Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ripristino dell'equilibrio epigenetico riporta la memoria ai moscerini con Alzheimer

Ricercatori della Drexel University hanno invertito i sintomi del morbo di Alzheimer (MA) nei moscerini della frutta, ripristinando l'equilibrio tra due enzimi epigenetici che regolano l'espressione genica.


All'inizio della progressione del MA, il deterioramento cognitivo (come le difficoltà con l'apprendimento e la memoria) può essere legato alla presenza di livelli elevati dell'enzima HDAC2, che aiuta a controllare come vengono espressi i geni legati all'apprendimento e alla memoria. Sembra che quando l'HDAC2 travolge l'enzima con cui è accoppiato (Tip60 HAT), i geni vengono repressi e insorgono problemi con la neuroplasticità - la capacità del cervello di adattarsi a nuovi stimoli o di richiamare le reazioni agli stimoli che ha già incontrato.


Ma un gruppo di ricerca guidato da Priyalakshmi Panikker, studentessa di dottorato, e Felice Elefant PhD, prof.ssa associata, entrambe della Drexel, hanno eseguito test sui moscerini e hanno scoperto che, quando aggiungevano un Tip60 extra nel cervello degli animali con sintomi simili al MA, si ripristinava l'equilibrio tra gli enzimi. Quando è tornato quell'equilibrio, i comportamenti del team hanno capito che i moscerini potevano apprendere e ricordare di nuovo.


"I nostri risultati sostengono fortemente il concetto di esplorare l'efficacia di specifici attivatori del Tip60 HAT, così come di identificare e manipolare ulteriormente i geni target Tip60 sregolati", ha detto la Elefant.


Elefant, Panikker e il loro team - le cui scoperte sono pubblicate sul Journal of Neuroscience - hanno analizzato il modo in cui il MA colpisce i moscerini all'inizio del loro sviluppo, durante le fasi larvali, per cogliere ciò che potrebbe accadere nel MA ben prima che si manifestino i sintomi.


"Molti ricercatori che studiano il MA usano campioni post mortem umani e, quindi, non possono vedere cosa accade durante l'inizio della neurodegenerazione, compreso se possiamo correggere ciò che sta accadendo durante questi primi stadi", ha detto la Elefant.


Per lo studio, è stato insegnato ai moscerini ad associare un certo odore al saccarosio, lo zucchero da tavola, che mangiano i moscerini ed è un rinforzo positivo. Dopo essere stati esposti all'odore, insieme allo zucchero, le mosche hanno imparato a muoversi verso il profumo anche senza che ci fosse lo zucchero.


Al contrario, i moscerini modelli del MA non hanno mostrato differenze nella loro reazione all'odore a cui erano stati precedentemente sottoposti. Ciò ha dimostrato che la loro capacità di apprendere e ricordare questa associazione è stata influenzata negativamente [dalla malattia].


Ma una volta che il Tip60 HAT è stato introdotto nel cervello, per correggere lo squilibrio identificato Tip60 HAT / HDAC2, questi moscerini hanno mostrato un tempo di reazione paragonabile a quelli senza la condizione di tipo MA. Ciò indica che hanno recuperato la loro capacità di apprendere e ricordare dopo che è stato reintrodotto il bilancio epigenetico.


Inoltre, quando i ricercatori hanno identificato un gruppo di geni correlati alla funzione cerebrale che era stata repressa nei moscerini - a causa dell'HDAC2 elevato - l'introduzione di livelli più alti di Tip60 nel cervello ha ripristinato la funzione regolare in 9 degli 11 geni testati.


I risultati ottenuti da Panikker ed Elefant sono incoraggianti. Sono necessari ulteriori test, ma l'obiettivo della Elefant è trovare nuove strade per la terapia genica:  "Quando le persone invecchiano, hanno una perdita di memoria, ma non è perché ci sono mutazioni nei loro geni. È il modo in cui sono impacchettati. Sono distorti. E stiamo vedendo dei modi non invasivi per prevenire presto quel problema".

 

 

 


Fonte: Frank Otto in Drexel University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Priyalakshmi Panikker, Song-Jun Xu, Haolin Zhang, Jessica Sarthi, Mariah Beaver, Avni Sheth, Sunya Akhter, Felice Elefant. Restoring Tip60 HAT/HDAC2 Balance in the Neurodegenerative Brain Relieves Epigenetic Transcriptional Repression and Reinstates Cognition. The Journal of Neuroscience, 2018; 38 (19): 4569 DOI: 10.1523/JNEUROSCI.2840-17.2018

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.