Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperto come si forma la memoria di lungo termine

Un team di neuroscienziati dell'Università di New York ha stabilito come una coppia di molecole «fattore di crescita» contribuisce alla formazione della memoria a lungo termine, una scoperta che appare sulla rivista Neuron.


"Questi risultati ci fanno capire meglio l'architettura della memoria e, in particolare, che le molecole si comportano come una rete per creare la memoria a lungo termine", spiega l'autore senior Thomas Carew, professore al Center for Neural Science della New York University e decano della Facoltà di Lettere e Scienze della NYU.


"Ancora più importante, questo segna un altro passo per chiarire la complessità delle funzioni della memoria, che è vitale per lo sviluppo di terapie cognitive per affrontare le afflizioni correlate".


L'importanza delle molecole fattori di crescita (growth factor = GF) è nota da tempo. Esse sono fondamentali nella costruzione del cervello dall'utero all'età adulta. Inoltre, nel tempo, è stato stabilito che le GF sono "riciclate" da costruttrici del cervello a ingegneri della memoria a lungo termine.


E' meno chiaro, tuttavia, come la vasta gamma di famiglie di GF, come pure i diversi membri all'interno di ogni famiglia, agiscono per aiutarci a creare questi ricordi.


Lavorando per rispondere a questa domanda, il gruppo di ricerca della NYU, che comprendeva anche la dottoranda Ashley Kopec, prima autrice dello studio e il ricercatore Gary Philips, si è concentrato su due famiglie di GF: TrkB e TGFβr-II, che rappresentano due classi distinte di GF che usano diversi tipi di recettori per esercitare la loro azione nel cervello.


Nel loro studio, i ricercatori hanno esaminato le GF dell'Aplysia californica, la lumaca di mare della California. L'Aplysia è un organismo modello che è abbastanza potente per questo tipo di ricerca perché i suoi neuroni sono da 10 a 50 volte superiori a quelli di organismi superiori, come i vertebrati, e possiede una rete relativamente piccola di neuroni; sono caratteristiche che permettono facilmente l'esame della segnalazione molecolare durante la formazione della memoria.


In particolare, per produrre una forma di "memoria di minaccia", chiamata «sensibilizzazione» nel sistema di riflesso semplice dell'Aplysia, i ricercatori hanno dato alle lumache di mare un paio di leggeri colpi sulla coda, a 45 minuti uno dall'altro. Il primo per infondere un "contesto molecolare" nei neuroni del riflesso e il secondo per usare tale contesto per indurre i meccanismi molecolari necessari per formare una memoria a lungo termine, e hanno poi esaminato l'attività delle GF in entrambi i momenti, Tempo 1 e Tempo 2.


I risultati hanno mostrato differenze nel ruolo di queste due famiglie GF su due dimensioni: il tempo e lo spazio. Al Tempo 1, quando viene creato il contesto per la memoria, la famiglia TrkB ha un ruolo fondamentale, mentre la TGFβr-II è irrilevante. Tuttavia, al Tempo 2, quando una memoria a lungo termine è realmente formata, i ruoli sono invertiti: la TGFβr-II è attiva, ma la TrkB è insignificante.


Inoltre, i risultati hanno mostrato differenze spaziali. Nell'Aplysia, il semplice circuito neurale che media il riflesso modificato dall'apprendimento è costituito da neuroni sensoriali unici e da neuroni motori. I corpi cellulari dei neuroni sensoriali vivono in uno scompartimento del cervello mentre le relative sinapsi, che passano i segnali ad altre cellule, risiedono in un altro. Nello studio su Neuron, i ricercatori hanno scoperto che gli effetti della famiglia TrkB sono esercitati solo a livello delle sinapsi mentre le funzioni della TGFβr-II solo sul corpo cellulare.


Nel complesso lo studio fornisce nuove informazioni sul ruolo unico delle varie famiglie di GF, sia nel tempo che nello spazio, contribuendo così a chiarire il "quando", il "dove" e il "come" della formazione della memoria.

 

***********
La ricerca è stata finanziata dal National Institute of Mental Health.

 

 

 

 

 


Fonte: New York University via Newswise (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ashley M. Kopec, Gary T. Philips, Thomas J. Carew. Distinct Growth Factor Families Are Recruited in Unique Spatiotemporal Domains during Long-Term Memory Formation in Aplysia californica. Neuron, 2015; 86 (5): 1228 DOI: 10.1016/j.neuron.2015.04.025

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.