producono radicali liberi", ha affermato Sesti. "I radicali liberi sono molecole tossiche che possono causare una reazione che provoca la perdita di elettroni in componenti cellulari importanti, inclusi i canali".


Lo studio ha scoperto che nel cervello con MA, l'accumulo di KCNB1 è molto più alto rispetto al cervello normale.


"La scoperta dell'ossidazione / accumulo di KCNB1 è stata trovata attraverso l'osservazione del cervello di topi e di umani, il che è significativo poiché la maggior parte degli studi scientifici non va oltre l'osservazione degli animali",
ha affermato Sesti. "Inoltre, i canali KCBB1 possono contribuire non solo al MA ma anche ad altre condizioni di stress; si formano dopo un trauma cerebrale, come è stato rilevato in un recente studio".


Nei casi di MA e di lesioni cerebrali traumatiche, l'accumulo di KCNB1 è associato a gravi danni della funzione mentale. Come risultato di questa scoperta, Sesti ha testato con successo un farmaco chiamato Sprycel nei topi. Il farmaco è usato per trattare i pazienti con leucemia.


"Il nostro studio dimostra che questo farmaco e altri simili potrebbero essere potenzialmente utilizzati per il trattamento del MA, una scoperta che apre la strada al lancio di una sperimentazione clinica per testare questo farmaco negli esseri umani"
.

 

 

 


Fonte: Caitlin Coyle in Rutgers University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Yu Wei, Mi Ryung Shin, Federico Sesti. Oxidation of KCNB1 channels in the human brain and in mouse model of Alzheimer’s disease. Cell Death & Disease, 2018; 9 (8) DOI: 10.1038/s41419-018-0886-1

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.