Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Buon cibo, esercizio fisico e stimolazione cognitiva possono invertire la fragilità fisica degli anziani

La fragilità fisica è comune negli anziani ed è fortemente associata alla disfunzione cognitiva, alla demenza e a esiti negativi per la salute, come la disabilità, la ricovero e la mortalità. Uno studio di quattro anni condotto da ricercatori dell'Università Nazionale di Singapore (NUS) ha dimostrato che una combinazione di interventi nutrizionali, fisici e cognitivi può invertire la fragilità fisica delle persone anziane.


Il professor Ng Tze Pin, del Dipartimento di Medicina Psicologica della NUS e responsabile del gruppo di ricerca, ha affermato che le scoperte dei Singapore Longitudinal Aging Studies dimostrano che gli anziani fisicamente fragili, rispetto alle loro controparti robuste, hanno una probabilità otto volte maggiore di essere anche cognitivamente compromessi e, se non lo sono già, hanno un rischio più di cinque volte maggiore di diventarlo tre anni dopo.


Il Prof Ng, che con il suo team ha condotto un test di quattro anni tra il 2010 e il 2013, coinvolgendo 250 anziani over 65 di Singapore che mostravano segni di fragilità, ha detto:

"Inoltre, gli anziani fisicamente fragili hanno una probabilità da due a dieci volte più alta di diventare funzionalmente disabili nelle attività quotidiane di vita, di essere ricoverati in ospedale e di morire prima dei loro coetanei robusti. Quando la fragilità fisica e la disfunzione cognitiva sono presenti insieme nello stesso individuo, c'è una probabilità più di 20 volte maggiore che sia disabile, ricoverato in ospedale o che muoia prima. Con tali prove convincenti, se fosse possibile ridurre o addirittura invertire la fragilità fisica degli anziani, potremmo migliorare notevolmente la loro qualità di vita.

"Il nostro studio dimostra che è possibile individuare persone anziane pre-fragili e fragili nella comunità e nelle strutture di assistenza primaria e fornire loro interventi di stile di vita per invertire la fragilità. Abbiamo scoperto che una migliore alimentazione, esercizio fisico e esercizi mentali possono invertire la fragilità, aumentare la forza muscolare e la velocità di andatura, ridurre i sintomi depressivi e migliorare il funzionamento cognitivo. In quanto tali, questi interventi possono fare molto per ridurre l'elevata prevalenza di disabilità fisica, ospedalizzazione e mortalità in una società che invecchia come Singapore".

 

Combattere la fragilità nelle persone anziane

I partecipanti all'esperimento sono stati reclutati da ottobre 2009 ad agosto 2012 in vari centri per anziani di Singapore e sono stati assegnati in modo casuale a ricevere interventi di stile di vita in uno di cinque gruppi, per un periodo di sei mesi. Tre gruppi di partecipanti sono stati forniti di formazione fisica, o di miglioramento nutrizionale o di formazione cognitiva, mentre il quarto gruppo ha ricevuto una combinazione di tutti e tre gli interventi. L'ultimo era un gruppo di controllo che non ha ricevuto alcun intervento. Il test è stato condotto in collaborazione con il Khoo Teck Puat Hospital e il St. Luke's Hospital.


Prima dell'inizio dell'intervento sono state fatte valutazioni della fragilità dei partecipanti e di altre conseguenze, e durante i sei mesi di esperimento, sono stati misurati i progressi dei partecipanti dopo tre mesi e sei mesi. Una valutazione di follow-up è stata condotta anche sei mesi dopo la sperimentazione (vale a dire 12 mesi dopo l'inizio dell'intervento).


I ricercatori della NUS hanno scoperto che i tre tipi di intervento, così come la combinazione di tutti e tre gli approcci, sono riusciti a ridurre la fragilità e i sintomi depressivi e a migliorare il funzionamento cognitivo degli anziani. Il Prof Ng ha osservato:

"Il messaggio importante dei nostri studi è che la fragilità non è una parte inevitabile dell'invecchiamento. C'è molto che gli anziani possono fare per sé stessi per evitare di diventare fragili e disabili, quindi è essenziale che prestino attenzione alla dieta e all'alimentazione di buona qualità, si impegnino nell'esercizio fisico e partecipino ad attività socialmente e cognitivamente stimolanti".

 

Programmi di intervento a favore degli anziani

Seguendo le incoraggianti conclusioni dello studio, il team di ricerca sta collaborando con l'Istituto di Istruzione e Ricerca Geriatrica e le organizzazioni di servizi sociali per sviluppare e attuare lo screening pilota della fragilità e programmi comunitari di intervento multi-dominio di stile di vita.


Essi sperano che tali programmi, se trasformati con successo in interventi di massa, possono contribuire a migliorare il benessere fisico, psicologico e cognitivo di un gran numero di anziani.

 

 

 


Fonte: National University of Singapore (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)