Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sviluppate molecole che impediscono l'aggregazione dell'amiloide

Quando le proteine cambiano la loro struttura e si aggregano, può verificarsi la formazione di fibrille amiloidi e placche. Tali processi di 'misfolding' [=errata ripiegatura] e 'aggregazione proteica' danneggiano le cellule e causano malattie come l'Alzheimer e il diabete di tipo 2.


Un team di scienziati dell'Università Tecnica di Monaco (TUM), guidato dal professor Aphrodite Kapurniotu, ha ora sviluppato molecole che sopprimono l'aggregazione proteica e potrebbero aprire la strada a nuovi trattamenti per combattere l'Alzheimer, il diabete di tipo 2 e altre malattie da degenerazione di cellule.


Gli scienziati hanno progettato e studiato 16 diverse molecole peptidiche per scoprire quali possono impedire l'aggregazione delle proteine amiloide-beta (Aß) e amilina (islet amyloid polypeptide - IAPP), che sono associate all'Alzheimer e al diabete di tipo 2.


Le molecole sono state progettate sulla base dei lavori scientifici che dimostrano che le proteine Aß e IAPP interagiscono tra loro, e che questa 'interazione intra-amiloide' sopprime la loro aggregazione.


I ricercatori hanno selezionato brevi sequenze della proteina IAPP che corrispondono alle regioni chiave coinvolte nell'interazione con le proteine ​​di Alzheimer. Questi 'segmenti caldi' sono stati poi collegati chimicamente tra loro usando segmenti peptidici specifici come 'collegamenti' per simulare e ottimizzare la superficie di interazione intra-amiloide IAPP.

 

Potenti inibitori bloccano le proteine ​​amiloidi patologicamente rilevanti nell'Alzheimer e nel diabete

Il lavoro svolto dal team del professor Kapurniotu della Facoltà di Scienze della Vita della TUM, insieme ai ricercatori guidati dal professor Bernd Reif del Dipartimento di Chimica e dal professor Gerhard Rammes del Dipartimento di Anestesiologia, ha individuato tra le molecole progettate diversi potenti inibitori di aggregazione proteica.


Tre delle nuove molecole peptidiche sopprimono l'aggregazione citotossica sia dell'Aß di Alzheimer che della IAPP del diabete di tipo 2. Altri quattro peptidi progettati hanno evidenziato una inibizione selettiva dell'auto-associazione di Aß, mentre uno ha mostrato l'inibizione selettiva dell'aggregazione della IAPP.


I risultati rivelano il filone di una nuova classe di peptidi che bloccano il misfolding e l'aggregazione di proteine ​​amiloidi patologicamente rilevanti nell'Alzheimer e nel diabete di tipo 2, che potrebbero, in linea di principio, essere adatti per lo sviluppo di terapie.


Inoltre, il concetto di progettazione dell'inibitore qui sviluppato potrebbe trovare applicazione nella progettazione di molecole che inibiscono le interazioni patologiche di altre proteine.


I risultati degli studi di questa ricerca sono stati appena pubblicati sulla rivista Angewandte Chemie. Ulteriori studi sono in corso per valutare la potenziale applicabilità medicinale di questi risultati di 'provetta' e valutare la possibilità di applicare il concetto di progettazione dell'inibitore anche ad altre proteine.

 

 

 


Fonte: Technical University of Munich (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Erika Andreetto, Eleni Malideli, Li-Mei Yan, Michael Kracklauer, Karine Farbiarz, Marianna Tatarek-Nossol, Gerhard Rammes, Elke Prade, Tatjana Neumüller, Andrea Caporale, Anna Spanopoulou, Maria Bakou, Bernd Reif, Aphrodite Kapurniotu. A Hot-Segment-Based Approach for the Design of Cross-Amyloid Interaction Surface Mimics as Inhibitors of Amyloid Self-Assembly. Angewandte Chemie International Edition, 2015; DOI: 10.1002/anie.201504973

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.