Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I pensieri depressivi che perseverano interferiscono con la memoria dei depressi

I pensieri depressivi invadenti e duraturi sono una parte onnipresente della vita quotidiana delle persone con depressione. Questi pensieri persistono per periodi di tempo più lunghi nelle persone con umore depresso, e questa durata estesa può ridurre la quantità di informazioni che questi individui hanno nella loro memoria.


Questa è la conclusione di uno studio, il primo del suo genere, del Center for BrainHealth dell'Università del Texas di Dallas, pubblicato recentemente sul Journal of Affective Disorders. I risultati hanno implicazioni di vasta portata per la comprensione di come la depressione danneggia la memoria, e come la depressione aumenta e persiste nel corso della vita di un individuo.


"Le persone depresse, e anche quelle sane con uno stato d'animo depresso, possono essere influenzate da pensieri depressivi", ha spiegato Bart Rypma PhD, ricercatore principale del Center for BrainHealth, con cattedra alla UT Dallas. "Sapevamo che i questi pensieri tendono a durare più a lungo nelle persone con depressione. Tuttavia, questo studio è l'unico a dimostrare che questi pensieri, innescati dagli stimoli dell'ambiente, possono persistere fino al punto da ostacolare la capacità della persona depressa di seguire il filo del discorso".


Per lo studio, i ricercatori hanno reclutato 75 laureandi; 30 studenti avevano sintomi depressivi e 45 partecipanti no. Tutti i partecipanti sono stati invitati a rispondere a una frase con pensieri depressivi, come "Sono triste", o "Non piaccio alle persone", o a informazioni neutre. Essi dovevano poi ricordare una serie di numeri.


Gli individui con umore depresso hanno dimenticato più stringhe di numeri rispetto alle persone senza umore depresso, nel rispondere ad una frase con informazioni negative. Le persone con umore depresso che hanno sentito prima il pensiero depressivo, hanno ricordato il 31% in meno di stringhe di numeri, rispetto alle persone senza umore depresso, e rispetto alle persone con umore depresso che hanno avuto prima la stringa di numeri.

Può essere rilevante perché:

La depressione, altre all'influenza negativa diretta sulla memoria riferita da questo studio, è uno dei fattori di rischio dell'Alzheimer.


"Tutti noi abbiamo una quantità fissa di informazioni che possiamo tenere in memoria allo stesso tempo", ha spiegato l'autore principale dello studio, Nick Hubbard, dottorando del Center for BrainHealth, che lavora con il dottor Rypma. "Il fatto che i pensieri depressivi sembrano non svanire all'arrivo di altra memoria, spiega con certezza perché gli individui depressi hanno difficoltà a concentrarsi o a ricordare cose nella loro vita quotidiana. Questa occupazione della memoria da parte dei pensieri depressivi potrebbe anche spiegare perché i pensieri più positivi sono spesso assenti nella depressione; semplicemente non c'è abbastanza spazio per loro".


Gli autori suggeriscono che questo impegno maggiore di risorse di memoria da parte dei pensieri depressivi e, di conseguenza, la capacità impoverita di tenere pensieri positivi in memoria, potrebbe essere la chiave per capire come si sviluppa la depressione e come continua per tutta la durata della vita di un individuo.


"Gli interventi come la terapia cognitiva basata sulla consapevolezza, riescono bene a dare alle persone depresse la capacità di riconoscere e regolare meglio il contenuto dei loro pensieri", ha detto il dottor Rypma. "Il nostro obiettivo è continuare a studiare come tali approcci terapeutici possono alterare il cervello depresso e come queste alterazioni potrebbero risultare in memoria ed esiti migliori per le persone con depressione".


Il supporto per questo studio è stato fornito da un premio «Dianne Cash Fellowship», da «Friends of BrainHealth» e da un «Linda and Joel Robuck Distinguished New Scientist Award».

 

 

 


Fonte: University of Texas (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Nicholas A. Hubbard, Joanna L. Hutchison, D. Zachary Hambrick, Bart Rypma. The enduring effects of depressive thoughts on working memory. Journal of Affective Disorders, 2016; 190: 208 DOI: 10.1016/j.jad.2015.06.056

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.