Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come la flora intestinale influenza le neurodegenerazioni, tipo l'Alzheimer

Come la flora intestinale influenza le neurodegenerazioni come l'Alzheimer

Gli esseri umani hanno una quantità di cellule batteriche nel corpo che equivale all'incirca al numero di cellule umane e la maggior parte di questi batteri vive nell'intestino.


Due nuove ricerche rilasciate ieri rivelano i legami tra il microbioma intestinale (la popolazione di microrganismi che vive nel tratto gastrointestinale) e le malattie cerebrali come il Parkinson e l'Alzheimer, includendo nuovi metodi potenziali per monitorare e curare queste malattie.


Gli studi sono stati presentati a Neuroscience 2017, la riunione annuale della Società per la Neuroscienza e la più grande fonte mondiale di novità emergenti sulla scienza cerebrale e sulla salute.


Nel tratto gastrointestinale umano vivono, in qualsiasi momento, quasi 100 trilioni di microbi, alcuni benefici e alcuni dannosi, che aiutano a regolare la funzione immunitaria e l'infiammazione, due fattori che si ritiene abbiano un ruolo nelle malattie neurodegenerative come il Parkinson e l'Alzheimer. Poiché le cure focalizzate sul cervello per tali malattie restano sfuggenti, gli scienziati stanno esaminando il microbioma per trovare nuove informazioni e nuove strategie.


I nuovi risultati di ieri mostrano che:

  1. I metaboliti derivanti dal microbioma bloccano l'errata piegatura delle proteine nei tubi di prova e prevengono la neurodegenerazione in un moscerino modello di una malattia legata al Parkinson, suggerendo che i metaboliti derivanti dall'intestino possono essere terapeuticamente promettenti (Lap Ho, abstract 573.23).
  2. Un ratto modello di Parkinson mostra un aumento dei livelli di una proteina infiammatoria nel colon, identificando un possibile nuovo biomarcatore per la malattia (Doris J. M. Doudet, abstract 133.13).
  3. I primati non umani che hanno ricevuto iniezioni nello stomaco di una proteina associata al Parkinson mostrano segni della malattia nel cervello, rivelando che la patologia può diffondersi dall'intestino al cervello (Erwan Bezard, astratto 131.02).
  4. Un gene associato al rischio di Alzheimer influenza il microbioma intestinale dei topi, potenziando una nuova strategia di trattamento (Ishita Parikh, abstract 476.02).
  5. Il trattamento probiotico corregge i problemi di memoria in un topo modello di Alzheimer, suggerendo che l'alterazione del microbioma può contribuire a ritardare la malattia (Harpreet Kaur, abstract 126.23).


"Le scoperte presentate ieri aumentano il crescente numero di evidenze che mostrano l'influenza dell'intestino sul cervello e la relazione cruciale tra i due organi", ha dichiarato il moderatore della conferenza stampa Tracy Bale PhD, dell'Università del Maryland e del Center for Brain Development and Maternal Mental Health. "Puntare l'intestino introduce un angolo diverso e promettente per affrontare i disordini del cervello per tutta la durata della vita".

 

 

 


Fonte: Society for Neuroscience (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti da Neuroscience 2017:

  1. L. Ho, K. Ruan, K. Ono, T. Lloyd, G. M. Pasinetti. Role of gut microbiota-derived metabolites in neurodegenerative disorders involving protein misfolding and C9orf72 expansion. .Neuroscience 2017, Abstract 16274.
  2. G. Ching, Y. Obayashi, M. Mejias, R. Kornelsen, J. VanKampen, J. O'Kusky, D. J. Doudet. Inflammation in the gut of a new progressive rat model of PD. Abstract 14154.
  3. S. Dovero, A. Prigent, M.-L. Arotcarena, M. Bourdenx, P. Aubert, I. Trigo Damas, G. Porras, M.-L. Thiolat, M. Tasselli, F. Fernandez-Gomez, C. Estrada, A. Recasens, J. Blesa, M. Herrero, M. Vila, J. Obeso, P. Derkinderen, B. Dehay, E. Bezard.. Bidirectional gut-to-brain and brain-to-gut propagation of alpha-synuclein pathology in nonhuman primates. Abstract 5415.
  4. I. Parikh, J. L. Estus, M. Malik, L. M. Tai, M. Ladua, S. J. Green, S. Estus. Gut microbiome association with APOE genotype in EFAD mice. Abstract 5763.
  5. H. Kaur, K. Nagamoto-Combs, J. Clark, C. K. Combs. Probiotic supplementation improved cognitive and intestinal function in a mouse model of Alzheimer’s disease. Abstract 8698.


Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)