Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Programma unico di 'fitness' cerebrale aumenta cognizione e dimensione cervello in MCI

I pazienti anziani con lieve decadimento cognitivo (MCI), che hanno completato un programma multidisciplinare di fitness del cervello da 12 settimane, hanno visto un notevole miglioramento delle prestazioni cognitive e l'allargamento delle dimensioni dell'ippocampo.


Majid Fotuhi MD/PhD, presidente del NeuroGrow Brain Fitness Center di McLean in Virginia, e della Johns Hopkins Medicine di Baltimora nel Maryland ha detto:

"Per quanto ne so, questo è il primo e unico programma che ha dimostrato di migliorare la funzione cognitiva e far crescere il volume dell'ippocampo".

"Uno degli interventi chiave in questo programma, oltre a trattare le condizioni mediche di un paziente, fornire neurofeedback, formare alla meditazione e enfatizzare il ruolo della dieta, dell'esercizio fisico e degli acidi grassi omega-3, è l'accento sulla scopo nella vita".

"Questo programma può essere replicato in qualsiasi ambito clinico con accesso alla pratica medica integrata, dove un gruppo di neurologi, psicologi, specialisti del sonno, dietologi, e fisiologi di esercizio possono lavorare insieme come squadra unificata".


Lo studio è stato presentato alla Conferenza Internazionale dell'Alzheimer's Association (AAIC2015).

 

Cambiamenti del cervello

Il dottor Fotuhi spiega che il declino cognitivo e l'atrofia cerebrale in età avanzata possono essere dovuti a diverse patologie secondarie a vari carichi di Alzheimer, malattie cerebrovascolari, disturbi del sonno, stile di vita sedentario, e alla mancanza di stimolazione cognitiva.


"L'Alzheimer non è l'unica causa del declino cognitivo. Varie condizioni mediche possono erodere la dimensione dell'ippocampo e causare il declino cognitivo. Molti pazienti hanno cinque o sei eziologie diverse per il declino della loro memoria, e dovremmo trattare tutte quelle condizioni mediche in modo aggressivo".


Il dottor Fotuhi e il suo team hanno testato l'efficacia di un programma intensivo multidisciplinare di fitness del cervello in 127 adulti con MCI (età media di 70,7 anni). Il programma si concentra sulla valutazione e il trattamento personalizzato di eziologie non-Alzheimer. I pazienti hanno ricevuto una valutazione medica e neurologica completa per determinare tutti i potenziali fattori che contribuiscono al loro declino cognitivo e hanno poi iniziato un programma di 12 settimane che comprende 5 ore alla settimana di interventi personalizzati.


Ogni settimana, hanno ricevuto 2 ore di stimolazione cognitiva, 2 ore di neurofeedback, e 1 ora di consulenza /allenamento cerebrale. Il programma prevede allenamento delle abilità cognitive, meditazione di consapevolezza, consigli sull'esercizio fisico e sulla dieta mediterranea, compresa l'integrazione con acidi grassi omega-3.


I partecipanti sono stati sottoposti a elettroencefalografia quantitativa (Q-EEG), a risonanza magnetica e a una batteria di test neurocognitivi al basale e dopo il completamento del programma. I risultati hanno mostrato che l'84% dei pazienti che hanno completato il programma di fitness cerebrale hanno sperimentato miglioramenti statisticamente significativi in almeno tre dei 10 componenti della batteria di test neurocognitivi (P<.05), come attenzione, concentrazione, funzione esecutiva, soluzione dei problemi, o velocità di elaborazione cognitiva.


Sul Q-EEG post-programma, il 58% dei pazienti ha avuto miglioramenti verso la normalizzazione della loro attività delle onde cerebrali. In media, c'era una regressione del 41,4% verso la norma. La MRI condotta in 17 pazienti, dopo il programma, ha rilevato che il 65% ha subito un inversione dell'atrofia ippocampale o una crescita al di sopra del volume di base.


"Due pazienti sottoposti a risonanza magnetica un anno dopo il programma hanno esibito un miglioramento medio nell'ippocampo dal 3% al 4%", ha detto il dottor Fotuhi. Nel complesso, l'età più giovane e il punteggio basale Mini-Mental State Examination erano correlati con il maggior numero di miglioramenti.

 

Risultati "sbalorditivi"

Commentando i risultati per Medscape Medical News, Cyrus Raji MD/PhD della University of California di Los Angeles, ha detto:

"il dottor Fotuhi sta applicando le modifiche dello stile di vita ai pazienti con perdita di memoria e demenza per fermare il loro declino cognitivo. Ciò che trovo particolarmente degno di nota di questo lavoro è la sua dimostrazione del miglioramento del volume dell'ippocampo sulla MRI quantitativa".

"Nel mio lavoro, ho studiato gli effetti dello stile di vita sul cervello e ho dimostrato i benefici di tali interventi in grandi campioni epidemiologici".

"Quello che il dottor Fotuhi ha fatto di stupefacente è che sta in realtà applicando questo approccio ai pazienti del 'mondo reale' nella comunità e dimostra i benefici. Questo dà ai pazienti la possibilità di andare un giorno da un numero crescente di neurologi come lui che li impegnano in programmi di riduzione del rischio di demenza e declino cognitivo. Questo lavoro è di notevole valore".

 

********
Lo studio non ha avuto alcun finanziamento. Il Dr Fotuhi non ha rivelato alcuna relazione finanziaria rilevante.

 

 

 


Fonte: Megan Brooks in Medscape Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Alzheimer's Association International Conference (AAIC) 2015. Abstract 4331. Presented July 19, 2015.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.