Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Capacità di stare su una gamba è indice della salute del cervello e del rischio di ictus

Capacità di stare su una gamba è indice della salute del cervello e del rischio di ictusUna nuova ricerca apparsa sulla rivista Stroke dell'American Heart Association collega una difficoltà a mantenere l'equilibrio su una gamba per almeno 20 secondi ad un maggiore rischio di danni dei piccoli vasi sanguigni nel cervello e a funzioni cognitive ridotte in persone altrimenti sane senza sintomi clinici.


"Il nostro studio ha rilevato che la capacità di mantenere l'equilibrio su una gamba è un test importante per la salute del cervello", ha detto Yasuharu Tabara, Ph.D., l'autore principale dello studio e professore associato al Centro di Medicina Genomica della Kyoto University in Giappone. "Gli individui che dimostrano uno scarso equilibrio su una gamba dovrebbero ricevere maggiore attenzione, in quanto ciò potrebbe indicare un aumento del rischio di malattie del cervello e di declino cognitivo".


Lo studio ha esaminato 841 donne e 546 uomini, età media 67 anni, misurandone il tempo che potevano restare in piedi su una gamba alla volta, con gli occhi aperti. Il tempo massimo di tenere la gamba sollevata era di 60 secondi. I partecipanti hanno eseguiti il test due volte e il migliore dei due tempi è stato usato per l'analisi dello studio. La malattia cerebrale dei piccoli vasi è stata valutata con la risonanza magnetica cerebrale.


I ricercatori hanno scoperto che l'incapacità di restare in equilibrio su una gamba sola per più di 20 secondi si è associato alla malattia cerebrale dei piccoli vasi, i piccoli infarti senza sintomi come l'infarto lacunare e i microsanguinamenti. Essi hanno rilevato che:

  • Il 34,5 per cento di quelli che avevano più di due lesioni da infarto lacunare avevano problemi di equilibrio.
  • Il 16 per cento di quelli con una lesione da infarto lacunare avevano problemi di equilibrio.
  • Il 30 per cento di quelli con più di due lesioni da microsanguinamenti avevano problemi di equilibrio.
  • Il 15,3 per cento una lesione da microsanguinamento avevano problemi di equilibrio.


In generale, chi aveva malattie cerebrali era più anziano, aveva una pressione alta e aveva le arterie carotidee più spesse rispetto a chi non aveva la malattia cerebrale dei piccoli vasi. Tuttavia, dopo l'aggiustamento per le queste covariate, le persone con maggiori microsanguinamenti e infarti lacunari nel cervello potevano restare in piedi su una gamba sola più brevemente. La brevità di queti tempi è stata collegata in modo indipendente a punteggi cognitivi più bassi.


Sebbene studi precedenti che avevano esaminato il legame tra andatura/capacità fisiche e il rischio di ictus, questo è uno dei primi studi ad esaminare da vicino quanto tempo una persona può stare in piedi su una gamba come un'indicazione della loro salute generale del cervello. "Il tempo di restare in piedi su una sola gamba è una misura semplice dell'instabilità posturale e potrebbe essere una conseguenza della presenza di anomalie cerebrali", ha detto Tabara.


la malattia dei piccoli vasi insorge a causa della microangiopatia delle arteriole nel cervello, rendendole meno flessibili, e interferendo con il flusso di sangue. La malattia dei piccoli vasi in genere aumenta con l'età. La perdita di coordinazione motoria, compreso l'equilibrio, così come il deterioramento cognitivo è considerato sintomo di danni cerebrali subclinici. Tabara e colleghi hanno anche trovato un forte legame tra la difficoltà a stare in piedi su una gamba e una maggiore età; una maggiore brevità è stata rilevata nei pazienti di 60 anni ed oltre.


Anche se lo studio non ha valutato la storia delle cadute o dei problemi di forma fisica, come ad esempio la velocità con cui potevano camminare o eventuali anomalie dell'andatura dei partecipanti, Tabara ha detto che il test di restare in piedi su una gamba è un modo semplice per determinare se ci sono i primi segni del rischio di ictus e di deterioramento cognitivo e se questi pazienti necessitano di valutazione supplementari.

 

 

 

 

 


Fonte: American Heart Association via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Yasuharu Tabara, Yoko Okada, Maya Ohara, Eri Uetani, Tomoko Kido, Namiko Ochi, Tokihisa Nagai, Michiya Igase, Tetsuro Miki, Fumihiko Matsuda, and Katsuhiko Kohara. Association of Postural Instability With Asymptomatic Cerebrovascular Damage and Cognitive Decline: The Japan Shimanami Health Promoting Program Study. Stroke, December 2014 DOI: 10.1161/STROKEAHA.114.006704

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)