Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Vitamina E: mancanza può causare danni al cervello

I ricercatori della Oregon State University hanno scoperto che la carenza di vitamina E può causare danni neurologici, interrompendo una linea di alimentazione di nutrienti specifici e privando il cervello dei «mattoni» di cui ha bisogno per mantenere la salute neuronale.


I risultati dello studio sul pesce-zebra, finanziato dai National Institutes of Health, sono appena stati pubblicati sul Journal of Lipid Research.


La ricerca ha dimostrato che il pesce-zebra, alimentato con una dieta carente di vitamina E per tutta la vita, aveva livelli più bassi di circa il 30 per cento di DHA-PC, che è una parte della membrana cellulare di ogni cellula del cervello (neurone). Anche altri studi recenti avevano concluso che bassi livelli di DHA-PC nel plasma sanguigno di esseri umani sono un biomarcatore che può prevedere un rischio più elevato di Alzheimer.


E' altrettanto importante che la nuova ricerca abbia studiato il livello di composti chiamati «liso PL», che sono sostanze nutritive necessarie per trasportare il DHA nel cervello, e sono i mattoni di costruzione che aiutano nella riparazione della membrana. Si è dimostrato che i liso PL hanno una presenza mediamente inferiore del 60 per cento nei pesce con una dieta carente di vitamina E.


I pesci-zebra di un anno usati in questo studio, e i livelli scadenti di vitamina E che hanno ricevuto, sono equivalenti agli esseri umani con una dieta a basso contenuto di vitamina E per tutta la vita. Negli Stati Uniti il 96 per cento delle donne adulte e il 90 percento degli uomini non hanno quantità adeguate di vitamina E nella loro dieta.


Il DHA è un acido grasso polinsaturo (PUFA), riconosciuto sempre di più come uno dei più importanti nutrienti presenti negli acidi grassi omega-3, come quelli forniti dall'olio di pesce e da alcuni altri alimenti.


"Questa ricerca ha dimostrato che la vitamina E è necessaria per evitare la perdita drammatica di una molecola estremamente importante nel cervello, e aiuta a spiegare perché la vitamina E è necessaria per la salute del cervello", ha detto Maret Traber, professoressa di Ricerca in Micronutrienti al College of Public Health and Human Sciences dell'OSU e autrice principale di questa ricerca.


"Il cervello umano è molto ricco di DHA, ma non riesce a produrlo", ha detto la Traber, che è anche ricercatrice principale del Linus Pauling Institute dell'OSU. "Lo riceve dal fegato. Le molecole particolari che aiutano a portarlo lì sono questi liso PL, e la quantità di questi composti si riduce molto quando è insufficiente l'assunzione di vitamina E. Ciò pone le basi per i danni alla membrana cellulare e per la morte neuronale".


Il DHA è un nutrimento necessario, dice la Traber, ma sono le liso PL che lo aiutano ad entrare nel cervello. E' il mattone di costruzione. "Non si può costruire una casa senza il materiale necessario", ha detto la Traber. "In un certo senso, quando la vitamina E è inadeguata, si taglia di oltre la metà la quantità di materiali con i quali possiamo costruire e mantenere il cervello".


Alcune altre ricerche, dice la Traber, hanno dimostrato che la progressione dell'Alzheimer può essere rallentata da una maggiore assunzione di vitamina E, compreso uno studio pubblicato l'anno scorso sul Journal of American Medical Association. Ma quella malattia è probabilmente il risultato di anni di danni neurologici già fatti, ha detto. La dieta per il pesce-zebra usata in questo studio era carente di vitamina E per l'intera vita del pesce, come la carenza di vitamina E in alcuni esseri umani.


La vitamina E nella dieta umana è di solito fornita dagli oli alimentari, come l'olio d'oliva. Ma molte delle quantità più alte sono presenti negli alimenti non considerati prodotti dietetici principali di routine: mandorle, semi di girasole e avocado. "Ci sono evidenze sempre più chiare che la vitamina E è associata alla protezione del cervello, e ora stiamo iniziando a capire meglio alcuni dei meccanismi sottostanti", ha detto la Traber.

 

*****
Hanno collaborato a questa ricerca anche Jan Stevens della Facoltà di Farmacia dell'OSU e Robert Tanguay della Facoltà di Scienze Agrarie.

 

 

 

 

 


Fonte: Oregon State University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Jaewoo Choi, Scott W. Leonard, Katherine Kasper, Melissa McDougall, Jan F. Stevens, Robert L. Tanguay, Maret G. Traber. Novel function of vitamin E in regulation of zebrafish (Danio rerio) brain lysophospholipids discovered using lipidomics. Journal of Lipid Research, 2015; jlr.M058941 DOI: 10.1194/jlr.M058941

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.