Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Alcune forme di amiloide 'si possono trasmettere da una persona all'altra'

Alcune forme di amiloide 'si possono trasmettere da una persona a un'altra'Il ciclo di vita del prione. La formazione ex-novo di un prione comporta la trasformazione anomala di proteine e la conseguente formazione di conforme amiloidi, che possono essere assemblate in piccole specie oligomeriche. Una volta che questo complesso raggiunge una dimensione critica (cioè la dimensione del nucleo), è favorita un'ulteriore polimerizzazione e crescono le fibrille con l'aggiunta di monomeri proteici alle loro estremità. Questo processo può essere accelerato dalla frammentazione delle fibrille, che aumenta il numero delle loro estremità a cui si aggiunge il monomero. Nel lievito Saccharomyces cerevisiae questo è fatto dal chaperone molecolare Hsp104 e dai relativi co-chaperoni ed è essenziale per ottenere un numero idoneo di particelle prioniche (propagoni) di dimensione appropriata che garantisce la loro trasmissione (propagazione) durante la divisione cellulare. (Fonte: Merchante et al.)La scoperta di un team di scienziati, guidati dal Dott. Wei-Feng Xue dell'Università del Kent, potrebbe condurre a capire meglio alcune malattie e suggerire potenziali strategie diagnostiche e terapeutiche per combattere la progressione delle malattie associate all'amiloide (come l'Alzheimer) e la loro possibile infettività.


Attualmente c'è un carenza di conoscenza dei fattori che governano il potenziale infettivo dell'amiloide in generale, un gap in parte coperto da un articolo pubblicato nella rivista eLife dal team del dottor Xue.


In esso si riferiscono le indagini sul motivo per cui alcune forme di amiloide sono altamente infettive (la cosiddetta forma prionica associata alla malattia della mucca pazza e la sua forma umana Creutzfeldt Jakob) mentre altre sono meno infettive o addirittura inerti.


I ricercatori hanno scoperto che il potenziale infettivo di un'amiloide è una proprietà biologica complessa, che si può descrivere meglio su una scala scorrevole piuttosto che su una categoria (prioni trasmissibili) o un'altra (amiloide non trasmissibile), come è ora.


Attualmente, la maggior parte delle amiloidi, tranne i prioni, sono considerate non trasmissibili tra gli individui, implicando che le persone non potrebbero 'prendere' l'Alzheimer o il Parkinson semplicemente per contagio.


Questa ricerca fa nuova luce sul perché alcune forme di amiloide possono potenzialmente diffondersi tra cellule e tessuti all'interno dello stesso individuo e alcune sono considerate di tipo prionico, trasmissibili da un individuo all'altro.

 

 

 


Fonte: Sandy Fleming in University of Kent (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ricardo Marchante, David M. Beal, Nadejda Koloteva-Levine, Tracey J. Purton, Mick F. Tuite and Wei-Feng Xue. The physical dimensions of amyloid aggregates control their infective potential as prion particles. eLIFE, 7 Sept 2017. doi: 10.7554/eLife.27109

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.