In futuro potrebbe essere possibile individuare il morbo di Alzheimer (MA) nei pazienti usando un esame oculistico. Con una tecnologia simile a quella che si trova in molti studi di oculisti, i ricercatori della Washington University di St. Louis hanno rilevato prove che suggeriscono il MA nei pazienti più anziani che non avevano sintomi della malattia.
Il loro studio, che ha coinvolto 30 pazienti, è stato pubblicato il 23 agosto sulla rivista JAMA Ophthalmology.
"Questa tecnica ha un grande potenziale per diventare uno strumento di screening che aiuta a decidere chi dovrebbe sottoporsi a test più costosi e invasivi per il MA, prima della comparsa dei sintomi clinici", ha detto il primo autore dello studio, Bliss E. O'Bryhim MD/PhD, medico residente nel Dipartimento di Oftalmologia e Scienze Visive. "La nostra speranza è che questa tecnica possa farci capire chi sta accumulando proteine anomale nel cervello che potrebbero portare al MA".
Il danno cerebrale significativo dal MA può verificarsi anni prima che compaiano sintomi come la perdita di memoria e il declino cognitivo. Gli scienziati stimano che le placche correlate al MA possano accumularsi nel cervello due decenni prima dell'inizio dei sintomi, quindi i ricercatori stanno cercando dei modi per individuare prima la malattia.
I medici ora usano scansioni PET e punture lombari per diagnosticare il MA, ma sono costose e invasive. In studi precedenti, i ricercatori che hanno esaminato gli occhi di persone che erano morte di MA hanno riferito che gli occhi di questi pazienti mostravano segni di assottigliamento nel centro della retina e degradazione del nervo ottico.
Nel nuovo studio, i ricercatori hanno usato una tecnica non invasiva - chiamata angiografia con tomografia a coerenza ottica - per esaminare la retina degli occhi di 30 partecipanti allo studio con un'età media di 75 anni, nessuno dei quali presentava sintomi clinici di MA. Quei partecipanti erano pazienti del The Memory and Aging Project al Knight Alzheimer's Disease Research Center dell'Università Washington.
Circa la metà di loro aveva elevati livelli di proteine del MA (amiloide o tau), come rivelato dalle scansioni PET o dal liquido cerebrospinale, suggerendo che sebbene non avessero sintomi, era probabile che avrebbero sviluppato il MA. Negli altri soggetti, le scansioni PET e le analisi del liquido cerebrospinale erano normali.
"Nei pazienti con livelli elevati di amiloide o tau, abbiamo rilevato un assottigliamento significativo nel centro della retina", ha detto uno degli autori senior, Rajendra S. Apte MD/PhD, Distinguished Professor di oftalmologia e scienze visive. "Tutti noi abbiamo una piccola area priva di vasi sanguigni al centro della retina, che è responsabile della nostra visione più precisa. Abbiamo scoperto che questa zona priva di vasi sanguigni era significativamente più larga nelle persone con MA preclinico".
Il test dell'occhio usato nello studio illumina l'occhio, consentendo al medico di misurare lo spessore della retina e lo spessore delle fibre nel nervo ottico. Una forma di tale test è spesso disponibile negli studi oftalmologi. Per questo studio, tuttavia, i ricercatori hanno aggiunto un nuovo componente al test più comune: l'angiografia, che consente ai medici di distinguere i globuli rossi da altri tessuti nella retina.
"La componente angiografica ci consente di osservare i flussi sanguigni", ha detto l'altro autore senior, Gregory P. Van Stavern MD, professore di oftalmologia e scienze visive. "Nei pazienti in cui le scansioni PET e il liquido cerebrospinale hanno mostrato il MA preclinico, l'area al centro della retina senza vasi sanguigni era significativamente più grande, il che suggerisce un minore flusso di sangue".
Apte ha aggiunto: "La retina e il sistema nervoso centrale sono così interconnessi che i cambiamenti nel cervello potrebbero riflettersi nelle cellule della retina".
Dei pazienti studiati, 17 avevano scansioni PET anormali e/o punture lombari, e tutti avevano anche assottigliamento della retina e aree significative senza vasi sanguigni nel centro delle loro retine. Le retine apparivano normali nei pazienti le cui PET scansioni e punture lombari erano all'interno dell'intervallo tipico.
Sono necessari ulteriori studi su pazienti per replicare i risultati, ha detto Van Stavern, notando però che se le modifiche rilevate con questo test oculare saranno usabili come marcatore del rischio di MA, potrebbe essere possibile un giorno esaminare persone di 40 o 50 anni per vedere se sono a rischio della malattia.
"Sappiamo che la patologia del MA inizia a svilupparsi anni prima che compaiano i sintomi, ma se potessimo usare questo test per osservare quando la patologia sta iniziando, potrebbe essere possibile un giorno iniziare i trattamenti prima, per ritardare ulteriori danni", ha detto.
Fonte: Jim Dryden in Washington University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Bliss Elizabeth O’Bryhim, Rajendra S. Apte, Nathan Kung, Gregory P. Van Stavern. Association of Preclinical Alzheimer Disease With Optical Coherence Tomographic Angiography Findings. JAMA Ophthalmol. Published online 23 Aug 2018. doi: 10.1001/jamaophthalmol.2018.3556
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