Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Famiglie di malati di demenza notano effetti positivi dalla foca-robot

(Reuters Health) - Paro, un robot di baby 'foca dalla sella' o 'foca della Groenlandia', sembra migliorare l'umore dei pazienti affetti da demenza e aumentare le opportunità di comunicazione con i familiari, secondo un piccolo studio.


Gli autori riferiscono in The Gerontologist che in un confronto uno-a-uno, i familiari di pazienti affetti da demenza hanno affermato che il giocattolo robotico di peluche ha suscitato più interazione sociale e coinvolgimento di un finto animale simile imbottito, non robotico. "Nel complesso, alle famiglie piace Paro e hanno visto il modo positivo in cui i loro familiari hanno interagito con esso", ha detto la prima autrice Wendy Moyle della Griffith University di Nathan, in Australia.


Poiché il numero di persone con demenza aumenta nelle popolazioni anziane di tutto il mondo, i ricercatori stanno cercando i modi in cui le famiglie possono interagire con i loro cari.


Takanori Shibata dell'Istituto Nazionale di Scienza e Tecnologia Industriale Avanzata di Tokyo ha creato Paro come se fosse un animale domestico. Con 12 sensori nella sua pelliccia finta e sui baffi, risponde ai gesti di affetto e muove la coda e le zampe. Egli ha prestato cinque dispositivi agli autori dello studio per i loro test, ma non è stato coinvolto nella ricerca.


"Le famiglie non vedevano come umiliante l'uso del robot e si divertivano a vedere il proprio familiare impegnarsi e parlare con il robot come se fosse un animale domestico", ha detto la Moyle a Reuters Health via e-mail.


Nell'ambito di uno studio controllato e randomizzato più ampio che coinvolge 415 pazienti con demenza in 28 centri australiani di assistenza a lungo termine, la Moyle e i colleghi hanno confrontato Paro con un modello simile, al quale hanno disattivato l'intelligenza artificiale e le funzioni di movimento.


I pazienti con demenza hanno partecipato a sessioni di 15 minuti, per 3 pomeriggi alla settimana con il robot o con il peluche, per 10 settimane. I ricercatori hanno poi condotto interviste con 20 famigliari: 10 di parenti che interagivano con Paro e 10 che avevano il giocattolo statico di peluche.


Il ritorno dei famigliari ha indicato che un Paro attivo ha influenzato i sintomi comportamentali e psicologici della demenza, incoraggiando l'impegno verbale e visivo con il robot, migliorando le espressioni di piacere dei pazienti e riducendo la loro agitazione in generale.


Però sia il personale della casa di cura che le famiglie erano preoccupati per il costo di Paro, che in Australia costa circa A$ 8.500 e negli Stati Uniti $ 6.400. "Abbiamo condotto un'analisi sulla convenienza economica - che presto sarà pubblicata - e abbiamo riscontrato che ci sono costi di manutenzione continui che devono essere considerati", ha affermato la Moyle.


Nel complesso, Paro ha avuto un effetto positivo sui pazienti con demenza da iniziale a intermedia, ma il team di ricerca non consiglierebbe il giocattolo a quelli con demenza grave. La Moyle e i colleghi hanno in programma di studiare ulteriormente la "dose", o per quanto tempo Paro dovrebbe essere usato durante ogni sessione, per avere l'effetto ottimale.

 

*******


"Gli interventi non farmacologici, le soluzioni e le terapie, come le foche robotiche, le visite dei cani e le uscite
nella natura degli ospiti della casa di riposo, necessitano di maggiore attenzione", ha affermato la dott.ssa Karen Thodberg dell'Università di Aarhus in Danimarca, che non era coinvolta nello studio.


La Thodberg ha paragonato le risposte dei residenti delle case di cura a Paro, a un gatto giocattolo e a un cane vero. Ha scoperto che i cani da visita hanno effetti migliori a lungo termine rispetto ai giocattoli di peluche o ai giocattoli robotici e ha detto che vorrebbe capire meglio se l'interazione, la novità o la spontaneità sono i fattori più importanti in queste "visite".


L'uso di animali vivi potrebbe contribuire anche al costo, ha osservato la Thodberg. In Danimarca, l'organizzazione no profit TrygFonden recluta i proprietari di cani privati ​​per le visite alle case di cura. A loro volta, le case di cura possono trovare online i cani e prenotare visite per ospiti singoli o gruppi.


"Dobbiamo sapere di più su come possiamo migliorare la vita di questo crescente gruppo della popolazione"
, ha detto la Thodberg a Reuters Health via e-mail. "La ricerca in questo campo è appena cominciata".

 

 

 


Fonte: Carolyn Crist in Reuters (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Wendy Moyle, Marguerite Bramble, Cindy J Jones, Jenny E Murfield. “She Had a Smile on Her Face as Wide as the Great Australian Bite”: A Qualitative Examination of Family Perceptions of a Therapeutic Robot and a Plush Toy. The Gerontologist, Published 19Nov2017, DOI: 10.1093/geront/gnx180


Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.