Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cellule-recettrici del cervello potrebbero essere nuovo obiettivo terapeutico per l'Alzheimer

Cellule-recettrici del cervello potrebbero essere nuovo obiettivo terapeutico per l'AlzheimerDomenico Praticὸ

Il blocco di un recettore chiave nelle cellule cerebrali, che viene usato da radicali liberi di ossigeno, potrebbe avere un ruolo importante nel neutralizzare le conseguenze biologiche dell'Alzheimer, secondo dei ricercatori della Temple University.


I risultati della ricerca sono stati pubblicati il 13 ottobre nella rivista Neurobiology of Aging.


L'uso di ossigeno del corpo umano per produrre energia spesso provoca la formazione di molecole altamente reattive chiamate radicali liberi. Lo stress ossidativo avviene quando la produzione di questi radicali liberi è maggiore della capacità del corpo di de-tossificarli.


"Oltre alle due principali patologie cerebrali associate all'Alzheimer (le placche di amiloide-beta ed i grovigli che si formano dalla fosforilazione della proteina tau), i ricercatori sanno da un pò che c'è una firma dello stress ossidativo", ha detto Domenico Praticὸ, professore di farmacologia e di microbiologia e immunologia alla Facoltà di Medicina della Temple, che ha condotto lo studio. "Ma si è sempre ritenuto che lo stress ossidativo fosse solo un estraneo presente e che non avesse una funzione attiva nello sviluppo della malattia".


Nel loro studio, Praticὸ ed i suoi colleghi hanno scoperto che i radicali liberi prodotti dallo stress ossidativo in realtà si legano ad un recettore proteico nel cervello chiamato «recettore del trombossano» (TP), e che trasmettono segnali alle cellule neuronali per aumentare la produzione di amiloide-beta o di tau fosforilata, le due principali patologie dell'Alzheimer.


"Fondamentalmente, esso invia il messaggio sbagliato all'interno delle cellule neuronali, e con il tempo, questo sicuramente genera tutte le manifestazioni cliniche della malattia, come la compromissione cognitiva, la perdita di memoria e la morte delle cellule del cervello", ha detto.


I ricercatori hanno introdotto dei radicali liberi nel cervello di un topo modello di Alzheimer e hanno assistito ad un peggioramento delle capacità di memorizzare ed apprendere dell'animale, così come ad un aumento dell'amiloide-beta e dei grovigli.


Hanno anche trattato un sottoinsieme dei topi con un composto che bloccare il recettore TP nel cervello. In questo gruppo, ha detto Praticὸ, non c'era alcuna manifestazione del deficit cognitivo presente nei topi non trattati. "Questo conferma indirettamente che i radicali liberi funzionano attraverso questo recettore", ha detto. "Impiegando questo composto, siamo riusciti a neutralizzare completamente le conseguenze biologiche dei radicali liberi in termini di produzione di amiloide-beta (placche) e fosforilazione della tau (grovigli)".


Praticὸ ha detto che i risultati che coinvolgono lo stress ossidativo e il recettore TP aprono un capitolo importante per il trattamento dell'Alzheimer. "Abbiamo individuato per la prima volta questo recettore come il colpevole responsabile delle cose sbagliate che accadono nella malattia quando si producono alti livelli di radicali liberi di ossigeno".


Praticὸ ha detto che il recettore TP può essere considerato un nuovo bersaglio per le terapie, e il suo gruppo sta lavorando allo sviluppo di ulteriori composti che bloccano in modo ancora più efficace il recettore, rendendolo indisponibile ai radicali liberi.

 

**********
Lo studio è stato finanziato dall'Alzheimer's Art Quilt Initiative.

 

 

 

 

 


FonteTemple University  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Elisabetta Lauretti, Antonio Di Meco, Jin Chu, Domenico Pratic. Modulation of AD neuropathology and memory impairments by the isoprostane F2α is mediated by the thromboxane receptor. Neurobiology of Aging, 2014; DOI: 10.1016/j.neurobiolaging.2014.10.005

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.