Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Con i capelli grigi ma sorridenti: nonostante i disturbi fisici, gli anziani sono più felici

Mentre anche i migliori vini alla fine arrivano al limite e diventano aceto, un nuovo studio condotto da ricercatori dell'Università della California di San Diego suggerisce una tendenza paradossale nella salute mentale degli adulti che invecchiano: essi sembrano stare sempre meglio nel tempo.


"Il loro migliore senso di benessere psicologico era lineare e sostanziale", ha detto l'autore senior Dilip Jeste MD, Professore di Psichiatria e Neuroscienze e direttore del Center on Healthy Aging dell'università. "I partecipanti hanno riferito di sentirsi meglio con se stessi e nella loro vita anno dopo anno, decennio dopo decennio".


I risultati sono pubblicati nel numero di agosto 2016 del Journal of Clinical Psychiatry.


Al contrario, Jeste e colleghi hanno notato alti livelli di stress percepito e sintomi di depressione e ansia negli adulti tra i 20 e i 30 anni che hanno partecipato allo studio: "Questo periodo di 'fontana della giovinezza' è associato a livelli di gran lunga peggiori di benessere psicologico rispetto a qualsiasi altro periodo della vita adulta".


Le nozioni convenzionali sull'invecchiamento lo hanno in gran parte descritto come un processo continuo di declino fisico e cognitivo, c'è stata poca discussione sulla salute mentale se non nel contesto del declino. Si è ampiamente ipotizzato che la salute mentale degli anziani rispecchi il loro peggioramento della funzionalità fisica e cognitiva.


Ma Jeste, che ha studiato a lungo il fenomeno come docente di invecchiamento, e come direttore dell'Istituto Ricerca sull'Invecchiamento, alla UC San Diego, ha detto che la ricerca vera e propria, anche se limitata, produce risultati variabili: "Alcuni ricercatori hanno riferito una curva a forma di U del benessere nel corso della vita, con un calo dalla prima età adulta alla mezza età, seguito da un miglioramento in vecchiaia. Il nadir della salute mentale in questo modello arriva durante la mezza età, tra 45 e 55 anni circa. Tuttavia, non abbiamo trovato un tale crollo del benessere nella mezza età".


Le ragioni di queste differenze nei risultati non sono evidenti. C'è una variazione delle misurazioni tra gli studi; diversi ricercatori sottolineano indicatori diversi che, in ultima analisi, producono conclusioni diverse. Ciò nonostante, la comunanza sta nel aver trovato un miglioramento del benessere nella seconda metà della vita. Jeste ha sottolineato che questo studio non era limitato al benessere psicologico, ma includeva la "salute mentale", una definizione più ampia che comprende anche la soddisfazione con la vita, e livelli bassi di stress, ansia e depressione percepiti.


La maggior parte degli studi epidemiologici riferiscono una minore prevalenza di tutte le malattie mentali negli anziani, ad eccezione delle demenze. "Un certo declino cognitivo nel corso del tempo è inevitabile", ha detto Jeste, "ma il suo effetto non è chiaramente uniforme e non è clinicamente significativo in molte persone, almeno in termini di impatto sul loro senso di benessere e gioia di vivere".


In questo ultimo studio, Jeste e colleghi hanno esaminato la salute fisica, la funzione cognitiva, e altre misure di salute mentale di 1.546 adulti, da 21 a 100 anni, residenti nella Contea San Diego, selezionati con la digitazione casuale di numeri telefonici. I partecipanti erano divisi quasi equamente per sesso, stratificati per decadi di età, con un sovra-campionamento di over-75.


La natura lineare dei risultati è stata sorprendente, ha detto Jeste, in particolare per l'importanza. La coorte più vecchia aveva punteggi di salute mentale significativamente migliori rispetto alla coorte più giovane, anche se la funzione fisica e cognitiva della prima era misurabilmente peggiore della seconda.


Le ragioni di una migliore salute mentale in età avanzata non sono chiare. Alcune ricerche precedenti avevano dimostrato che gli anziani diventano più abili a far fronte ai cambiamenti stressanti. Imparano, ha detto Jeste, "a non sudare per le piccole cose. E molte cose che prima erano grandi, ora diventano piccole".


Tuttavia, un'altra spiegazione importante può essere la maggiore saggezza che arriva con l'età. Un certo numero di studi hanno dimostrato che gli anziani tendono ad essere più abili a regolare le emozioni e le decisioni sociali complesse. Hanno anche esperienza e trattengono meno emozioni negative e ricordi. Questi sono tutti elementi collettivi di saggezza, come definito dai ricercatori.


Michael L. Thomas, PhD primo autore della ricerca e assistente ricercatore in psichiatria alla UC San Diego, ha avvertito che "come molte altre indagini di questo tipo, si tratta di uno studio con campionamento trasversale, e quindi è una fotografia di dati. Inoltre, ci può essere stato una devianza superstite, vale a dire che gli adulti meno sani non sopravvivono all'età avanzata". Tuttavia, egli ha anche sottolineato che gli anziani in questo studio erano più disabili fisicamente rispetto a quelli più giovani, quindi questo non era un campione di adulti super-normali sani.


Jeste ha espresso la preoccupazione che sembrano aumentare i tassi di stress psicologico e di malattie mentali nelle persone più giovani. "E' stata dedicata un'attenzione insufficiente ai problemi di salute mentale che continuano o si esacerbano dopo l'adolescenza. Dobbiamo capire i meccanismi che sono alla base di una migliore salute mentale in età avanzata, a dispetto dei maggiori disturbi fisici. Questo aiuterebbe a sviluppare interventi ad ampio raggio per promuovere la salute mentale in tutti i gruppi di età, compresi i giovani".

 

 

 


Fonte:Scott LaFee in  University of California - San Diego (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:Michael L. Thomas, Christopher N. Kaufmann, Barton W. Palmer, Colin A. Depp, Averria Sirkin Martin, Danielle K. Glorioso, Wesley K. Thompson, Dilip V. Jeste. Paradoxical Trend for Improvement in Mental Health With Aging. The Journal of Clinical Psychiatry, 2016; e1019 DOI: 10.4088/JCP.16m10671

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.