Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'incapacità di riconoscere il sarcasmo può essere segno di demenza frontotemporale

L'incapacità di riconoscere il sarcasmo può essere segno di demenza frontotemporaleSarcasmo: la capacità di insultare gli idioti senza che se ne accorgano.
'Demenza frontotemporale' è un termine generico che indica un gruppo di disturbi che colpiscono soprattutto i lobi frontali e temporali del cervello. Queste aree sono in genere associate alla personalità, al comportamento e al linguaggio.


Un gruppo di ricerca della University of California di San Francisco, guidato dalla neuropsicologa Katherine Rankin, ha dimostrato che un segno che qualcuno sta sviluppando la demenza frontotemporale (FTD) è il possibile problema a riconoscere il sarcasmo nei discorsi di un'altra persona. Essi possono anche trovare più difficoltà ad capire se una persona sta mentendo.


Nella FTD, delle proteine ​​danneggiate si accumulano nelle aree frontali e temporali del cervello, inducendo i neuroni a morire progressivamente. Dal momento che la capacità di capire se qualcuno è sarcastico o mente dipende dal funzionamento del lobo frontale del cervello, la diminuzione di questa abilità potrebbe essere un segnale che sta insorgendo la FTD.


Per lo scopo di questo studio, il team della Rankin ha chiesto a dei partecipanti con e senza FTD, così come ad altri con altri tipi di demenza (come l'Alzheimer), di guardare i video di due persone che parlano e che, di tanto in tanto, mentono o rispondono in modo sarcastico.


I ricercatori hanno scoperto che i soggetti sani del gruppo non avevano alcun problema a distinguere quelli sinceri da coloro che stavano mentendo o erano sarcastici, mentre i partecipanti con FTD erano molto meno in grado di farlo. I pazienti con altre forme di demenza, come l'Alzheimer, sono andati meglio in questi test rispetto alle persone con FTD. I test con risonanza magnetica hanno confermato le scoperte dello scienziato, dimostrando il deterioramento dei lobi frontale e temporale del cervello.

 

I cambiamenti della personalità sono sintomi di FTD

La FTD può essere particolarmente difficile da affrontare per i coniugi e i figli della persona interessata, perché uno dei sintomi principali della malattia è il cambiamento di personalità. La FTD può trasformare, in apparenza dalla sera alla mattina, un coniuge dolce, mite ed educato in un tiranno.


Forse, se le persone diventassero più consapevoli di quello che è solo apparentemente il piccolo cambiamento della capacità del proprio caro di riconoscere il sarcasmo in un film o durante una conversazione animata con un amico, potrebbero incoraggiare la persona interessata a fare il test per la demenza.


E' possibile che i sintomi siano causati semplicemente da un farmaco o da una infezione che rende la persona meno acuta cognitivamente. Tuttavia, se un neurologo diagnostica il problema come FTD precoce, la famiglia potrebbe almeno avere il tempo per prepararsi agli inevitabili cambiamenti.


Le informazioni sulla FTD e la consulenza alla famiglia, prima che peggiorino i sintomi, potrebbero rendere più facile da affrontare questo drammatico cambiamento del loro caro.

 

 

 


Fonte: University of California San Francisco via HealthCentral (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.