Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Farmaci per battito irregolare aumentano il rischio di demenza?

Uno studio ha scoperto che i pazienti che mostravano segni di trattamento eccessivo con anti-coagulanti avevano una vulnerabilità doppia alla demenza.

Un nuovo studio suggerisce che le persone con fibrillazione atriale che subiscono un trattamento eccessivo con farmaci anti-coagulanti possono avere un raddoppio del rischio della demenza.


La fibrillazione atriale consiste nella contrazione rapida e irregolare delle camere superiori del cuore. Queste contrazioni anomale inducono il sangue a raggrupparsi nel cuore, a formare coaguli che possono causare un ictus se si rompono e raggiungono il cervello.


Tuttavia un eccesso di farmaci anti-coagulazione può aumentare le probabilità di micro sanguinamenti nel cervello che, nel tempo, possono aumentare il rischio di demenza, hanno detto i ricercatori.


"Nei pazienti con fibrillazione atriale, il rischio di demenza dipende dall'efficacia e dal controllo dell'uso a lungo termine di farmaci anti-coagulazione"
, ha detto il ricercatore Dr. Thomas Jared Bunch, direttore di elettrofisiologia all'Heart Institute Intermountain di Murray nello Utah. Il Warfarin e il Plavix, insieme con l'aspirina, sono alcuni dei farmaci più usati per la fibrillazione atriale.


"Il Warfarin per alcune persone è un farmaco molto impegnativo da utilizzare, con livelli che spesso oscillano tra la sovra- e la sotto-anti-coagulazione"
, ha detto. "Questo effetto è particolarmente evidente nei pazienti che hanno bisogno di più di un farmaco anti-coagulazione. I medici che prescrivono farmaci anti-coagulazione devono essere consapevoli dei rischi unici a lungo termine di questi farmaci". Per i pazienti sul warfarin, per i quali non è possibile uno stretto controllo, possono essere preferibili nuovi farmaci che hanno effetti più prevedibili sul corpo, ha detto Bunch.


I risultati dello studio sono stati presentati ieri, Domenica, al meeting annuale dell'American Heart Association a Chicago. La ricerca presentata al meeting è vista come preliminare fino alla pubblicazione in una rivista peer-reviewed.
"Questo è un rischio importante e sottovalutato della fibrillazione atriale", ha detto il dottor Sam Gandy, direttore del Centro per la Salute Cognitiva del Mount Sinai Hospital di New York City. "Penso che questo sia molto importante data l'alta prevalenza della fibrillazione atriale".


Per lo studio, Bunch e colleghi hanno studiato circa 1.000 pazienti senza storia di ictus o demenza. Seguendoli per 10 anni, i ricercatori hanno scoperto che i pazienti che assumono una combinazione di farmaci con tempi di coagulazione anormalmente lenti per almeno il 25 per cento del tempo, hanno una probabilità più che doppia di sviluppare la demenza rispetto ai pazienti in cui il tempo di coagulazione resta nel range normale più del 90 per cento del tempo.


"I pazienti che hanno avuto tempi di coagulazione anormalmente lenti ricevevano troppi farmaci", ha spiegato Bunch. "L'aumento del rischio è superiore a quello che è stato trovato in uno studio solo sul warfarin".


Il Dr. Gregg Fonarow, professore di cardiologia alla David Geffen School of Medicine dell'Università della California di Los Angeles, ha detto che si pensava che l'aumento del rischio di demenza nella fibrillazione atriale fosse il risultato degli effetti cumulativi di molti piccoli ictus dovuti ad un controllo anti-coagulazione inadeguato. "Questi nuovi risultati intriganti suggeriscono che i microsanguinamenti potrebbero causare lesioni cerebrali croniche ed essere un altro fattore che contribuisce all'associazione tra fibrillazione atriale e demenza", ha detto.


Anche se lo studio ha trovato un'associazione tra trattamento eccessivo con farmaci anti-coagulazione e la demenza, esso non ha stabilito un legame di causa-effetto.

 

 

 

 

 


Fonte: Steven Reinberg in HealthDay   (> English text) -Traduzione di Franco Pellizzari.

Fonti originali: Thomas Jared Bunch, M.D., director, electrophysiology, Intermountain Heart Institute, Murray, Utah; Gregg Fonarow, M.D., professor, cardiology, David Geffen School of Medicine, University of California, Los Angeles; Sam Gandy, M.D., Ph.D., director, Center for Cognitive Health, Mount Sinai Hospital, New York City; Nov. 16, 2014, presentation, American Heart Association annual meeting, Chicago

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)