Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studioso di altra disciplina scopre il percorso dal diabete all'Alzheimer

La prof.ssa Melissa Schilling, esperta di strategia ed innovazione della Facoltà di Economia della New York University, ha scoperto un nuovo e sorprendente collegamento tra il diabete e l'Alzheimer: l'iperinsulinemia.


L'iperinsulinemia, o eccesso di insulina nel sangue in relazione al livello di glucosio, è di solito causata dal prediabete, dal diabete precoce o non diagnosticato, o dall'obesità, ed è responsabile di quasi la metà di tutti i casi di Alzheimer.


L'American Diabetes Association stima che circa 8,1 milioni di americani hanno una diagnosi di diabete e 86 milioni hanno il prediabete.


Con lo studio, pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease, la prof.ssa Schilling ha condotto una revisione su larga scala e per varie discipline, di centinaia di articoli pubblicati specifici del percorso tra l'insulina e l'Alzheimer e si è concentrata sulle incongruenze della letteratura. Quello che ha scoperto, di conseguenza, è una comprensione significativa e nuova del rapporto tra queste due malattie diverse.


"Dalla mia ricerca innovativa ho capito che gli specialisti possono restare intrappolati nella logica del loro campo, per cui le nuove prospettive spesso provengono dagli esterni", ha detto la prof.ssa Schilling. "Se potessimo aumentare la consapevolezza e il numero di persone testate per l'iperinsulinemia, in particolare quelle che hanno una diagnosi o il rischio di demenza, potremmo ridurre significativamente l'incidenza dell'Alzheimer e della demenza vascolare, così come di altri problemi di salute legati al diabete".


I risultati hanno implicazioni significative sia per la politica che per la pratica, secondo la Schilling:

  • Un terzo della popolazione degli Stati Uniti è pre-diabetica eppure ancora non lo sa, ma esiste il test e dovrebbe essere usato.
  • Tutti i pazienti affetti da demenza devono essere immediatamente testati per problemi di intolleranza al glucosio in quanto l'intervento può rallentare o addirittura invertire la malattia.
  • La popolazione generale dovrebbe essere regolarmente testata per la tolleranza al glucosio, preferibilmente con il test emoglobina A1c, che non richiede il digiuno.
  • La FDA dovrebbe considerare di chiedere ai produttori di cibi di stampare l'indice glicemico dei loro prodotti sulle etichette.

 

 

 


Fonte: EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Melissa A. Schilling. Unraveling Alzheimer’s: Making Sense of the Relationship between Diabetes and Alzheimer’s Disease. Journal of Alzheimer's Disease, vol. 51, no. 4, pp. 961-977, 2016 DOI: 10.3233/JAD-150980

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)